Giampiero Boniperti all’alba del 18 giugno ci ha lasciato. Aveva 92 anni.
Insieme alla famiglia Agnelli,
che da quasi un secolo possiede il club, Giampiero Boniperti
è senz'altro la persona più importante e fondamentale di tutta la
storia della Juventus. Non solo strepitoso calciatore e fenomenale
dirigente, con un palmares che rappresenta una parte pesantissima di quello
totale della società, ma inventore del concetto stesso di Juventus per
come lo conosciamo noi. La “Juventus
moderna” è frutto del suo pensiero di dirigente e dei suoi sentimenti di eterno
innamorato del club, per il quale ha tifato, giocato, sofferto, provato le
gioie più intense della sua vita. Da giocatore ha dato, con il suo esempio, una
precisa impronta di attaccamento alla maglia e determinazione agonistica unite
però a educazione e forma
impeccabile. Diventato dirigente, con
quei concetti, ha progettato le fondamenta della Juventus così come la
conosciamo noi: società ben organizzata e seria,
nella quale l'imperativo è vincere e
nessuno deve mai essere più importante della maglia e di ciò che rappresenta. C’è una frase che dice
tutto di Boniperti e della Juve. La pronunciò in una delle ultime interviste
rilasciate in occasione dei suoi novant’anni: «La Juve non è nel mio cuore, la Juve è il mio cuore».
Settantacinque anni vissuti con la stessa maglia quale seconda pelle: prima da campione, poi da capitano, poi da
presidente ed infine da presidentissimo. Boniperti, ha poco o nulla da
spartire con il calcio business del terzo millennio, infarcito di debiti e
plusvalenze, mercanti e figuranti, superleghe e superfiaschi, giocatori che
indossano maglie diverse anche nella stessa stagione, naturalmente dopo avere
baciato le precedenti. Boniperti no. Boniperti è la Bandiera che non verrà mai
ammainata e che la Juve e i suoi tifosi non ammaineranno mai, al tempo in cui
le bandiere non esistono più e, in molti casi, c’è chi s’è venduto pure
l’orgoglio. L’ondata di emozione sollevata dalla sua scomparsa ha toccato anche
i soci del nostro Club. Per tutta la giornata abbiamo nelle chat, dedicato a
lui dei pensieri, dai più giovani ai più anziani. Boniperti ha incarnato la
quintessenza dello spirito juventino, nella forma e nella sostanza. Nell’epoca
in cui pullulavano i mecenati o presunti tali, egli è stato il pioniere dei
presidenti manager, il braccio destro e anche il braccio sinistro
dell’Avvocato. Si era ritirato a nemmeno 33 anni, nel 1961. Michel Platini, resta
uno dei colpi simbolo della Juve targata Boniperti. La famiglia ha stabilito di
celebrare per lui dei funerali in forma assolutamente privata. Avremo modo e
tempo di ricordarne la sua figura, il suo essere, sin dalle prossime iniziative
che organizzeremo, in primis la cena sociale e soprattutto in occasione della
presentazione del libro di Guido Vaciago “JUVENTUS: i grandi calciatori”, un
capitolo è proprio a lui dedicato (Boniperti l’uomo chiamato JUVENTUS) che si
terrà il prossimo 2 luglio alle ore 18,00 in anteprima nazionale qui ad Andria,
presso il giardino dell’Azienda CSA. Grazie di tutto PRESIDENTISSIMO “la Juve
era nel suo cuore, ma forse era il suo cuore”. Senza forse, aggiungiamo noi.
NESSUNO MUORE VERAMENTE SE VIVE NEL CUORE DI CHI RESTA. PER
SEMPRE. BONIPERTI PER SEMPRE!
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