Proprio l’Hellas Verona aveva dato la
possibilità nello scorso mese di maggio alla Juve di partecipare all’attuale
stagione in Champions League e tocca ancora agli scaligeri far comprendere alla
nostra Juventus che se l’andazzo stagionale sarà quello visto in campo al Bentegodi,
non basterà nemmeno il miracoloso aiuto di un avversaria per essere certi di
disputare la Champions 2022/2023. Così proprio non ci siamo caro Massimiliano
Allegri e cara squadra. Seconda sconfitta consecutiva per 2-1 e quarta in appena undici giornate,
arrivata al termine di una partita giocata malissimo per ottanta minuti e che
non può essere riscattata dagli ultimi dieci minuti di arrembaggio dopo il gol
di McKennie.
Quelli semmai servono come punto di partenza della psicanalisi di
una squadra, che solo quando sta per sprofondare si ricorda di essere se
stessa. Forse la prima domanda che Allegri deve
fare a se stesso e allo spogliatoio è: perché la Juventus non ha iniziato la
partita come l'ha finita? Poi,
naturalmente, ce ne sarebbero molte altre di domande per
una squadra che rischia di allontanarsi dalla zona Champions,
visto che la testa della classifica è oramai un miraggio lontanissimo ben 16
lunghezze, non su una ma su ben due avversarie. E' una squadra
che ha perso identità, gioco, concentrazione, carattere. La Juventus si è
cancellata da sola prima ancora di essere annientata ed asfaltata dal Verona,
entrando in un tunnel senza precedenti in questi ultimi
dieci anni. Bisognerebbe tornare ai tempi di Delneri per ritrovare simili score.
Ora è durissima per i bianconeri, che hanno bisogno di un'analisi lucida,
severa e profonda per uscirne da questa crisi in cui sono piombati, non solo di
risultati. L'Hellas passa
in vantaggio con un momento psichedelico di Arthur che impostando l'azione
sulla sua trequarti non trova di meglio che lanciare, sì letteralmente
lanciare, un avversario verso l'area bianconera. Questi entra sulla destra e
mette in mezzo per il tap-in facile dell’attaccante gialloblu. Juventus sotto
choc e, tre minuti dopo ci ritroviamo sotto di due reti grazie ad meraviglioso
goal dei veronesi. Dopo un quarto d'ora la Juventus è sotto di due gol,
completamente in bambola, azzecca pochissimi passaggi e quelli che sbaglia li
mette spesso sui piedi degli avversari. E' un'immagine inquietante della
squadra di Allegri in balia di una tempesta e
completamente senza bussola. La Juventus compare
in area veronese soltanto grazie a Dybala, unico a creare pericoli, cogliendo
una traversa clamorosa sullo scadere di tempo con un tiro a giro da fuori area
che avebbe meritato ben altra sorte. Il Verona domina
e lo fa in modo totale e impressionante, aggredendo con sicurezza e gestendo il
doppio vantaggio da grande squadra. Complimenti
ad Igor Tudor, troppo frettolosamente mandato via assieme ad Andrea Pirlo
dopo che nella passata stagione molte cose erano andate bene. Siamo dell’avviso
che andava riconfermata la fiducia nei loro confronti. Tornando alla nostra squadra, Morata è più dannoso
che inutile, Cuadrado non riesce mai a saltare l'uomo, Arthur sente scottare il
pallone fra i piedi, proprio lui che dovrebbe farlo girare, Alex Sandro sbaglia
tantissimi palloni, Rabiot non entra mai in partita, restando isolato, quasi sembrava
tendesse a nascondersi. Bentancur è inconsistente in entrambe le fasi. Dybala
soltanto come detto si salva, ma non riesce a trascinare la Juventus con lampi
estemporanei ed è oggettivamente solo, senza nessuno con cui dialogare. I cambi
offensivi della ripresa (Kulusevski, McKennie, Locatelli e Bernardeschi)
riportano la Juventus nella metà campo veronese con più costanza, ma senza
risultati apprezzabili. McKennie sfiora il gol appena entrato, ma è con fatica
immane che i bianconeri costruiscono la manovra offensiva, mentre il Verona
continua a mordere la partita come se fosse sullo zero a zero, anche se nel
finale paga lo sforzo atletico. E così al minuto 80 Danilo pesca McKennie,
lasciato colpevolmente libero in area: l'americano controlla e tira con violenza
per il gol del 2-1, che regala 10 minuti di cuore ai bianconeri, in cui avremmo
anche meritato la rete del 2-2 se non fosse per la straordinaria parata
dell’estremo difensore scaligero che toglie a Paulo Dybala un gran gol. Cuore e
niente più. Testa bassa e lavorare. Tutti. Come sempre il nostro Club non farà
mai mancare l’apporto ed il sostegno alla squadra. Lo abbiamo fatto anche nella
trasferta di Verona dove ci siamo presentati in ben 12 unità. Trovateci dei
Club, dei gruppi organizzati che da una distanza così notevole, seguono la
propria squadra con una costanza così impressionante e con numeri notevoli.
Bene, quando li avrete trovati fatecelo sapere….I nostri non meritavano una
prestazione a dir poco vergognosa della squadra in campo dopo che ben 90 minuti
ed anche oltre hanno sempre spinto e sostenuto i ragazzi in campo nonostante lo
spettacolo indecente al quale stavano assistendo. Hanno cantato sino all’ultimo
respiro sperando di portare a casa almeno un misero punticino. Ma a niente è
servito lo sforzo di un bel settore ospiti, gremito e compatto nel sostenere la
JUVE. Si è rivisto il tifo organizzato, era ora, con i veronesi apparsi molto
sotto tono nonostante la splendida vittoria che la loro squadra gli stava
regalando. Bellissima la trasferta dei nostri, tra chi arrivato con il mini van
da 9 posti e chi in auto. Partiti alle ore 06,30 di sabato mattina dopo una
abbondante colazione in un bar della periferia andriese tra lo stupore della
gente che andava a lavorare. Molti non riescono a spiegarsi come si faccia ad
essere così costanti e così presenti al seguito della Juve. A bordo nel mini
van c’era davvero di tutto e di più, tra birre, vino e tantissimo cibo.
Goliardia e clima davvero splendido a bordo. Ci si cambia spesso alla guida,
con tre soste per rifornimento e caffè. E’ partita una squadra davvero “da
paura”, quasi tutti soci storici e soprattutto con km e km macinati. A guidare
la truppa l’infaticabile segretario Fabio. Giunti ora pranzo sotto Modena si
fermano finalmente per degustare tutto il ben di Dio preparato ed organizzato
magistralmente dal grandissimo Michele Di Schiena, che se non ci fosse lo
dovremmo davvero inventare. Mangiano e bevono l’impossibile, senza farsi
mancare davvero nulla, un po’ stile trasferta a Milano di qualche giorno prima.
Alle 15,00 in punto si ritrovano poi al Casello di Verona Nord dove vengono poi
indirizzati verso lo Stadio dalla Polizia li presente. Nel parcheggio ospiti si
ritrovano con gli altri soci giunti prima in auto, Gaetano, Benedetto,
Francesca. Tutti assieme e dopo aver bevuto un altro cicchetto del liquore
artigianale “nonno Peppe” portato dal
buon Pasquale Cipriani entrano nel settore posizionandosi alla destra della
porta, in posizione quasi centrale ed in prima linea come sempre. Iniziano i saluti
di rito con i tantissimi amici che si ritrovano alcuni dopo pochi giorni, altri
dopo mesi. Bello vedere il rispetto che tutti hanno del nostro gruppo. La
partita va come non volevamo che andasse. Resta il ricordo per Lele Clerin del
Gruppo Bassa Valle celebrato con una pezza in suo onore messa al fianco della
pezza per il nostro Alberto sempre li presente. Finisce la partita, inizia a
piovigginare, si ritorna nel parcheggio per poi prendere immediatamente la
strada del ritorno verso casa. Tutto tranquillo, ci fermiamo per cenare dopo
Bologna utilizzando i tavoli del ristorante interno all’autogrill per consumare
tutto il cibo che ancora si aveva a bordo. Spettacolo e goliardia con il
personale dell’Autogrill che degustava le nostre prelibatezze oltre ad una
volante della Stradale che si complimentava con noi per il fatto che si
arrivasse da così lontano. Poi con cambi frequenti alla guida, arriviamo ad
Andria con il nuovo orario verso le 05,30 del mattino. Prima di lasciarci
tutti, facciamo colazione in un area di servizio della tangenziale per poi
tornare alle nostre famiglie, delusi dal
risultato ma orgogliosissimi di esserci ancora una volta stati al fianco della
JUVE come sempre a MODO NOSTRO! Un grazie a tutti coloro che sono stati
presenti in quest’altra trasferta portando alto il nome dello JUVENTUS CLUB
ANDRIA! UNICI
LA
GENTE COME NOI, NON MOLLERA’ MAI!
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