Da
Londra a Torino la notte juventina resta sempre buia e nell'arco di pochi
giorni la Juve incassa due sconfitte pesanti contro il Chelsea e
l’Atalanta rendendo
amaro un weekend ricco di chiacchiere e stronzate varie dei soliti procuratori
di turno (pilotati) a caccia di notorietà. Ma sull’argomento delle plusvalenze
non entriamo nel merito in quanto se dovessimo dire la nostra saremmo offensivi
nei confronti di certa gente che non merita la nostra minima attenzione e
considerazione. Gira male alla JUVENTUS in questo momento e non basta la prestazione
generosa del secondo tempo contro la Dea. La Juventus,
invece, scivola a -7 dal quarto posto con tempi sempre più duri in arrivo
per Allegri (che
deve darsi una mossa…) e i suoi giocatori. L'1-0 definitivo è
merito di un errore di Morata in appoggio, con la palla intercettata
che ha dato il via all’azione del goal dei bergamaschi. Non gira nulla, non
funziona il Var che non vede un tocco con la mano quasi allo scadere della
partita ed anche la traversa ci si mette contro, dopo una splendida punizione di Dybala.
Il pareggio, insomma, sarebbe stato meritato, ma non avrebbe cancellato i dubbi
su cosa sarà di questa Juventus. Evidente, per lunghi tratti, la differenza a
livello fisico tra le due squadre, un gap già emerso martedì in Champions
contro il Chelsea. Meno evidente il gap tecnico, forse per scelta dell’Atalanta
che preferisce attendere e ripartire. Eppure basta per vincere in casa della
Juve dopo ben 32 anni. Sul fronte bianconero, Dybala fa tutto tranne che il
falso centravanti, corre, s'impegna, ha anche un paio di occasioni nel primo
tempo ma il suo mancino lo tradisce. La fascia sinistra presidiata da Alex Sandro e Rabiot uno
squallore assoluto. Due calciatori che a nostro avviso meriterebbero di stare
seduti in panchina o di essere mandati via a gennaio senza se e senza ma.
La Juve preferisce palleggiare, soprattutto lungo la corsia Cuadrado-McKennie che
sembra poter dare buoni frutti, ma le velleità bianconere si stoppano al limite
dell'area: nell'ultimo passaggio e il tema si ripeterà anche in un secondo tempo
più pimpante da parte bianconera. Clamorosa la palla gol sprecata nel primo
tempo quando McKennie serve Chiesa nello spazio ma l'azzurro si fa rimontare da
un difensore orobico a tu per tu con il portiere. Dopo lo svantaggio la Juve non
reagisce ed appare lenta, scomposta e in preda alla frenesia, peraltro neppure
così costante, anche perché Dybala per la seconda volta pecca di cattiveria e
precisione. Si ricomincia nella ripresa con Bernardeschi al
posto di Chiesa che,
al gong del primo tempo, si arrende a un guaio muscolare che lo terrà fermo ai
box per diverse settimane. Allegri conferma il 4-3-3 ma per una ventina di
minuti non cambia nulla dal punto di vista psicologico: il controllo della
partita è in mano a chi la sta già vincendo, sui contrasti gli atalantini
arrivano sempre per primi, gli errori di marca juventina in fase di uscita
palla al piede non si contano, spazientendo il pubblico sugli spalti dello
Stadium che presentava uno splendido colpo d’occhio. Ai ritmi soporiferi la
Juve sembra adeguarsi, il problema è che i bianconeri stanno perdendo e forse non
se ne rendono conto. Dalla curva l’invito a tirare fuori gli attributi….. La
reazione alla richiesta dei tifosi c'è in McKennie che
si fa anticipare a due passi dal portiere, in un sinistro ringhioso ma
impreciso di Dybala e in un
diagonale di Rabiot respinto alla grande dal portiere
nerazzurro. La traversa di Dybala come già detto è il segno finale di un'altra
serata no per la Juventus. Lo Stadium ormai non fa più paura a nessuno.
Nonostante tutto noi non molliamo, siamo delusi si dall’andamento, ma non ci
faremo certamente sopraffare dalla preoccupazione di un momento così critico.
Abbiamo dominato le scene per 10 anni di fila, abbiamo ridotto malamente i
fegati di chi ci odia, abbiamo goduto come matti per i successi a ripetizione
della nostra Juve, adesso ci sta che si possano trascorrere dei momenti così
poco esaltanti. E’ in questi momenti che viene fuori il meglio di noi tifosi
veri e passionali, di noi tifosi che abbiamo vissuto l’ingiustizia della B, di
noi tifosi che abbiamo vissuto la chiusura del ciclo della Juve di Lippi, dei
settimi posti dopo il ritorno in A…insomma avrete ben compreso che LA GENTE COME NOI NON MOLLA DAVVERO MAI,
anzi rispetto a tifosi di squadre che stanno facendo molto bene e che non
vincono da anni un trofeo, stiamo dimostrando tutta la nostra forza di Club,
tutta la nostra compattezza, tutto il nostro essere veri tifosi. Un'altra
dimostrazione è arrivata dalla trasferta a Torino contro l’Atalanta che ha
portato su ben 51 soci saliti chi in autobus, chi in aereo, numeri ancora una
volta pazzeschi se rapportati alla classifica ed al momento non avvincente.
Eppure ci siamo sempre. La partenza del bus è avvenuta alle 21,45 di venerdì
sera dalla Stazione di Andria con Sabino Chieppa, Andrea Leonetti e Nicola
Pisani a condurre verso Torino una banda di giovani e meno giovani. A bordo non
poteva mancare il tradizionale apericena della partenza sempre più ricco,
sempre più sostanzioso, sempre più di qualità. Dopo due ore di degustazioni e
brindisi, finalmente le luci sul bus si spengono per qualche ora di riposo.
All’alba Nicola Pisani lancia l’asta per la lotteria che ha visto vincere i
premi a tre giovanissimi soci. Finalmente giungono a Torino. Foto di gruppo
davanti al Bus per poi dirigersi tutti assieme verso l’Area 12 dove una parte
si reca in visita al Museum ed i restanti soci vanno allo JStore. Nel frattempo
arrivano alla spicciolata anche alcuni soci arrivati in aereo. Alle ore 13,00
sono tutti al solito nostro covo pre partita per il pranzo di gruppo. In ben 40
unità tutti intorno alla lunga tavolata. Sono questi i momenti di aggregazione
migliore. Come hanno ribadito tutti i presenti la cosa più importante resta
sempre il fare gruppo. Alle 16,00 tutto il grosso del gruppo che aveva la Sud
come settore si incammina verso il bus per organizzare l’ingresso. Alle 16,45
sono tutti dentro con il nostro gruppo posizionatosi alla sinistra della porta.
Solite ed immancabili foto con un fotografo d’eccezione come Mister Giuseppe
Leonetti tornato alle sue origini! Termina la partita con una delusione immensa
soprattutto per i più giovani. Resta la soddisfazione di esserci stati, di aver
fatto gruppo, di aver condiviso con dei fratelli bianconeri una trasferta lunga
2.000 km e 22 ore di pullman. A loro è andato tutto il nostro applauso, il
nostro ringraziamento per esserci stati, per aver rappresentato con onore il
nostro Club. Viaggio di rientro molto tranquillo con la disamina del ko e dei
problemi che attanagliano la Juve e Allegri. Arrivano ad Andria alle 07,30 di
domenica mattina. Questo non è il momento di stare li a criticare, questo è il
momento di sostenere la squadra, questo è il momento di seguirla con più calore
e passione in ogni dove perché potrà succedere di perdere ma noi saremo sempre
li al suo fianco per difenderla contro tutto e tutti perché ricordate sempre
non è forte chi non cade mai, ma chi cade e si rialza! Ci rialzeremo tutti
assieme, usciremo fuori dalla tempesta, di questo statene tutti certi. Martedì
gara di campionato a Salerno, peccato non esserci come avremmo voluto, in gran
numero ed a modo nostro, ma per una questione di principio a certe cifre noi
non ci stiamo. E’una linea che seguiamo oramai da diversi anni è così sarà. Un
settore ospiti non può costare simili cifre. Nonostante tutto una sparuta
presenza di soci sarà comunque presente nel settore ospiti dell’Arechi dove
sarà ricordato ANDREA FORTUNATO calciatore salernitano della nostra JUVE che ci
lasciò prematuramente per colpa di una terribile leucemia. Anche dalla Curva
Siberiano dovrebbe esserci un ricordo per Andrea Fortunato. Se così fosse i
salernitani dimostreranno ancora una volta di più tutto il loro valore, tutta
la loro grande mentalità di tifoseria che sa andare oltre gli stupidi
stereotipi di certe tifoserie meridionali. Per
tutti gli altri l’appuntamento sarà al Club per sostenere a distanza la nostra
GRANDE JUVE! Al Club nel frattempo continuano senza soste i festeggiamenti dei
compleanni, questa volta è toccato al giovanissimo Cristian Casafina offrire
Caffè Borghetti e cioccolate a tutti grazie al suo papà Mario. Momenti
splendidi che rafforzano il nostro gruppo.
FORZA JUVE VINCI DAI, LOTTA E NON
MOLLARE MAI!
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