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VITTORIA FONDAMENTALE IN CHIAVE CHAMPIONS! |
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La Juventus centra la qualificazione alla prossima Champions League con
ben 4 turni di anticipo. Se pensiamo che a Novembre sembravamo quasi fuori dal
giro Champions dopo l’inopinata sconfitta casalinga contro l’Atalanta ci viene
da pensare a cosa la squadra abbia comunque fatto in una stagione così
difficile. Eppure non sono state tutte rose e fiori, perché la squadra e
l’allenatore hanno lasciato spesso a desiderare, facendoci arrabbiare e non
poco proprio come accaduto nell’ultima partita casalinga contro il Venezia,
quasi retrocesso. Sono stati altri tre punti, gli ennesimi, strappati con molta
più fatica del previsto, ma serviti per centrare la qualificazione in Champions e per preparare
con maggiore serenità la finale di Coppa Italia contro l’Inter di mercoledì 11
maggio a Roma, il vero grande obiettivo stagionale della Juve. Allegri ha dovuto
ringraziare Bonucci che dopo l’assist di
Reggio Emilia e nel giorno dei suoi 35 anni, ha sbloccato il
risultato in apertura con un colpo di testa e nell’ultimo quarto d’ora ha
risposto con una zampata sotto porta al provvisorio pareggio dei lagunari condannandoli
praticamente alla Serie B. Una doppietta quella di Leo messa a segno da capitano,
baciando maglia e stemma in favore delle telecamere. L’altra buona notizia per
il tecnico bianconero, oltre alla positiva prova da titolare di Miretti
(finalmente schierato in campo….), è stata quella di aver recuperato Arthur, entrato in campo negli
ultimi dieci minuti. Dalla conclusione di Zakaria alla
traversa di Pellegrini, passando per il vantaggio di Bonucci già dopo sette
minuti. Quello contro il Venezia - fatto di rabbia e carattere - è stato in
tutta probabilità l’inizio di partita più convincente della stagione di Allegri,
che per l’occasione (e soprattutto per l’emergenza) ha regalato, come detto, il
debutto da titolare al classe 2003 Miretti, super propositivo e vicino alla
rete con un sinistro dal limite.
Totalmente diverso il copione della ripresa, vissuta dalla squadra
bianconera con il freno a mano tirato e con molta meno lucidità. Errori tecnici
e incapacità di archiviare una pratica sulla carta abbastanza semplice hanno
permesso al Venezia di tornare con ferocia in partita. Assurdo questo! E se
Szczesny ha compiuto il miracolo su una punizione, nulla ha potuto su di un
tiro dalla distanza che ha permesso ai veneti di giungere clamorosamente al
pareggio come già accaduto nella gara di andata (ahimè). Ma per fortuna che
dopo pochissimi istanti la Juve è tornata in vantaggio grazie a Leo Bonucci che
ha messo in cassaforte una sfida che si era fatta clamorosamente in salita.
Un'altra brutta prestazione che ha confermato tutte le difficoltà di questa
stagione che non vediamo l’ora possa terminare sperando nella ciliegina finale
che noi tifosi più di tutti, tanto meriteremmo. Al Club poca gente causa
l’orario e la giornata dedicata alle gite fuori porta. Ma quello che più ha
impressionato sono stati i 28 soci al seguito della Juve a Torino, partiti
tutti in aereo chi dal sabato, chi alla domenica mattina, chi con rientro alla
sera, chi al lunedì. Insomma un'altra grande presenza che dimostra una volta di
più di come il nostro Club sia sempre un passo avanti a tutti. Senza
presunzione. In una partita così portare tanta gente al seguito assume un
valore doppio. Un grazie a Gabriele e alla sua famiglia, a Savino Selvarolo con
suo nipote e suocero al seguito, un grazie ad Antonio Di Canio, Lorenzo
Falcetta e Antonio Paradiso, un grazie alla banda di Riccardo Leonetti. Davvero
applausi per chi ha scelto di esserci in questa trasferta. Dopo la partita
molti hanno approfittato per far visita al Museum, mentre chi pernottava a
Torino ha fatto un giro in centro città. Tra la domenica sera ed il lunedì a
pranzo hanno fatto tutti rientro alla base. Nel frattempo al Club si sono
chiuse le prenotazioni per la finale di Coppa Italia con ben 156 soci
prenotati, un risultato grandioso che dimostra tutta la nostra incredibile
passione per la JUVE. L’importanza della tessera al Club la si vede in queste
occasioni. Chi era socio iscritto ha potuto ottenere il suo tagliando per Roma,
in tanti si ricordano del Club soltanto in queste occasioni più importanti ma
per fortuna che 871 persone se ne sono ricordate nei tempi giusti seguendo la
Juve in ogni dove e sostenendo con orgoglio il nostro Club. A tutti l’invito è
quello di sottoscrivere sin da luglio prossimo la tessera club per seguire la
nuova stagione della magica JUVENTUS! Non fatevele solo raccontare, certe
emozioni vanno vissute in prima linea.
TUTTI A ROMA CON LO
JUVENTUS CLUB ANDRIA, IL SESTO CLUB AL MONDO!
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VITTORIA FONDAMENTALE IN CHIAVE CHAMPIONS! |
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Ancora più corto muso del solito. La risolve nel finale un lancio lungo
di Bonucci che innesca un gol (bel, gol) dell'appena entrato Moise Kean. Il
meno utilizzato dell'attacco bianconero, il più deludente per l'andazzo della
stagione. Una partita iniziata male con la Juve andata sotto di un gol e con
Dybala che ha firmato l'1-1 raddrizzando la gara per i bianconeri. Fatto sta,
comunque, che Allegri mette da parte altri tre punti preziosi per blindare il
quarto posto, unico obiettivo in campionato di questa stagione molto deludente.
Juventus incerottata con le solite numerose assenze. A centrocampo dentro
Danilo, nonostante non sia in buone condizioni. In attacco riposa Vlahovic,
quantomeno per un tempo: dentro Morata e Dybala, con Bernardeschi in corsia
destra. Soprattutto all'inizio si nota eccome il fatto che la formazione sia
emergenziale. Il Sassuolo, infatti, tiene il pallino del gioco e crea diversi pericoli.
I numeri della prima frazione sono emblematici con un possesso palla per gli
avversari che non lascia scampo alla Juve. La Juve va sotto meritatamente ed
appare confusa. E quando sembra che la situazione possa precipitare da un
momento all’altro ecco che al 45° i bianconeri trovano il pari. Tutto nasce da
Morata che ruba palla in modo irruento ma giudicato regolare, lo spagnolo serve Zakaria il quale innesca
Dybala. Gol incredibile dell'argentino da fermo. Nel finale Morata ha persino
una occasione per un colpo di testa pericoloso. Juventus meglio nella ripresa,
con Morata più volte pericoloso finché resta in campo. Quando tutto lascia
pensare ad un pareggio, ecco la rete della vittoria bianconera grazie a Kean.
Allegri può esultare, noi tifosi dopo le varie imprecazioni pure. Anche a Reggio
Emilia il nostro Club è stato presente al seguito della squadra. Ancora una
volta siamo stati al fianco dei nostri colori, ancora una volta la nostra pezza
ha campeggiato all’interno del Mapei Stadium. In 8 sono arrivati a Reggio per
la tranquilla trasferta contro il Sassuolo. Una minima presenza in una
trasferta che da sempre non attira. Un grazie a Giorgione Nicolamarino, ad
Alessandro D’Ercole con il suo figlioccio, ad Andrea il figlio del Presidente,
a Claudio con suo figlio e soprattutto a Saverio Capurso con il caro Gabriele
che finalmente ha coronato il suo sogno di vedere la Juve dal vivo. Ricorderete
la raccolta fondi fatta dal nostro Club nel NATALE del 2019 in favore di
Gabriele. A tutti loro tanto onore per
esserci stati, per aver lasciato le famiglie in una giornata di festa (almeno
sul calendario..). Vederli li a Reggio Emilia, con la pezza più volte
inquadrata dalle telecamere ci ha come sempre reso orgogliosi di quello che
siamo, di quello che facciamo. Dalle 18 arrivano su con due auto al seguito. Si
ritrovano nei parcheggi sotto alla curva Ospiti. Attendono Luca Daje Rega per i
biglietti per poi alle 19,00 circa fare ingresso nel settore tutto pieno con
una presenza massiccia dei gruppi ed un gran bel tifo. Troppo bella la presenza
del tifo organizzato. Chissà perché ci si ostini ancora a non volerlo in
maniera assidua a Torino….Ovunque i tifosi, gli ultras sono al centro delle
attenzioni delle società tranne che da noi. Questo ci dispiace tantissimo. Noi
siamo un Club popolato di persone che vivono di passione, di tifo
incondizionato verso questi colori. Ci diventiamo solo se questo avviene.
Chiediamo troppo? La pezza come detto viene posizionata in uno dei due
bocchettoni di ingresso del settore, quello a destra come solitamente facciamo
li a Reggio. Al fianco del Gruppo di Novara. A fine partita la squadra saluta
la curva, ma tantissimi erano i tifosi presenti anche nei distinti ed in
Tribuna. Danilo mentre rientra sente le urla di Saverio Capurso che lo invita
ad avvicinarsi a Gabriele in sedia a rotelle. Lui non ci pensa due volte,
arriva subito li, da la mano a Gabry lasciando anche la sua maglia. Un gesto
spettacolare che ci ha commosso tantissimo con tanto di video fatto dal papà
che ha filmato la scena. I nostri escono dallo stadio orgogliosi come sempre di
esserci stati riprendendo la strada per il rientro a casa. Al club buona
presenza, oltre le aspettative. Nel frattempo fioccano le prenotazioni per la
finale di Coppa Italia. Come sempre non deluderemo nessuno. Chi fa parte del
nostro Club, avrà un posto sempre in prima fila.
ROMA STIAMO ARRIVANDO!
JUVENTUS CLUB ANDRIA,
SESTO CLUB AL MONDO!
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LA JUVENTUS NUOVAMENTE IN FINALE DI COPPA ITALIA! |
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La Juventus concede il bis della gara di andata: dopo l'1-0 rifilato al
Franchi in extremis, ecco il 2-0 dello Stadium, con la Fiorentina eliminata
dalla Coppa Italia. I bianconeri raggiungono la finale numero 21 della loro
storia e mercoledì 11 maggio sfideranno l'Inter in una partita nuovamente
all'Olimpico di Roma, dopo la finale del 2021 a Reggio Emilia vinta contro l’Atalanta.
Partita non spettacolare ma intensa quella dello Stadium, decisa prima da una conclusione di Bernardeschi che,
nel primo tempo, sfrutta un errore della difesa viola per segnare il classico gol
dell'ex, e quindi da un contropiede nel
recupero sull'asse Cuadrado-Danilo. Una
serata che riscatta la prova complicata e non bella offerta dalla Juve con il
Bologna in campionato dandoci l’opportunità di conquistare almeno un trofeo in
questa stagione non buona. Nessuna sorpresa nell'assetto iniziale della
Juventus, che si schiera con Vlahovic e Morata in attacco, mentre Dybala si siede
in panchina. I Viola si presentano con un atteggiamento forse troppo offensivo,
alla ricerca della rimonta dopo aver incassato l'1-0 beffardo in casa
all'andata. Ahahahahaha….siam VENUTI fin
qui…..per vedere chi altro comprà….. Una scelta che vede i bianconeri
presidiare i propri sedici metri, tentando di ribaltare immediatamente l'azione
con delle verticalizzazioni. Come accade al 13', quando Morata pesca
Vlahovic sulla sinistra, il mancino del serbo è deviato dal portiere. Portiere
che poi alla mezz'ora diventa protagonista in negativo del vantaggio juventino.
Manca il tempo dell'uscita su un cross di Morata ed un colpo di testa non
perfetto di un difensore viola, mette nelle condizioni Bernardeschi prima di controllare
e poi di concludere di sinistro eludendo il tentativo disperato dell’estremo
difensore. La Fiorentina reagisce solo nel finale di tempo con Perin attento
dopo errore di De Sciglio. Nella ripresa partenza rapida dei viola con Perin
ancora decisivo su un colpo di testa. La Juventus soffre nei primi minuti,
faticando a uscire dalla propria trequarti, una costante di questa stagione ad
inizio ripresa. Quando però ci riesce, sono brividi per i viola: prima Zakaria colpisce il palo
esterno su imbeccata di Vlahovic, quindi Rabiot controlla un cross di
Bernardeschi e insacca, ma partendo da posizione di fuorigioco rilevata dal
Var. Peccato. Squadre che cambiano via via volto per le sostituzioni, la
partita scorre via veloce tra mischie e parecchia confusione. La Juventus pensa
a tenere la Fiorentina lontana da Perin e quando non è possibile, il portiere è
attento sui tentativi finali disperati dei viola. E, all'ultimo dei cinque
minuti di recupero, fuga di Cuadrado sul
fondo e invito per il rasoterra di Danilo che fissa il 2-0 con lo Stadium che
esplode dalla gioia per un'altra finale conquistata in questi ultimi 11 anni.
Bella serata quella vissuta dai nostri soci in uno Stadium con un atmosfera
decisamente più calda rispetto alle ultime uscite, ma sempre lontana parente
delle serate con la curva al gran completo. In 8 i soci saliti su a Torino.
Altri sacrifici ed altra presenza al fianco della squadra. Siamo incredibili
per quello che riusciamo a fare di partita in partita. Un grazie a Gaetano,
Luciano, ai tre fratelli Alicino, ad Annamaria con sua figlia e sua nipote che
erano posizionate proprio alla sinistra della panchina della Juventus. Come
sempre Gaetano e Luciano hanno trascorso il pre partita a suon di birre….e che
birre…..Tutti arrivati con voli aerei ed un auto al seguito. Pernottamento su
prima di ritornare giù. Immensamente grandi come chi nella gara di andata era
stato presente in quel di Firenze. Siamo un grande Club, non solo certificato
dai numeri che ci vedono al 6° posto nel Mondo degli Official Fan Club per
numero di soci iscritti, ma soprattutto per la passione che ci mettiamo nel
seguire la Juve in ogni partita ed a modo nostro. Le chiacchiere, quelle, le
lasciamo agli altri. Noi come sempre agiamo con i fatti ed i fatti ci danno
sempre ragione. SEMPLICEMENTE UNICI! Al Club nonostante la diretta televisiva una
buona affluenza a dimostrazione del fatto che più stiamo assieme e meglio
stiamo. Per le prenotazioni della
trasferta a Roma in finale contro le MERDE, le stesse saranno possibili per
i soli soci regolarmente iscritti a questa stagione al Club, diversamente resta
solo l’eventuale partenza di una libera vendita che non sarà gestita dal nostro
circuito Club. Pertanto si invitano i non soci a non intasare la linea
telefonica del Club. Ci dispiace non poter soddisfare anche le richieste da
parte dei non iscritti ma le regole sono queste. Per tutti i soci l’invito come
sempre è quello di attenersi soltanto ai nostri comunicati ufficiali, come
sempre vi sarà spiegato il tutto con la massima precisione ed organizzazione. ROMA STIAMO ARRIVANDO!
JUVENTUS CLUB ANDRIA,
SESTO CLUB AL MONDO!
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ALTRO DELUDENTE PAREGGIO, CHIUSO IL TESSERAMENTO A 871 SOCI! |
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Di delusione in delusione, questo il sentimento prevalente di questa
stagione per noi tifosi juventini che nonostante tutto, mai molliamo la Vecchia Signora, anzi riusciamo a fare ben 871
tesserati numero che ci porta ad essere il 6° Official Club nel Mondo per
numero di soci iscritti. Semplicemente grandiosi. Altrove possono solo
sognare questi numeri. Nonostante il sabato di vigilia pasquale, nonostante
come detto l’andazzo poco esaltante della squadra, ben 21 i soci “atterrati” su Torino per la trasferta JUVE-BOLOGNA. Di
buono della trasferta dei nostri su a Torino c’è stata soltanto la
reazione finale, quella
che ha portato la Juventus ad acciuffare quantomeno
il pari in una prestazione a dir poco brutta. Pari che però non è esattamente il risultato sperato. Anzi. E
peraltro, men che meno, conforta una prestazione che per un tempo e mezzo è
stata piuttosto rinunciataria da parte dei bianconeri padroni di casa che
indossavano una nuova maglia, altra trovata di marketing che non attrae noi
tifosi nostalgici di quella maglia bianconera a strisce verticali. Poi, per carità, molto si potrà discutere su certe decisioni arbitrali (in primis il rigore non concessa per fallo su
Morata) ma ciò non toglie che sarà ancora più opportuno, in casa Juve,
riflettere sul perché e il percome non si riesca a scendere in campo sin da
subito con la giusta tensione. Ok la sfortuna di pali e traverse e il rigore
negato, ma si può e deve fare molto di più. Soprattutto, lo si deve fare
prima...e lo si deve fare per tutta questa gente che continua a seguirli come
se stessimo lottando per qualcosa di importante. Colpo d’occhio dello Stadium
pieno come un uovo. Solita
emergenza a centrocampo con i tre attaccanti di rilievo tutti partiti titolari
che facevano ben sperare in un pomeriggio di soddisfazioni. Soltanto
nel finale di primo tempo la
Juventus è apparsa leggermente più aggressiva. Si va all’intervallo sullo 0-0.
Ad inizio ripresa più emozioni di tutto il primo tempo, Rabiot mette fuori a
porta praticamente vuota ed il Bologna subito dopo castiga i bianconeri. La
Juve prova a reagire ma pare non esser cosa: al 10’ conclusione di De Sciglio,
poi Danilo (servito da Cuadrado) è sfortunatissimo e di testa coglie il palo. E
pure De Ligt va a un passo dall’1-1. A questo punto Allegri le prova tutte:
cambi a volontà. Passando per un 4-2-3-1 si giunge ad un 4-4-2 classico con
Morata e Vlahovic (appunto, per creare densità) cui però si aggiunge al 41’
alla disperata anche Kean. L'episodio che imprime una nuova sterzata
all’incontro: Morata abbattuto con Cuadrado che sul vantaggio concesso colpisce
incredibilmente l’incrocio dei pali. Avesse segnato, nessun dubbio. Ma a questo
punto scatta il checking dell’arbitro, al monitor della Var. Cartellino rosso al difensore
bolognese autore del fallo e alla merda di Medel per proteste ed offese. Ma
inspiegabilmente l’arbitro non assegna il sacrosanto penalty. Quando il ko
sembrava servito, l’invenzione di Morata che in sforbiciata volante serve
Vlahovic il quale insacca un gol importantissimo. 1-1 finale ma che non
cancella le perplessità e la delusione per una prestazione così sottotono, sia
pure sfortunata. Onore a chi dei nostri è stato su presente, tutti partiti con
voli aerei con pernottamento su Torino approfittando di Pasqua e Pasquetta.
Sacrifici su sacrifici da parte dei nostri soci pur di esserci sempre e
comunque al fianco della squadra. Un grazie a Maria, Rocco e Vincenzo i soci
presenti nella Sud. Gli altri chi in Est Centrale chi in Ovest Laterale e
Centrale al fianco delle panchine. Ci dispiace soprattutto per loro che
avrebbero meritato di tornare a casa con la vittoria. Al Club buona l’affluenza
con lo scambio di auguri alla fine del primo tempo con tanto di brindisi e
cioccolatini per tutti. Una Pasqua resa amara dal risultato della nostra Juve,
ma nonostante tutto noi ci saremo sempre, indipendentemente da tutto! Adesso
non ci resta che difendere il quarto posto dagli assalti delle romane e dei
viola e soprattutto sperare di chiudere questa stagione così incerta con un
trofeo che per noi varrebbe davvero tanto.
JC ANDRIA, QUELLI CHE
NON MOLLANO MAI!
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LA JUVE RIBALTA IL CAGLIARI, NOI SEMPRE AL SUO FIANCO |
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Tre punti di rabbia, quelli conquistati
dalla Juve in Sardegna con agonismo e forza caratteriale. Tre punti non banali
per la classifica e il morale della Juventus e dell’ambiente
tutto, a terra dopo la sconfitta
contro l'Inter. 1-2 il finale di una partita dove la Juventus
domina, segna due gol e ne subisce uno nell'unica azione offensiva del Cagliari. La buona notizia,
per Allegri, è che la squadra è
tornata a controllare le gare come un tempo, tenendo palla, sostando nella metà
campo avversaria, costruendo occasioni. Quella cattiva è che la squadra segna
poco, nonostante abbia l'attuale capocannoniere al centro dell'attacco e un
gruppo, tutto sommato nutrito, di giocatori di qualità a circondarlo: come, la
somma di questi fattori, produca così pochi gol è un mistero calcistico.
Restano, di fondo, tutti i segnali di crescita di una Juventus che ha ritrovato
il carattere e una certa solidità, deve trovare molte altre cose, ma un anno
fa, in condizioni analoghe di lotta per il quarto posto (con i gol di Ronaldo in più),
non consentiva di intuire cosa poteva diventare nella stagione successiva,
continuando l'altalena di prestazioni e risultati. Oggi è possibile tracciare
una linea che sale, non certo in modo esponenziale, ma continuo. Si notano i
difetti su cui lavorare (anche sul mercato) e i
pregi che incoraggiano lo stesso Allegri. Tutto, però, inizia in salita.
Perché al 10' Dybala si
fa rubare una palla velenosa, consentendo il veloce contropiede del Cagliari: la
frittata è fatta è 1-0 per il Cagliari. Poco dopo, nella stessa posizione di
prima, Dybala perde un altro pallone in modo analogo, con un esito meno
determinante. L'approccio alla gara del numero dieci, peraltro, rispecchia
quello iniziale della Juventus: molle e quasi demotivato. Infatti. La Juventus
mette insieme una reazione con qualche difficoltà, perché il Cagliari si chiude
con due linee difensive molto vicine e trovare uno spazio è complicato. I
bianconeri ci riescono, tuttavia, al 23' quando il pallone arriva a Pellegrini sul lato
sinistro dell'area e l'ex cagliaritano scocca un sinistro violento: sulla
traiettoria c'è Rabiot che,
per evitare l'impatto con il pallone si gira di schiena, le braccia raccolte
sul petto e la testa abbassata. Il pallone lo colpisce comunque sul braccio
sinistro, stretto al costato, e poi finisce in rete. L'arbitro Chiffi convalida
il gol, nessun giocatore del Cagliari protesta, ma dal Var arriva la chiamata per
"fallo di mano" e il gol viene incredibilmente annullato. Certo la
dinamica ha lasciato perplessi in molti, perché l'unica alternativa per Rabiot
era l'amputazione. E un applicazione così occhiuta del regolamento da parte del
Var avrebbe richiesto una review anche sul gol del Cagliari iniziato con un
intervento su Dybala passibile di fallo. Il gol annullato, in compenso,
energizza l'atteggiamento della Juventus che non diventa più precisa, ma più
cattiva sì. E così installandosi nella metà campo del Cagliari e sfruttando la
geniale vena di Cuadrado,
dopo una serie di occasioni, la squadra di Allegri trova il pareggio. Il cross
da sinistra del colombiano è pura pasticceria calcistica, sulla quale si
avventa, goloso, De Ligt che stacca e con una torsione del busto micidiale
incorna il pallone spedendolo in rete proprio mentre scocca il 45' del primo
tempo. Ancora più determinata la Juventus della ripresa, che al secondo minuto
trova il gol del vantaggio con Chiellini, ma
viene annullato anche questo per fuorigioco, certificato dalle linee
computerizzate. E dopo un minuto Dybala sbaglia da posizione favorevole, senza
sfruttare un assist dello stesso Chiellini. È un martellamento, quello
bianconero, che fa salire il conto delle occasioni con Vlahovic protagonista
nell'area del Cagliari. Ed è proprio lui a firmare il gol del 2-1, sfruttando con
caparbia scivolata una palla verticale offertagli da Dybala, forse l'unica cosa
incisiva dell'argentino in tutta la partita. La Juve chiude, a quel punto, in
difesa, sopportando i tentativi di pareggio del Cagliari, ma senza sfruttare
abbastanza gli spazi aperti per il contropiede. Vittoria importante in ottica
quarto posto con la Roma sempre alle calcagna e Lazio e Fiorentina che non
mollano. Vittoria ottenuta anche grazie al supporto dei tifosi giunti dal
Continente tra i quali anche i nostri 8 “eroi” partiti nella mattinata con un
volo per Roma. Bel tifo con i cagliaritani lontani parenti di quelli abituati a
vedere. Presenza di tutti i gruppi della Sud juventina che colorano il settore
ospiti di tante pezze con le nostre appese sulla prima balaustra laterale. La
squadra sente l’affetto dei suoi tifosi più caldi e ne viene a raccogliere il
sostegno prima dell’inizio della partita nella fase di riscaldamento. I nostri
come detto dopo essersi ritrovati al solito Bar di Via Vepucci alle 10 del
mattino per una rapida colazione, partono con due auto per l’aeroporto di Bari.
Primo volo per Roma, poi giunti a Fiumicino ad attenderli un transfert per
l’aeroporto di Ciampino con un pilota da brividi come Marco grande gobbo romano
che a bordo mette l’inno della Juve per “caricare” i nostri. In soli 15 minuti
percorre una distanza che mediamente si dovrebbe impiegare una mezzoretta
abbondante. Giungono a Ciampino dove un altro volo gli ha condotti in terra
sarda. Aeroporto stracolmo, caldo micidiale e volo in ritardo per il vento.
Birra, panini e goliardia nell’attesa. Poi finalmente si parte. Giungono a
Cagliari con tre quarti d’ora di ritardo con la Polizia che gli accoglie, sono
una ventina in tutto tra i nostri e i romani a bordo dello stesso aereo.
All’esterno dello scalo due navette erano già pronte ad attendere i nostri con
a bordo il resto dei tifosi giunti dall’Italia. Montano sulla seconda navetta
dove a bordo trovano i ragazzi di Aosta, Bassa Valle, Gruppo Storico 77. Cori e
risate nel tragitto verso lo stadio. Appena scesi trovano un vento forte e
fastidioso che diventerà anche gelido alla sera. Controlli di rito per poi
entrare nel bugigattolo, il settore ospiti più ridicolo della Serie A. Si
sistemano alla destra del settore ed iniziano il via vai dal Bar per bere
birre, un ottima birra. Risate con i ragazzi di Bassa Valle e soprattutto
grande tifo con il nostro Fabio sulla balaustra per tutto il tempo. Onore tanto
onore a loro che non hanno mollato mai nel sostenere la squadra in campo,
Fabio, Salvatore, Lorenzo, Andrea, Agnese (gran ritorno il suo), Pasquale oltre
a Mario e Gino di Barletta. Qualche screzio con la curvetta a fianco dove si
intravede forse qualche ex furioso…..per il resto normale amministrazione.
Termina la gara con la squadra sotto al settore, noi felici e contenti per
quest’altra incredibile presenza al seguito della Juve. Trovateci gente come
noi poi ne riparliamo. Pochi continuano a fare quello che ogni maledetta
partita facciamo noi. A qualche leone da tastiera locale diciamo di avere più
rispetto per gente come noi che fa sacrifici in ogni dove. Fatevene una
ragione! Terminata la partita si lasciano immortalare nel settore con le pezze
in mano, il vento diventa sempre più incessante e gelido. Finalmente si parte
verso l’Aeroporto dove giungono a mezzanotte in punto, li si salutano con amici
di altre zone, tra chi decide di sostare in aeroporto per tutta la notte con
voli all’alba, chi come i nostri invece, con un altro transfert, raggiunge
Elmas a pochissimi km, dove un albergo gli attende per trascorrere la notte.
Altri tifosi della Juve avevano fatto la stessa nostra scelta. Cenano a tarda
ora grazie alla direzione dell’Hotel che gli attende, bevono l’impossibile per
poi finalmente verso le 03,00 raggiungere le camere esausti e barcollanti. Si
dividono in due triple ed un doppia con Fabio, Mario e Pasquale che aprono una
falegnameria…….ahahahahha. Al mattino scendono a fare colazione come degli
zombie, poi un giretto per Elmas prima di raggiungere l’Aeroporto e partire con
un volo della Ryan Air diretto su Bari. Arrivano in Puglia alle 14,30 esausti,
stanchi ma orgogliosi di esserci stati anche in questa trasferta non da tutti
ma solo per grandi gobbi. Immancabilmente il nostro Club in Sardegna non manca
mai da anni. Alle 15,30 giungono ad Andria. Onore a loro, onore a Noi per
esserci sempre.
Nella gallery troverete le
foto più significative di questa speciale trasferta in terra sarda.
JC ANDRIA SEMPRE INSIEME A TE….OVUNQUE GIOCHERAI…STAI
TRANQUILLA CHE…CI SAREMO NOI….
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ALTRA DELUSIONE IN UNA PARTITA GIOCATA A SENSO UNICO. |
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La partita più attesa dopo
quella di Champions vede la Juve soccombere ingiustamente ad un Inter che con
il minimo sforzo e qualche aiuto di troppo porta a casa tre punti fondamentali
che la rilanciano in chiave scudetto. Assurdo ma vero, la Juve gioca forse una
delle migliori partite in stagione ma non raccoglie nulla, interrompendo anche
la lunga striscia di risultati postivi che ne avevano caratterizzato sin qui il
girone di ritorno. La Juventus prende
possesso pieno della partita, dominandola per lunghi tratti, ma i merdazzurri dimostrano di saper
soffrire. I bianconeri pagano una notte di rara sfortuna fra traverse, pali,
rigori contro sbagliati e poi ripetuti, rigori a favore molto sospetti e non
fischiati, uscendo sconfitti allo Stadium contro l’Inter dopo 10 anni. E’
il segno evidente che era inutile avere ambizioni oltre un quarto posto, posizione
del tutto meritata per quanto visto sin qui. Spiace ammetterlo ma è la nuda e
cruda verità. Piuttosto occhio alla Roma, Lazio e Fiorentina che
sono li in agguato. L’episodio chiave
che ha deciso l’attesa sfida è avvenuto nel finale del primo tempo, infiammando
gli animi già bollenti. Morata nella
propria area di rigore commette un intervento imprudente e con Alex Sandro in soccorso
del compagno, con l’arbitro Irrati che viene richiamato al
monitor dal Var Mazzoleni ribaltando
la decisione di non concedere il penalty.
Szczesny compie un altro miracolo parando il rigore e
sulla mischia successiva è ancora Irrati a fischiare un fallo del turco sul
portiere bianconero. Finisce qui? Macché. Altro “squillo” nell’auricolare di
Mazzoleni e altra decisione cambiata, perché De Ligt era entrato in
area prima di tutti gli altri e allora il penalty si ripete: semplicemente assurdo
e vergognoso, questa volta Szczesny viene spiazzato. A margine, ma non troppo,
lo “strip” di Allegri che
si toglie il cappotto urlando le sue rimostranze. Il tecnico bianconero se la
gioca con tutti gli attaccanti in campo più Cuadrado. Peccato che ne l’arbitro ne il Var siano
intervenuti su un possibile secondo giallo per l’attaccante delle merde che ne
avrebbe potuto condizionare l’esito della gara. Figuriamoci….
La Juventus svolge compatta le due fasi di gioco, difensiva ed offensiva, con
gli attaccanti pienamente coinvolti. L’Inter lascia sfogare la Juve, però
fatica a ripartire: così si dedica a una partita di sacrificio e quantità. Nel
primo tempo, non si contano le occasioni per i bianconeri, dalla traversa rocambolesca di Chiellini con
il ginocchio ai tentativi di Dybala, Cuadrado, Morata. Il secondo tempo
ricomincia con un altro giallo, quando un fallo su Zakaria viene sentenziato
dal Var come fuori dall’area. Assurdo! Nel frattempo, la Juve va vicinissima al
pareggio quando un gol che sembrava praticamente fatto in seguito a una
combinazione Zakaria-Vlahovic-Dybala viene
miracolosamente salvato dalla difesa avversaria. Il serbo, come
tutta la Juve nel collezionare occasioni non sfruttate, non ha fortuna: servito
da un buon Rabiot, si libera ma apre troppo il destro. I bianconeri trovano
meno spazi nella ripresa, i nerazzurri resistono, mentre Allegri le prova tutte
ma non cambia più nulla. Finisce 0-1 risultato immeritato per la Juve che ai
punti avrebbe meritato di vincere la sfida. Ma nel calcio si sa vince chi mette
la palla in rete. Rimbocchiamoci le
maniche ed andiamo a conquistare questo quarto posto fondamentale per la
prossima stagione che dovrà, speriamo, segnare la definitiva rinascita
bianconera con speriamo nuovi protagonisti dalla Dirigenza al campo. Se la Juve
sul campo ha perso una importante sfida contro l’avversaria di sempre, sugli
spalti il nostro Club ha ancora una volta vinto la sua di partita. In 130 i
soci al seguito (una cinquantina quelli in aereo o auto) per questa trasferta
che ha visto battere ogni record di presenza allo Stadium. Mai eravamo stati
così numerosi al seguito della Juve per una gara casalinga. Mai si erano
organizzati due pullman al seguito, al massimo si era saliti con un bus a due piani. Un qualcosa di incredibile se
pensiamo all’andamento stagionale della squadra. Grande entusiasmo quello che
ha contraddistinto i giorni che precedevano la trasferta, grande entusiasmo sin
dalla partenza in Stazione, dove alle 22,00 circa la marea dei soci in partenza
veniva distribuita sui due bus. Presenti anche tre soci del Club di Barletta e
sei del Club di Brindisi nostri Club amici. A bordo sul Bus n. 1 Sabino Chieppa
e Andrea Leonetti, sul Bus n. 2 Fabio Attimonelli e Francesco Lorusso. I
pullman si alternavano nel fare l’andatura, con telefonate di sfottò tra i vari
mezzi. Alla prima sosta, subito dopo la mezzanotte, dopo aver consumato a bordo
il tradizionale apericena equamente distribuito tra i due bus, venivano
celebrati ben tre compleanni, di Nicola
Guadagno, Annalisa Amorese e Christian Colia. Ognuno di loro per
condividere questo momento aveva portato un qualcosa da offrire a tutti.
Bellissimo vedere dei giovani che invece di festeggiare con parenti ed amici
preferiscono mettersi al seguito della Juve nel giorno del proprio compleanno.
Di questa trasferta ricorderemo per sempre la presenza di un numero
impressionante di giovani e giovanissimi al seguito, segno eloquente che siamo
riusciti ad aggregare in tutti questi anni tutte le fasce d’età iniziando quel
percorso tanto importante come il ricambio generazionale. Al mattino dopo
Piacenza sosta per la colazione con il solito pastrotto offerto a tutti. Poi a
bordo dei bus iniziano le lotterie che vedono assegnare le maglie della Juve a
due fortunati. Foto di gruppo sia in autogrill che sotto lo Stadio per poi
suddividersi tra chi al Museum, chi al Tour dello Stadium ripreso proprio in
questa occasione, chi allo Store, chi in centro e chi a bere birre nel centro
commerciale comodamente seduti come i nostri Fabio e Francesco con aperitivi a
contorno gentilmente offerti dalla location….ahahahhahahaha. Alle 14 ha
finalmente inizio il grande pranzo con ben 100 partecipanti un qualcosa di
assolutamente incredibile, un momento di aggregazione unico. Tutti
appassionatamente assieme con Sabino lo chef che ha come sempre organizzato il
tutto. I nuovi soci restano a dir poco estasiati dalla qualità
dell’organizzazione con uno che ad un certo punto urla…. “ma siamo ad un
matrimonio???” Si celebrano nuovamente i compleanni dei tre ragazzi per poi
alle 18 raggiungere i bus al parcheggio. Di li il plotone della Sud, circa 70
persone si dirige compatto verso i cancelli. Appena dentro si posizionano tutti
alla sinistra della curva, la posizione storica dei tempi d’oro. Si inizia con
un buon tifo che poi va scemando come sempre accade da qualche tempo a questa
parte non essendoci una organizzazione. Si rivede una coreografia ma su questo
aspetto preferiamo non dire la nostra. Saremmo cattivi, come preferiamo non
aggiungere altro sugli assurdi controlli attuati in Curva. Speriamo in tempi
decisamente migliori. Una curva non può essere ridotta così. Si spera nel
pareggio, i nostri cercano di sgolarsi, di non far morire quei cori sporadici
che di tanto in tanto partono o che fanno partire. Più di questo non si poteva
proprio fare. La squadra ne risente della mancanza della vera carica che una
curva sa dare. Si esce dallo stadio delusi ed arrabbiati, ancora una volta. Ai
bus si attende l’arrivo di tutti per poi sempre assieme ripartire in un
silenzio quasi surreale. Spiace più per i giovani al seguito che avrebbero
meritato ben altro risultato. Si arriva ad Andria poco dopo le 11,00. Abbracci
e strette di mano tra tutti, nonostante tutto è stata una grande trasferta.
Complimenti a Noi, per la passione che continuiamo instancabilmente a metterci.
Noi certamente non molleremo mai consapevoli di essere un grande gruppo. Non
finiremo mai di dimostrarlo.
Nella gallery come di consueto
troverete le foto più significative di questa grandiosa trasferta a Torino.
JC ANDRIA A MODO NOSTRO SEMPRE! LA GENTE COME NOI NON MOLLA
MAI. SEMPRE INSIEME A TE.
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LA JUVE RIPARTE DOPO LA DELUSIONE CHAMPIONS. ELETTO IL NUOVO DIRETTIVO DEL CLUB |
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Dopo l’Eurodelusione Champions inutile
nasconderlo, siamo piombati tutti in una naturale depressione “calcistica”. E’
servito più tempo del solito per sbollire rabbia e delusione. Gli strascichi
lasciati dalla gara Juventus-Villarreal erano tutti evidentissimi, una partita
dove sono emersi difetti noti (e senza dubbio gravi), ma che è stata decisa da
un episodio dopo 75 minuti durante i quali la Juve avrebbe meritato comunque il
vantaggio. Proviamo a metterci alle spalle definitivamente la nottataccia europea
e parlare delle gare che ci attendono di qui alla fine della stagione. Per
battere la Salernitana (2-0 il finale), la Juventus gioca per
un tempo (vizio solito), poi controlla - più o meno bene - la partita, fra
tracce di stanchezza e un po' di superficialità. Inizia, però, con la giusta
rabbia, certamente figlia dell'eliminazione e trova nell'ispirazione (anch'essa
rabbiosa, ma per altre ragioni) di Dybala. Il gol dell'uno a zero è un piccolo
capolavoro di controllo e tiro, perché la palla di Vlahovic è buona, ma non
ottima e Paulo la deve addomesticare con tutta la sua perizia prima di siglare
il 113° gol in maglia juventina al 5° minuto di gioco. La Juventus insiste: Vlahovic è
devastante per presenza fisica e panico generato, Dybala gli danza intorno, De
Sciglio e Cuadrado lo cercano dalle fasce. Ed è proprio De Sciglio a
pescarlo con una pennellata perfetta, incornata in rete per il 2-0 che avviene
al 29'. Da lì in poi scema la rabbia, l'agonismo e l'intensità, perché la
Juventus va in modalità risparmio energetico e
la Salernitana, non ha i mezzi per approfittare delle rare amnesie difensive
bianconere. Il secondo tempo annoia parecchio con la Juve che rinuncia a
giocare. Questo problema chi lo dovrebbe risolvere se non il nostro Mister? Ci
riavviciniamo alle squadre di testa ma senza farci nessuna illusione. Seppur
più continui in campionato non diamo mai la reale impressione di poter
effettivamente rientrare nei giochi. Diverse le occasioni sprecate oltre ai
pesanti infortuni che abbiamo dovuto registrare in questa seconda parte di
stagione. Restiamo concentrati su questo finale di stagione cercando di
mantenere la quarta posizione tenendo a distanze le romane. Al Club nonostante
la delusione post Champions l’affluenza è stata buona dovuta anche
dall’Assemblea dei Soci fissata al termine della partita, assemblea che ha
visto eletto il nuovo Consiglio Direttivo con delle new entry e delle
riconferme.
NUOVO
CONSIGLIO DIRETTIVO: ATTIMONELLI GIUSEPPE FABIO,
CHIEPPA SABINO, DELL’OLIO RICCARDO, FASCIANO FRANCESCA, LEONETTI ANDREA,
LOMUSCIO SALVATORE, LORUSSO FRANCESCO, LOTTI GAETANO, NICOLAMARINO FRANCESCO,
NICOLAMARINO GIORGIO, PISANI NICOLA, QUACQUARELLI VINCENZO E SCAMARCIO MARIA. Un direttivo che vede l’ingresso di
una donna in più Francesca Fasciano che affianca la riconfermata Maria
Scamarcio. Salutano il Direttivo Giuliano Zefferino, Marco Fiandanese, Vito
Coratella e Domenico Mosca, ragazzi che hanno dato il loro prezioso contributo
a questo Club venuto poi meno per impegni personali e di famiglia. A loro tutto
il nostro grazie e soprattutto l’onore di averli avuti in prima fila nella
costante crescita di questa bella e grandiosa realtà associativa. Continueranno
il loro percorso da soci del Club. Al nuovo Direttivo un compito già
importante. Condurre questo Gruppo al ventennale del 2023, un passaggio
strategico, un momento fondamentale che dovrà segnare in maniera indelebile il
passaggio al Club del futuro. Obiettivo strategico di questo direttivo sarà
quello di individuare sin da ora dei giovani capaci, volenterosi e passionali
che possano garantire al Club un futuro sempre più roseo. Nella prima riunione
del nuovo Direttivo saranno stabilite le cariche sociali. A Torino invece ben 21 i soci partiti per JUVE – SALERNITANA, chi
in auto, cinque, (organizzata da Savino Selvarolo) chi in aereo, i restanti.
Onore a tutti loro. Non è stato facile esserci dopo la delusione patita contro
il Villareal. Ma si sa che noi siamo grandi tifosi, che sappiamo andare oltre
il risultato, oltre l’importanza di una partita. Per noi conta soltanto esserci.
Peccato come sempre registrare una Sud non degna della sua tradizione.
Spettacolo invece dei Salernitani nel settore ospiti, tra tamburo, bandiere e
quant’altro necessario per fare del tifo. Strumenti tutti inibiti invece per la
nostra Curva. Così ribadiamo non va assolutamente bene, possiamo comprendere
tutto quello che è successo ma non comprenderemo mai il perché non si voglia
trovare una soluzione condivisa. A Torino la gente spesso rinuncia a salire,
soprattutto i ragazzi in quanto giustamente non trovano più l’ambiente che
tanto vorrebbero ritrovare, quella bolgia a noi tutti cara. Speriamo in tempi
migliori. Bella la trasferta fatta dai ragazzi in auto raccontata di ora in
ora, dalla partenza sino al rientro nella notte tra domenica e lunedì poco
prima di recarsi a lavoro. Semplicemente unici. Nella pausa del campionato si è
poi consumata un'altra atroce delusione calcistica, questa volta per colpa
della Nazionale di calcio che per la seconda volta consecutiva non sarà
presente ai mondiali di calcio. Roba da non crederci. Sconfitta casalinga
contro la Macedonia del Nord e tutti a casa dopo l’Europeo vinto. Le stranezze
del calcio. Squadra spenta e demotivata. Si sa che dopo una grande vittoria
bisognerebbe avere il coraggio di puntare su gente nuova, giovani affamati con
più attaccamento magari alla maglia. Senza nulla togliere a chi ci ha fatto
gioire la scorsa estate ma pensiamo che alcuni elementi andavano tenuti fuori.
L’assenza di Chiesa fondamentale anche per l’Italia.
Nella gallery come di consueto
troverete le foto più significative di quest’altra trasferta a Torino.
JC ANDRIA A MODO NOSTRO SEMPRE! LA GENTE COME NOI NON MOLLA
MAI
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CHAMPIONS ANCORA FATALE PER LA JUVE! ALTRA DELUSIONE |
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Per smaltire l’ennesima
delusione europea questa volta ci abbiamo messo più del solito. Eppure qualcuno
potrebbe dire….”siete abituati…” No, alle delusioni calcistiche non ci si
abitua mai, così come alle vittorie che sono sempre belle, una più dell’altra.
Questa volta proprio non eravamo preparati ad un'altra clamorosa eliminazione
agli ottavi di finale della Coppa Maledetta. Se negli ultimi due anni
condizionati dal Covid avevamo la scusante di aver sbagliato la gara di andata,
questa volta no, non abbiamo scusanti che tengano. In Spagna era terminata 1-1
una gara che si poteva e doveva vincere. Ma se ti chiami JUVENTUS contro una
squadra del tutto normale nella gara di ritorno dovevi fare semplicemente il
tuo dovere: VINCERE senza se e senza ma. Non basta la “sfortuna” (??) come
giustificazione. E’ la mentalità che non va bene, l’approccio, l’avere
calciatori non appropriati con i migliori quasi tutti fuori uso (una costante
di ogni anno) e soprattutto un modo di stare in campo non consono alla
competizione. Mettiamola così ……. che la maledizione continua, per il terzo
anno consecutivo la corsa Champions della Juventus si ferma agli ottavi di
finale: sempre in casa e sempre contro un'avversaria considerata di fascia
inferiore. Nel 2020 era toccato al Lione, nel 2021 al Porto, stavolta ci pensa
il Villarreal, con una gara estremamente accorta ed intelligente. Gli spagnoli
soffrono il giusto nel primo tempo e colpiscono dopo l'intervallo, quando i
bianconeri improvvisamente e senza giustificazioni si spengono. A 12 minuti
dalla fine della partita ecco la doccia fredda…..gli spagnoli conquistano un
rigore, poi messo a segno, per un fallo dell’ingenuo Rugani…..ma se affronti la
Champions con un difensore scartato anche dalle squadrette….cosa puoi
pretendere???? La Juve a quel punto non
reagisce, anzi crolla, quindi arriva il raddoppio spagnolo ed un altro rigore
che fissano clamorosamente il risultato sullo 0-3. Che umiliazione senza
precedenti in Europa. Non era mica il Real……. Perdere con una squadra che
arranca nella Liga spagnola. La Juventus si era presentata all’appuntamento sin
qui più importante della stagione con un classico 4-4-2 senza dei rientranti
Chiellini e Dybala fatti
accomodare in panchina (????). L'inizio è incoraggiante, con quattro occasioni
nei primi venti minuti. Sembrano essere in serata, ma tra la bravura del
portiere avversario e gli errori di mira degli attaccanti, i bianconeri
sbagliano occasioni che si riveleranno decisive per il destino dell'incontro.
Prima Morata ci prova di testa sottomisura, con una deviazione poco convinta
che permette al portiere spagnolo di sventare. Quindi Morata e Cuadrado si
contrastano in area (e Vlahovic non riesce a concludere), poi il serbo ci prova
con un sinistro dal limite ed è sfortunato al 21' quando, su cross di De
Sciglio, colpisce la traversa con una girata sottomisura. Assurdo! Una fase
tambureggiante che si conclude con l'ennesimo intervento del portiere spagnolo
su capocciata di Vlahovic. E
il Villarreal? Una conclusione dal limite di e basta. Un trend che cambia
inaspettatamente nella ripresa, quando la Juventus non trova spazi di fronte a
una squadra che difende con nove uomini in area. Il Villarreal chiude le linee
di passaggio, i bianconeri non inquadrano neanche le vie di fuga sulle fasce
come nel primo tempo. Allora ci provano dalla distanza, ma senza impensierire
gli attenti spagnoli. Poi si spegne la luce, complici anche i cambi del
Villarreal, che mutano l'inerzia del match. Da noi invece si dorme in panchina,
ricorrendo ai cambi soltanto a frittata compiuta. Allegri allora butta
dentro Dybala e Bernardeschi, ma la mossa è subito vanificata dal raddoppio del
Villarreal. Fine delle trasmissioni, ed arriva anche il 3-0 con bocciatura
senza giustificazioni della Juventus. Delusione, delusione, delusione! Questo
il nostro stato d’animo. Noi ancora una volta ci avevamo messo di tutto e di
più, salendo su a Torino in ben 97 unità. Stadio pieno al 75%, entusiasmo delle
notti champions tutto vanificato dall’assurda prestazione dei calciatori in
campo e dall’atteggiamento del nostro Mister in panchina. Un pullman e
tantissimi in aereo al seguito. Una trasferta come sempre iniziata alla sera
precedente per chi in bus con il ritrovo in stazione. Il solito ed immancabile Sabino
Chieppa con Andrea Leonetti e Vincenzo Quacquarelli a condurre la truppa su a Torino. Tante facce
vecchie e nuove sul bus. Solita atmosfera goliardica, solito apericena con i
fiocchi organizzato dal buon Sabino è solita gran mangiata organizzata nel
trattoria dove ci ritroviamo in ogni partita. Al seguito anche la solita
pattuglia delle trasferte europee capeggiata da Massimo Matera, Franco Fusaro e
Riccardo Dell’Olio, tutti partiti in aereo con altra grande tavolata
organizzata in altro ristorante dove incontrano Mauro German Camoranesi e David
Trezeguet vecchie bandiere di una grande JUVE che inviano dei video saluti al
nostro Club. Il tempo trascorre con qualcuno che inizia ad essere “abbastanza alticcio…..” finalmente ci
si organizza per entrare in curva. Si raggruppano tutti alla sinistra come ai
vecchi tempi, con Massimo, Lucio, Gaetano, Andrea e Vincenzo a far da
catalizzatori di chi man mano entrava alla spicciolata in curva. Tutto il resto
dei soci era distribuito poi nei restanti settori con un grosso contingente
nella Est Centrale. Sembra che si canti ma è solo una pia illusione, non è la
solita atmosfera che una Notte Champions avrebbe meritato. Curva spesso silente
e senza una organizzazione. Peccato, problema a nostro avviso da risolvere al
più presto. Non si può presentare un simile scenario. Al Club pienone delle
grandi occasioni. Avevamo quasi dimenticato cosa significasse. Grande
entusiasmo, ma anche tanto nervosismo e ansia per una gara come sempre fuori
dal normale. Tutti eravamo elettrizzati. Finita male per tutti, con la
delusione, le classiche imprecazioni sia al Club che allo Stadio. Tutto
giustificabile dopo l’ennesima disfatta europea. Onore a Noi, che come sempre
ci abbiamo messo tutto il possibile, sia economicamente che fisicamente
parlando, dalla trasferta in terra spagnola a quella a Torino. Viaggio di
ritorno in autobus con un silenzio surreale che ha fatto sembrare più lungo del
solito il ritorno a casa. I tanti saliti in aereo e rimasti a Torino, hanno
raggiunto i vari Hotel prenotati per trascorrere, come tutti, una notte praticamente
insonne. Nelle chat del club monta la rabbia mista a delusione per un'altra
notte europea da dimenticare. Come sempre. Ma noi come sempre, più la strada si
fa tortuosa e difficile, più riusciamo ad esprimere il meglio di noi,
contrariamente a chi invece vive e gioisce soltanto per le nostre eliminazioni
dall’Europa. Saremo sempre un passo avanti a TUTTI! Senza se e senza ma.
Nella gallery come di consueto
troverete le foto più significative di quest’altra massiccia trasferta.
JC ANDRIA A MODO NOSTRO SEMPRE! ORGOGLIOSAMENTE GOBBI
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LA JUVE CONTINUA LA SUA MARCIA, NOI SEMPRE AL SUO FIANCO! |
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E’ stato un periodo molto
intenso nel nostro Club, motivo per cui non riusciamo a dedicare tanto tempo
all’aggiornamento di questo sito web ufficiale, unica nostra comunicazione
verso l’esterno, considerata la nostra avversità ai social. Ma come sempre non
molliamo mai. Anche a Genova sponda Samp. siamo come sempre stati al fianco
della squadra. In 5 unità hanno attraversato l’Italia pur di esserci li con la
pezza al solito posto. La Juve ha ripagato gli sforzi dei ragazzi saliti su.
Una squadra cattiva, solida, matura e sempre più convinta della propria forza:
la trasfigurazione rispetto all'inizio della stagione è totale e la crescita segue
una progressione continua e, apparentemente, inarrestabile. La Juventus vista
al Marassi controlla la partita, crea (soprattutto nel secondo tempo) parecchie
occasioni, impone una fase difensiva mostruosa e porta a casa una vittoria
sofferta solo per due minuti, quello che separano il gol del 1-2 della Samp al
prepotente 1-3 di Alvaro Morata. Può e deve migliorare questa Juventus, che ha
ancora limiti nella precisione sulla trequarti. La Juventus si conferma la
squadra più in forma da dicembre in poi (se il campionato fosse iniziato con
Salernitana-Juventus del 30 novembre, i bianconeri sarebbero in testa con 30
punti), la più costante di un campionato bizzarro in cui i bianconeri si
ritrovano a ridosso della lotta scudetto, mettendo pressione a quelle davanti e
godendosi una qualificazione Champions che diventa più salda di giornata in
giornata. La partita con la Sampdoria evidenzia il collettivo bianconero e se
Arthur spicca, Morata è decisivo, Szczesny salvifico, è il gruppo che si
compatta. Fa abbastanza impressione, al termine del primo tempo, vedere la
Juventus in vantaggio per 2-0 con un solo tiro nello specchio, ma le
statistiche raccontano una parziale verità: è vero, la squadra di Allegri non
riesce a impegnare il portiere doriano, ma spesso per un'imprecisione o per un
tocco in più di Morata o Kean. Insomma, non è che la Juventus non abbia
attaccato, anzi nel primo quarto d'ora aggredisce la gara senza che la Samp
riesca a uscire. Al 23', per esempio, Cuadrado fugge sulla destra, riesce ad
arrivare bene al cross a raggiungere Kean che potrebbe appoggiare comodo in
rete, ma viene anticipato dal tentativo disperato di un difensore che fa
autogol e fissa l'1-0. E mentre la Samp sfoga la sua reazione, i bianconeri
colpiscono in contropiede: Kean al 33' si inserisce in area e quando sta per
caricare un tiro a botta sicura, subisce un tamponamento di una certa violenza.
Rigore ineccepibile che viene
trasformato da Morata al 34'. Nella ripresa la Juventus prende definitivo
possesso della partita, con un controllo quasi dittatoriale del pallone. Ma
Rabiot riesce a ravvivare una gara che stava diventando a tratti noiosa. Un
tocco con il braccio vede assegnare un giusto rigore alla Samp. che Szczesny
para in modo spettacolare, buttandosi sulla sua destra e respingendo con la
mano di richiamo. Dopo i due parati contro la Roma (all'andata e al ritorno), il
terzo penalty annullato dal polacco in questo campionato. Partita chiusa? No. Morata a sei minuti dalla fine, devia con la
schiena una punizione che mai sarebbe entrata e invece prende una traiettoria
imparabile. Il 2-1 regala l'illusione dell'impresa ai blucerchiati, ma è lo
stesso Morata a rimediare, incornando il cross perfetto di Locatelli due minuti
dopo. Una reazione violenta, quella della Juventus, che si riprende la partita
e tre punti che pesano ancora tantissimo in chiave qualificazione Champions e
mettono una certa ansietta alle tre davanti. La trasferta in terra ligure per i
nostri è iniziata all’alba quando hanno raggiunto l’aeroporto di Bari per imbarcarsi
su di un volo verso Bologna. Ottima idea per togliersi ben 1200 km tra andata e
ritorno. Giunti a Bologna con una macchina hanno raggiunto Genova. Prima una
pausa culinaria in quel di Parma dove i nostri si sono abbondantemente
deliziati. Golosoni. Ma del resto con Salvatore e Cristiano al seguito, due
gran gourmet non poteva che essere così. Giunti al Casello di Genova Est
trovano una coda interminabile in uscita. Finalmente raggiungono il parcheggio
dove lasciare l’auto per poi raggiungere a bordo delle navette lo Stadio.
Alessandro D’Ercole, il nostro medico spesso al seguito, Vincenzo Suriano
tornato dopo tantissimo tempo sui gradoni di uno stadio e Andrea Di Teo,
biologo che quest’anno si sta sobbarcando km e km al seguito della Juve, ma mai
come il buon Cristiano che mantiene dei ritmi incredibili. Giungono nello
stadio trovando il primo anello già quasi tutto pieno. Si posizionano in basso
subito a confine con la Tribuna del Marassi posizionando le pezze lateralmente
verso le panchine. Ci raccontano di un grande tifo e di un settore in grande
spolvero. Molto calati i doriani. Baci e abbracci del buon Salvatore con gli
amici di ogni dove. A fine gara salutano la squadra venuta sotto al settore per
poi ritornare dopo un abbondante oretta al parcheggio ospite. Subito via, la
strada del ritorno verso Bologna gli attendeva. Prima di raggiungere lo scalo
bolognese si fermano nuovamente a Parma per cenare. Non si sono fatti mancare
niente. Verso le 2 della notte entrano in aeroporto per cercare delle panche
dove distendersi in attesa del volo alle 06,30 del mattino. Molto freddo,
stanchezza ma l’orgoglio di esserci stati. Alle 08,00 arrivano a Bari, per le 9
sono già ad Andria. Tanto onore a loro per averci rappresentato in quest’altra
difficile trasferta da un punto di vista prettamente logistico. Nella gallery
come di consueto troverete le foto più significative di questa trasferta.
JC ANDRIA A MODO NOSTRO SEMPRE!
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ASSEMBLEA SOCI – ELEZIONE NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO |
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Carissimi Soci, come comunicatovi nelle scorse settimane, nella
seduta del 25 novembre scorso, il Consiglio Direttivo di questo Club, deliberò
di indire, quanto prima possibile l’ASSEMBLEA
DEI SOCI per poter procedere al rinnovo degli organismi statutari. A tal
fine, l’intero Consiglio Direttivo rimise il proprio mandato mediante
dimissioni a valersi dal 1° gennaio 2022, procedendo al mantenimento
dell’incarico solo per la normale amministrazione, in attesa della suddetta
Assemblea.
Superata finalmente la fase emergenziale pandemica e nel contempo
avuta praticamente quasi fine la Campagna Tesseramento 2021/2022, è giunto il
momento di procedere alla indizione della
ASSEMBLEA PLENARIA DEI SOCI
finalizzata alla elezione dei componenti del nuovo Consiglio Direttivo.
La predetta Assemblea è indetta in 1^ Convocazione per domenica 20
marzo 2022 alle ore 10:30 presso la Sede Sociale di via Enrico Dandolo, nn.
37/39 ed in 2^ CONVOCAZIONE PER DOMENICA 20 MARZO ALLE ORE 17:00 presso
la Sede Sociale, al termine della visione della gara JUVENTUS vs SALERNITANA.
E’ presumibile che l’ASSEMBLEA si renderà valida in
seconda convocazione con qualsiasi numero di partecipanti, avrà una durata
al massimo di un’ora e vedrà per oggetto il seguente Ordine del Giorno:
- Relazione
generale del Presidente sulle attività svolte nell’ultimo biennio;
- Relazione
sull’andamento finanziario da parte del referenti finanziari del Direttivo;
- Lettura
dell’Elenco delle candidature pervenute da parte di Soci disponibili;
- Interventi
dei partecipanti;
- Elezione
dei nuovi componenti del Consiglio Direttivo.
Ogni Socio, in regola con il tesseramento per la attuale
annualità, qualora intendesse candidarsi a componente del Direttivo, dovrà aver
cura di far pervenire in Sede entro e non oltre la serata di mercoledì
16 marzo (gara Champions contro il Villareal) la propria candidatura/lettera di
intenti.
Appare evidente che, come avvenuto negli anni trascorsi, è
auspicabile che propongano la loro candidatura Soci effettivamente e fortemente
motivati che, anche per una età giovane, consentano di intraprendere un reale
percorso di ringiovanimento e rinnovamento del Direttivo, finalizzato ad una
prosecuzione nel tempo, mediante disponibilità volontaria del proprio tempo
libero, delle attività che il nostro Club ha attuato fino ad ora, con risultati
apprezzati in ambito territoriale ed oltre. Allo scopo di consentire anche a
quella componente femminile che sempre con maggior interesse si avvicina alla
nostra realtà associativa, si auspica che all’interno del Direttivo vi sia la
presenza di almeno due membri donna su di un totale di n. 11 componenti.
E’ superfluo ricordare che l’Assemblea Plenaria dei Soci è un
grande momento di partecipazione democratica finalizzata a fornire giudizi,
idee e proposte, così da consentire alla nostra grande comunità di crescere in
stima ed apprezzamento. La presenza di tutti è quindi fortemente
auspicata.
In attesa di incontrarVi, vi invitiamo a sostenere il Vostro Club
FINO ALLA FINE!
Durante
l’assemblea ci sarà un momento promozionale della LAVAZZA, sponsor official di
JUVENTUS FC con caffè e anche dolcetto offerto a tutti i soci che saranno
presenti.
La
presente convocazione posta qui sul sito ufficiale del Club ha valenza come
effettiva comunicazione a tutti i soci che comunque sono stati informati
attraverso chat su whatsapp e mediante lettura dello stato wapp del numero del
Club. In bacheca presso la sede del Club è stato affisso regolare invito. Tutta
la documentazione contabile e documentazione amministrativa resta sempre a
disposizione di chiunque tra i soci ne volesse prendere visione.
JC ANDRIA VERSO IL VENTENNALE, SEMPRE PIU’ PROIETTATI NEL
FUTURO!
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IL NOSTRO SOSTEGNO AL POPOLO UCRAINO |
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Lunedì 28 febbraio squilla il
telefono della segreteria del Club. Non era la solita chiamata per prenotare o
chiedere info su di una trasferta come sempre accade. Ma era una chiamata ben
più importante. Michele Losito,
socio del Club da sempre, affermato imprenditore locale che esporta in Ucraina
e nell’Est in generale, ci raccontava delle situazione che stavano vivendo li i
suoi rappresentanti di zona chiedendo se il Club fosse disponibile ad avviare
una rapida raccolta di materiale e beni di prima necessità da inoltrare al
confine. Immediatamente si mette in moto la nostra macchina organizzativa, una
macchina “simil-bellica”, passateci pure il termine, perché come sempre quando
scendiamo in campo, lasciatecelo dire, non abbiamo eguali! Senza presunzione. Al
pomeriggio dello stesso giorno il Presidente redige un comunicato da inoltrare
a tutti i soci e soprattutto viene creata una immagine grafica per l’iniziativa intitolata SOSTENIAMO IL
POPOLO UCRAINO, con un cuore giallo blu e all’interno il nostro logo! Immediatamente
la risposta dei nostri iscritti è stata a dir poco incredibile ed eccezionale.
Sono iniziati ad arrivare in sede e presso il punto raccolta dell’Alimentari
Lotti in Piazza delle Regioni, tantissimi prodotti alimentari e tantissimi beni
di prima necessità, tra quelli indicati dalla Croce Rossa e dalla Protezione
Civile. Nel frattempo ci contattavano anche Claudio Sinisi, altro nostro socio iscritto e Presidente della
ConfCommercio Andria e Vincenzo Antolini,
imprenditore locale sempre iscritto al nostro Club, i quali ci chiedevano se
volessimo affiancarci alla raccolta avviata da altri imprenditori locali.
Sposiamo questa proposta per far partire il prima possibile il camion di aiuti
umanitari da destinare alla gente in fuga e costretta a lasciare improvvisamente
la propria terra. Per farla breve venerdì pomeriggio 4 marzo, a distanza di
soli quattro giorni dall’avvio dell’iniziativa, ci siamo ritrovati con la sede
del Club invasa di materiale di ogni genere. E’ iniziato subito il lavoro di
composizione dei colli suddividendo gli stessi per merceologia, dall’alimentare
all’abbigliamento, dai prodotti per l’igiene e parafarmaci ai medicinali. La
grande generosità dei nostri iscritti ci ha permesso di comporre quasi 100
scatoloni consegnati poi allo spedizioniere, che assieme al resto della
raccolta avviata in Città ha trasportato in Polonia al confine con l’Ucraina,
tutto quello che siamo riusciti a mettere a disposizione della popolazione
ucraina in fuga da una guerra assurda ed inattesa. Bravi Noi, bravi tutti, ma soprattutto ancora una volta siamo stati
capaci di mettere in piedi una iniziativa del genere durata pochissimi giorni e
soprattutto senza squilli di tromba. E’ stata poi la stampa successivamente,
che saputo di quanto fatto ha voluto raccontare questa nostra grandiosa
umanità. Siamo sempre del parere che quando si dona lo si fa e basta. A
chiusura dell’iniziativa umanitaria messa in campo abbiamo rendicontato a tutti
i nostri iscritti, con tanto di foto, video e bolla di sdoganamento dello
spedizioniere, l’avvenuto trasporto e consegna della tantissima merce raccolta.
Siamo orgogliosi di quanto fatto e soprattutto dei ringraziamenti piovuti da
ogni dove e anche dalla comunità ucraina già presente sul territorio. Quando volete
noi GOBBI ANDRIESI saremo sempre a disposizione!
JC ANDRIA SEMPRE UN PASSO AVANTI!
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RACCOLTA PRO-UCRAINA AL TOP, JUVE BATTE LO SPEZIA, NOI A 800 SOCI! |
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E’ stato quello scorso, un
weekend decisamente intenso per noi tifosi bianconeri di Andria. Dal venerdì
pomeriggio e sino al lunedì pomeriggio dopo la partita contro lo Spezia siamo
stati impegnatissimi nel suddividere tutto il materiale pro Ucraina pervenuto
in sede. Sede che è stata letteralmente invasa dalla generosità dei nostri soci
ma anche di gente comune che ha accolto il nostro invito. Quasi 100 i colli che abbiamo predisposto con la suddivisione per
merceologia del materiale raccolto, dai prodotti alimentari all’abbigliamento,
dai farmaci ai parafarmaci e prodotti per l’igiene. Un lavoro faticoso ma allo
stesso tempo appagante perché consapevoli che ci stavamo impegnando per un
popolo che oggi soffre per una guerra assurda ed inattesa. Grande grandissima
come detto è stata la risposta del nostro Club a questa iniziativa fortemente
voluta da due soci, Michele Losito e Claudio Sinisi. Ancora una volta siamo
riusciti a superarci. La nostra forza non conosce limiti. In ogni cosa che
facciamo riusciamo sempre a far parlare di noi nonostante avessimo
pubblicizzato l’iniziativa soltanto mediante messaggistica ai nostri iscritti
non utilizzando tra l’altro i social. Eppure i riflettori dei media si sono
accesi con un articolo di TuttoSport a firma di Guido Vaciago, uno di TuttoJuve
a firma di Massimo Pavan e addirittura dei ringraziamenti da parte
dell’emittente 7GOLD grazie a Ezio Morina ex responsabile per la Juventus dei
Club Ufficiali, nel corso di una diretta di domenica scorso. Tanti anche i
messaggi ricevuti da ogni parte d’Italia da amici e semplici tifosi. Che dire
siamo orgogliosi di esserci riusciti e soprattutto di aver potuto, nel nostro
piccolo, poter aiutare questo popolo ucraino che si è visto da un giorno
all’latro privare delle propria libertà e della propria terra. Tutto il
materiale raccolto è stato come detto selezionato, imballato è spedito per il
tramite della ConfCommercio di Andria alla Croce Rossa sul territorio della
Polonia. Lo stesso è regolarmente pervenuto con tanto di bolla di sdoganamento
e consegna al confine ucraino ai tanti profughi che stanno abbandonando
l’Ucraina per lo più anziani, donne e bambini. Come detto in apertura il
weekend è stato a dir poco intenso con il tesseramento ancora aperto per via
delle partite Champions e di quella contro l’Inter ad aprile. Motivo che ci ha
permesso di raggiungere e superare quota
800 iscritti, oggi per la precisione 811, risultato a dir poco incredibile
che mai ad inizio stagione in un momento come quello attuale, avremmo potuto
immaginare di raggiungere. Tra la preparazione di un collo ed un altro arrivava
in sede anche gente per sottoscrivere le tessere. Ma veniamo alla partita
contro lo Spezia di domenica tardo pomeriggio che ha visto sbocciare
Alvaro Morata e una Juventus molto
più resistente che divertente …. ma è bastato così. Lo spagnolo non segnava in
campionato dal 18 dicembre, quando i bianconeri si sbarazzarono del Bologna in
trasferta, ed è lui l'uomo partita nel contesto di una prestazione un po' così.
Sarà per la stanchezza, o forse perché conviene accontentarsi considerate le
nove pesantissime assenze, ma la squadra di Allegri non incanta
proprio, anzi soffre lo Spezia nel secondo tempo, però porta a casa le vittorie
che contano. Sono 9 nelle ultime 14 gare in Serie A (non era mai accaduto una
stagione fa con Pirlo), ma soprattutto ora sono sei i punti di vantaggio
sull'Atalanta quinta in classifica e con una partita da recuperare. Il posto
Champions, insomma, non è ancora blindato, però sembra un po' più sicuro. Chi
vuole coltivare sogni di rimonta scudetto, faccia pure: costa nulla, da sempre
ma restiamo realistici e quindi lasciamo perdere. Morata mette la firma al 21'
del primo tempo, quando la Juve approfittando di un errore assurdo del portiere
spezzino, fa ripartire subito l'azione: Rugani intercetta, Vlahovic vede
Locatelli che a sua volta serve Alvarito per il diagonale vincente. È una
Juventus in controllo non bella e che pensa alla gestione di un match che si
complicherà abbastanza. Ma l'importante per Allegri è vincere, in qualsiasi
maniera, e i bianconeri obbediscono. Sono subito lampanti i punti di forza
della serata torinese: pensa Locatelli,
nel ruolo di mezz'ala propositiva, a dare gas volentieri alla manovra
bianconera, accendendo Cuadrado negli
spazi e provando combinazioni interessanti con Vlahovic che gli detta il
movimento e così prova a dimostrare al tecnico che lui non è solo gol. Anche se
il serbo neppure tira e un po' ci rimane male. Il colombiano sfrutta le
praterie lasciate da uno Spezia abbastanza impaurito, ma pecca di lucidità
davanti alla porta fallendo almeno un paio di ghiotte occasioni, una colossale.
Così lo spettacolo è praticamente condensato nelle urla di Allegri, catturate
dalla tv. Max aveva chiesto ai suoi non solo di giocare bene tecnicamente, ma
anche di essere ordinati e compatti. E in effetti, non da ieri, i giocatori
bianconeri si aiutano sul campo, anche a costo di commettere qualche errore di
troppo. «Calma, palleggiamo con pazienza finché non troviamo il buco!», il testuale
dell'allenatore che non lesina un «Bravo!» ad Arthur quando il
brasiliano evita di innamorarsi del pallone e lo scarica di prima al compagno
smarcato. L'ex Barcellona si segnala per un illuminante assist a Cuadrado, ma non mancano le
altre note positive: Pellegrini non è sempre preciso, però è abbastanza
attento; Rugani, al rientro dopo un
mese, trova un buon feeling con De Ligt nonostante
non sia particolarmente sollecitato dallo Spezia; Danilo è il solito
pilastro insostituibile. Rabiot, al
contrario, brilla come sempre, per alcune scelte errate su ripartenze
bianconere e nel finale prende più gambe altrui che palloni. Non ne aveva più.
Il problema è che la Juve, archiviato l'1-0 di Morata, non la chiude nel primo
tempo e allora lo Spezia, cerca di approfittarne attaccando specialmente sul
fianco sinistro della difesa bianconera, ma Szczesny non ha intenzione di fare regali.
Sull'altro fronte si assiste alla versione movimentista di un Vlahovic perseverante
nella ricerca di pertugi in cui infilarsi, ma non ci riesce. La tensione man
mano cala, gli errori si moltiplicano e quello che forse colpisce di più è la
difficoltà nel servire Vlahovic dove il bomber vuole. Allegri s'accorge del
fatto che di questo passo i rischi aumenterebbero (difatti aumenteranno),
perciò innesta Bernardeschi per Pellegrini che stava giocando la terza di fila
da titolare ed era stato pure ammonito. Ma come sempre Bernardeschi, già assente
dal 23 gennaio, si becca un giallo e salterà Sampdoria-Juve perché diffidato.
Complimenti….. Cuadrado scala sulla mattonella del terzino, Danilo cambia
fascia e si sposta a sinistra. Le poche fiammate juventine non esaltano lo
Stadium, che prima sbuffa e poi trattiene il fiato su una incursione spezzina
fermata da un ottimo Szczesny. Nel finale di sofferenza entra Kean per Vlahovic, mentre
Cuadrado confeziona la solita giocata dei finali di partita. Stavolta però non
c'è deviazione avversaria, né il tap-in di Morata che manca incredibilmente
l'impatto con il pallone a porta vuota. E poi tutti ad esultare sotto la Sud:
il «fiuuu» non è solo di Allegri, ma di tutto lo Stadium. Avanti così in questo
momento conta solo vincere! Come sempre i nostri soci sono stati presenti,
questa volta una sparuta presenza è partita per Torino, tutti in volo aereo con
pernottamento su Torino e rientro al lunedì. Solita accoppiata Gaetano e
Luciano, oltre all’immancabile Cristiano, Alessandro e la famiglia Santovito
con il figlio Emanuele messosi in prima linea in Curva Sud dietro la vetrata
per assistere da vicino alla partita. Hanno posizionato la sciarpa in lana del
Club sulla vetrata ed è stata anche inquadrata in occasione di una azione. Che
dire se non di essere orgogliosi di avere dei soci sempre pronti a partire,
sempre pronti ad esserci, sempre pronti a sostenere la Juve in qualsiasi
posizione di classifica. Onore! Come se non bastasse adesso ci prepariamo nella
periodica Assemblea dei soci in programma il 20 marzo alle ore 17,00 in seconda
convocazione. Come sempre non ci facciamo mancare nulla nonostante il periodo
intenso che ci attende con un vero e proprio esodo per la Champions, dove
saranno 97 i soci a partire da Andria.
JC ANDRIA SEMPRE UN PASSO AVANTI!
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SIAM…”VENUTI” AL MINUTO 91….GODURIAAAAA! |
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A Firenze come sempre hanno scambiato una normale semifinale di Coppa
Italia per giunta gara di andata in una “finale di Champions”,
per noi invece era semplicemente il
primo tempo di una «partita da giocare in 180
minuti», da incastrare nel progetto stagionale di mantenimento del
quarto posto, obiettivo minimo di questa stagione così travagliata. Ma alla
portata, a questo punto, c'è anche la finale
di Coppa Italia dopo l'1-0 che premia la Juventus al Franchi contro
una Fiorentina generosa ma
poco fortunata e costretta a soccombere alla Juve che opta per una partita di
puro contenimento. Finché, al minuto 91 non ci pensa il destino a indirizzare
la semifinale, con Rabiot che serve Cuadrado e il cross teso
del colombiano trasforma il pallone in veleno per l'incertissimo difensore
Venuti, autore suo malgrado
dell'autogollonzo del secolo. E visto che in Coppa Italia a parità di
risultati il gol in trasferta continua a valere doppio, va da sé che al
ritorno, tra un mese e mezzo allo Stadium, i
bianconeri s'accomoderanno con il pronostico dalla loro parte. A Firenze si presenta una
Juve mai così giovane nell'ultimo decennio, senza nove giocatori infortunati,
con i 2000 Vlahovic e Kean in
attacco più il 2001 Aké a
destra nel centrocampo a cinque. Quest'ultimo non lascerà tracce, tanto da
anticipare la doccia all'intervallo, di Moise pochi spunti e quanto al serbo,
al primo incrocio contro la squadra che fino a gennaio era stata la sua, sul
taccuino si annotano un paio di guizzi e una sana gestione del proprio fisico negli
autoscontri con gli ex compagni. I diecimila fischietti distribuiti
ai tifosi per provare a stordire Vlahovic, cui danno pure del traditore con
l'ausilio del Sommo Poeta Dante, creano l'effetto acustico desiderato, ma non
condizionano assolutamente ne il serbo, ne la Juventus, ne tantomeno noi tifosi
bianconeri sugli spalti. La Juve non ha l'urgenza di condurre la partita,
purché limiti gli errori. Si corre per la verità qualche rischio, ma la Juve è
quasi sempre attenta a chiudere gli spazi lasciando il pallino ai rivali e
rischiando soprattutto sul lato di De Sciglio. Il
primo tempo scorre via con il pallino del gioco quasi sempre nei piedi dei
viola. De Ligt attentissimo su
tutti i palloni. Di Vlahovic l'unico tentativo juventino in coda, con un
sinistro strozzato. Nella ripresa dentro Cuadrado al posto di Aké. Si lotta, ma
di occasioni da gol neanche l'ombra. All'improvviso De Sciglio vede Vlahovic
che resiste e con una palombella disegnata con il mancino stuzzica il portiere viola: è l'unica
vera occasione del serbo, al minuto 56. Allegri poi decide
che per Kean la partita finisce buttando dentro Morata nel solco di una
logica gestione di ciò che rimane di un gruppo smembrato dagli infortuni. I
ritmi si fanno sempre più bassi, Danilo di testa e Cuadrado con un destro
sull'esterno della rete non scaldano i cuori bianconeri assiepati nello
spicchio a destra del settore ospiti. La Juve sceglie di contenere. All'inizio
come alla fine. Si sentono sempre più le urla di Allegri, fino all'incredibile autorete di Venuti. Che
vittoria incredibile all’ultimo respiro di una partita quasi di contenimento
per la nostra Juventus. Un colpo gobbo sognato ad inizio gara dai tifosi. Anche
a Firenze non poteva certamente mancare il sostegno del nostro Club al seguito
della squadra. Sacrifici e sforzi che si susseguono di partita in partita, di
settimana in settimana. In 5 i nostri valorosi socio ad essere partiti per
Firenze. Con la Jeep di Francesco Lorusso che vedeva a bordo una bella
compagnia, dall’immancabile Fabio Attimonelli a Marco Fiandanese, da Marco
Cavuoto a Carlo Balducci. Carichi a mille lasciano la città verso le 10,15 del
mattino per dirigersi verso Colleferro nel Lazio dove ad attenderli trovano il
grande amico Marco di Paliano. Con lui montano a bordo di un bus organizzato
dagli amici romani. A bordo sale di tutto, dalle birre alla sambuca. Non manca
proprio nulla. Man mano di fermata in fermata nell’area romana, il bus si va
riempiendo. A chiusura delle operazioni di raccolta persone, i nostri offrono a
tutti dei pasticcini con tanto di zeppole! Spettacolo a detta dei
simpaticissimi romani che fanno sentire a casa i nostri. Ad un certo punto i
decibel si alzano, con il coro per i napoletani in dialetto andriese cantato da
tutto il pullman. Che ridere ragazzi. Sentirli parlare in romano è un qualcosa
di unico. A bordo Carlo il presidente e Luca Daje Regà a far da responsabili.
Più passano i km più il livello del tasso alcolemico sale. Si arriva finalmente
al casello di Firenze dopo essersi accorti di aver lasciato a terra nell’ultimo
autogrill un signore anziano che rimedia nel frattempo un passaggio di fortuna
per raggiungere nuovamente il bus. Che ridere, non per l’anziano. Si va allo
stadio pensando ad un clima più ostile nelle strade fiorentine, visti i
proclami fatti dai viola nei giorni precedenti. Nulla di tutto ciò. In assoluta
tranquillità si arriva allo stadio nonostante l’ora tarda ed il traffico
intenso. Appena giù dal bus si iniziano a salutare altri amici giunti da ogni
dove del centro nord Italia, noi come sempre tra i pochissimi del Sud. Si entra
dentro dopo aver bevuto un'altra Sambuca. Controlli questa volta abbastanza
normali rispetto alle altre trasferte a Firenze. Si entra nel settore ed i
nostri si posizionano in basso a destra a confine con l’altra parte di settore
rimasta vuota. Posizionano le pezze sulla vetrata laterale iniziando a sostenere
la squadra con i gruppi li presenti. Sfottò classici con la curva Ferrovia
subito a fianco composta per lo più da tantissimi ragazzini. Vivono per questa
partita, vivono pertanto male. Ci danno così tanta importanza che non si
rendono conto di quanto siano ridicoli. Ci siamo fatti sentire abbastanza
nonostante il baccano che cercavano di creare con questi fischietti. Alla fine
esplosione di gioia per l’autorete che ci regala la vittoria. Come dei pazzi
abbiamo esultato anche nell’ora e mezzo che siamo rimasti chiusi nel settore e
nell’area parcheggio. Finalmente a mezzanotte e mezza si riparte infreddoliti
ed assonnati ma per fortuna ci attendeva prima il bus. Tutto tranquillo anche
in uscita. Giunti quasi alle 4 a Colleferro dopo aver salutato gli amici romani
ci siamo rimessi in macchina per far rientro ad Andria, stanchi ma felici di
esserci stati in una trasferta a dir poco goliardica. Da segnalare conoscenze
femminili per il nostro Don Giovanni Carlo Balducci….ahahahahahaha. Al Club
normalissima affluenza ma goduria all’ennesima potenza per chi è stato presente
in sede. Un grazie a chi ha
rappresentato il Club anche nella difficile trasferta fiorentina. Nel frattempo presso la sede del Club è
continuata ad arrivare tutta la merce da destinare alla popolazione ucraina.
Una gran bella raccolta se pensiamo che non abbiamo fatto nessuna pubblicità se
non all’interno delle nostre chat. Segno evidente che anche in queste
iniziativa si denota la grandezza del nostro Club!
JC ANDRIA A SOSTEGNO DELLA POPOLAZIONE UCRAINA! NO ALLA
GUERRA, SI ALLA PACE!
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VLAHOVIC TRASCINA LA JUVE ANCHE AD EMPOLI! |
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Dusan Vlahovic trascina anche a
Empoli la Juventus: assist,
gol, cattiveria e determinazione ingredienti risultati fondamentali per uscire
vittoriosi dal Castellani al cospetto di migliaia di tifosi bianconeri al
seguito nella tranquilla cittadina toscana. Strepitosa prestazione del serbo
con cui firma i tre pesanti punti di Empoli. Massimiliano Allegri non
si aspettava certo un percorso pianeggiante, conoscendo l'Empoli, ma la sua
Juventus la trasforma in un tappone dolomitico di sofferenza e fatica come
spesso accade in questa stagione. È una vittoria importante e pesante ed è una
vittoria che rilancia la classifica della Juventus, ma è anche una vittoria che
non cancella certe lacune bianconere ancora una volta venute a galla. La Juventus deve
godersi il successo, perché l'Empoli in questa stagione non dimentichiamolo ci
aveva battuti allo Stadium nella gara di andata. Torniamo a subire però due
reti la prima delle quali per un'altra dormita difensiva dopo quella di
Villarreal (questa volta collettiva). E, nel finale, la Juventus soffre in modo
eccessivo la foga dell'Empoli, chiudendosi nella trequarti e non riuscendo più
a uscirne. Peccato, perché fino al 3-1, il piano gara di Allegri non aveva
forse dato spettacolo, ma aveva funzionato in modo efficace: la Juventus, gol
dell'1-1 a parte, non aveva sofferto e in contropiede aveva sempre colpito.
Merito anche di un Vlahovic stratosferico, di un Kean concentrato, di un Morata
(subentrato a Kean nella ripresa) lucido e di un Arthur sempre in partita. Poi
però sono emerse stanchezza e deconcentrazione, la squadra ha sbandato e ha
dato l'impressione di non essere solida come nella prima ora di gioco (anche ad
Allegri, a giudicare dalla furia con cui si agitava in panchina). Purtroppo i
tre punti costano un altro infortunio per la Juventus e Zakaria, uscito nel primo tempo
toccandosi l'adduttore, rischia di stare fuori almeno una ventina di giorni. La
fortuna certamente non ci aiuta in questo momento delicatissimo della stagione.
L'Empoli è molto aggressivo, la Juventus, che oltretutto gioca contro vento
(abbastanza forte) deve azzeccare sempre tutto per uscire dal pressing toscano.
Ci riesce con difficoltà, ma ci prova costantemente e quando ci riesce è
pericolosissima: al 7' Vlahovic smista con elegante precisione per Zakaria,
spedendolo davanti alla porta, diagonale sul quale Vicario compie un miracolo;
al 18' Kean appoggia a Vlahovic sul lato sinistro dell'area, altro diagonale
micidiale, che esce di un soffio. Poi esce l'Empoli, senza tuttavia essere mai
pericoloso. E al 32' arriva il gol di Kean: contropiede molto ben impostato da
Vlahovic che libera Rabiot sulla sinistra, il francese va sul fondo, cross
perfetto per Kean che si coordina in
modo impeccabile per incornare in rete. Azione e gol di squisita fattura.
L'Empoli trova il pareggio solo 7 minuti dopo, grazie a un colpo di sonno della
difesa juventina: da un corner la palla si ferma nell'area piccola senza che
nessuno dei bianconeri ci arrivi per un lungo secondo, fino a che allunga la
gamba un calciatore empolese mettendola dentro da un metro. Situazione
abbastanza paradossale che fa, giustamente, infuriare Allegri. Ma la Juventus
reagisce e al 47' trova il secondo gol: break di Arthur a centrocampo, palla a
Cuadrado, fuga sulla destra, palla in mezzo per Vlahovic che controlla in modo tecnicamente sublime il pallone in mezzo
all'area, sbilancia tutta la difesa dell'Empoli e la caccia dentro per il 2-1. La
ripresa è più controllata dalla Juventus: l'Empoli si butta in avanti, ma i
bianconeri resistono senza soffrire e scattano in avanti appena possono. Come
al 66', quando Morata avanza veloce e, sulla trequarti, verticalizza su
Vlahovic in area: il controllo del serbo
è magico, perché l'assist sarebbe leggermente indietro e lui con movimento del
piede sinistro riesce a portarsi la palla davanti a lui per un pallonetto
dolcissimo a superare il portiere avversario per il 3-1. Corsa sotto la curva
ospiti per Vlahovic che chiama a raccolta tutti i tifosi. Spettacolo.
L'Empoli però non si rassegna trovando il gol del 2-3 al 76' con un tiro di un
attaccante che agisce quasi indisturbato. La Juventus chiude la partita in
grande affanno, ma a Empoli contava soltanto vincere. Anche noi come la squadra
siamo un pò in affanno in questo periodo così intenso di partite. In 5
rispondono all’appello della trasferta in toscana con l’auto organizzata da
Vincenzo Giannelli e Claudio Rossi. Una trasferta molto tranquillo a dispetto
delle voci della vigilia che parlavano di possibili visite dei
viola…..ahahahahahaha, ma se quelli non si fanno vedere nemmeno in casa
figurarsi fuori porta. Prima di giungere allo stadio hanno pranzato in una
trattoria nell’entroterra fiorentino dove non potevano che degustare una
fiorentina al sangue accompagnata da ottimo vinello. Poi belli carichi si sono
diretti sotto il settore per attendere l’ingresso allo stadio. Grande
l’afflusso di sostenitori bianconeri che sembravano essere in maggioranza
rispetto ai tranquilli tifosi locali. I nostri si posizionano alla destra del
settore verso la gradinata dei Desperados….Terminata la partita, festa con la
squadra venuta a salutare i tifosi sotto al settore. Poi subito in auto per
riprendere la strada verso casa. Il freddo si faceva sentire. Onore a chi anche
in questa trasferta meno importante ha invece risposto presente. Nel frattempo al Club, prima della
trasferta a Firenze di Coppa Italia, si è lanciata una splendida iniziativa a
favore della popolazione ucraina, investita da una assurda ed inaspettata
guerra. Grazie all’idea di Michele Losito, socio ed imprenditore locale si è
deciso di raccogliere quanto più materiale possibile da inviare ai confini con
l’Ucraina per aiutare quanti stanno lasciando le proprie case senza poter
portare con se niente. Da lunedì pomeriggio 28 febbraio è stata avviata una
raccolta di medicinali, parafarmaci, prodotti per l’igiene, alimenti a lunga
conservazione, abbigliamento uomo, donna, bambino, scarpe. La nostra sede è
diventata un centro raccolta con tantissimi soci che si sono da subito
prodigati a favore di questa nostra iniziativa. I dettagli in un prossimo
articolo.
JC ANDRIA, SEMPRE UN PASSO AVANTI, A MODO NOSTRO!
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NON BASTA VLAHOVIC A VILLAREAL. SI DECIDERA’ TUTTO AL RITORNO |
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Finalmente la Juventus approccia l'andata degli ottavi
di finale di Champions League senza una sconfitta. Nel
2020 aveva perso 1-0 a Lione e nel 2021, 2-1 in casa del Porto,
pagando i ko con l'eliminazione nella gara di ritorno. A Vila-real finisce 1-1 in una serata all'insegna ancora una volta
di Dusan Vlahovic e della goliardia dei nostri
quattordici tifosi al seguito anche li in terra spagnola. Il
calciatore serbo, nuovo idolo di noi tifosi, debutta nel torneo e segna dopo
appena 33 secondi, record per un
esordiente. Un vantaggio che mette in discesa la partita e che la Juventus dà
l'impressione di gestire, fino alla dormita nel secondo tempo che consente agli
spagnoli di giungere al pareggio. L'ingresso nei quarti si deciderà a Torino il prossimo 16
marzo, in una partita in cui sarà obbligatorio vincere, poiché da questa
edizione le reti segnate in trasferta non valgono più doppio. Contro il Villarreal sarà dura,
visto il modo in cui si è qualificato agli ottavi, con un successo in casa
dell'Atalanta all'ultimo turno. Ma per la Juventus rabberciata di questi tempi
uscire con un 1-1 dal temibile Estadio de la Ceramica è
una impresa di non poco conto visto, come detto, le ultime edizioni della
Champions. Allegri sceglie il 4-4-2
con De
Ligt e Alex Sandro al centro della difesa, mentre Danilo
e De Sciglio agiscono
larghi. A centrocampo i centrali sono Locatelli e McKennie,
con Cuadrado a destra e Rabiot a
sinistra. Davanti agisce la coppia Vlahovic-Morata e il serbo si regala un debutto da
sogno nell'Europa che conta: controlla un lancio di Danilo e conclude di destro
trafiggendo il portiere in maniera precisa, un colpo da biliardo. È 1-0 per la
Juventus dopo appena 33 secondi, Vlahovic imita Del
Piero, che esordì in Europa con una rete al Borussia Dortmund.
Lo svantaggio scuote il Villarreal, che viene fuori poco prima del quarto d'ora
con un paio di incursioni pericolose. Juventus che riprende campo dopo il doppio
pericolo, chiudendo le fasce e tenendo gli spagnoli lontano dall'area. Dopo
l'intervallo entra Bonucci per i problemi muscolari di Alex Sandro. Il
capitano va al centro della difesa, l'assetto bianconero non cambia. La
frazione si apre con un destro al volo fuori di Morata su invito di McKennie,
poi la Juventus pensa a gestire il match. Il suo errore è quello di distrarsi
su una palla gestita a distanza dalla nostra porta. Nessuno va a contrastare il
calciatore del Villareal che avanzando imbecca il movimento in area indisturbato
di un compagno lasciato colpevolmente solo da Rabiot. Facile la deviazione per l'incredibile
1-1. Un autentico regalo della nostra difesa. È uno dei pochi lampi del secondo
tempo, in cui la Juventus, pur arretrando, solito vizio Allegriano, non corre
altri pericoli sostanziosi. Entra Arthur per Locatelli, mentre Rabiot rischia il rosso
per una entrata dura. L'arbitro non punisce invece un contrasto su McKennie,
che costringe lo statunitense a uscire zoppicando, frattura del piede per lui ed addio
ad un altro giocatore per almeno due mesi. C'è il tempo per rivedere Vlahovic al tiro, il suo sinistro dal limite
è annullato in tuffo dal portiere del sottomarino giallo. Tutto si deciderà a questo
punto a metà marzo nel ritorno allo Stadium. Ma veniamo alla bellissima
trasferta dei nostri ragazzi in terra spagnola. Partiti chi alla domenica come
Antonio, chi al lunedì sera, il grosso del gruppo, chi al martedì mattina
presto, ritrovandosi tutti in aeroporto a Valencia verso mezzogiorno di martedì.
Quelli partiti lunedì sera hanno triangolato con l’Aeroporto di Pisa con un
volo a tarda ora da Bari. Giunti nella città della Torre nonostante l’ora tarda
sono comunque riusciti a raggiungere Piazza dei Miracoli per immortalare la
sempre suggestiva Torre magari per chiedere un miracolo europeo…... Dicono che
hanno provato anche a raddrizzarla ma senza successo. Da qui comprenderete il
clima goliardico che imperversava. Finalmente alle 2,00 della notte dopo aver
vagato per le strade della città pisana, decidono di rientrare nell’albergo
prenotato giusto per l’appoggio notturno. Alle 08,30 del mattino sono già in
strada per raggiungere lo scalo pisano a piedi vista la vicinanza dalla città. Nell’aeroporto
trovano chi nel frattempo aveva raggiunto Pisa in auto come Maria e Rocco,
mentre Luciano e Gaetano all’alba partivano dall’aeroporto di Malpensa. Insomma
le studiamo di tutte pur di giungere ovunque in modo low cost. Il solo Antonio
si trovava come detto già in Spagna in quanto partito dalla domenica con volo
diretto da Bari. A mezzogiorno sono finalmente tutti in Spagna nell’Aeroporto di Valencia,
pronti a noleggiare due auto ed un Mini Van assieme ai due amici del Club di
Barletta. In tutto ben 16 persone per un allegra comitiva. Si dirigono
immediatamente verso un ristorante che nel frattempo era stato prenotato dal
buon Franco Fusaro. Gran bel posto e soprattutto gran bella mangiata con
l’immancabile paella valenciana. Terminato il pranzo, partono dall’esterno del
ristorante i primi cori, l’atmosfera si riscalda complice il gran caldo e il
vino in corpo….. con foto di gruppo, per poi dirigersi tutti verso Vila-real
dove arrivano verso le 17,30 presso l’Hotel indicato dalla Società per il
ritiro dei tagliandi Stadio. Subito dopo sostano in un bar per bere dei cicchetti
di amaro. Poi finalmente partono in direzione stadio a pochi minuti, dove
all’esterno trovano tantissimi tifosi juventini intenti a cantare in una
atmosfera del tutto tranquilla con i tifosi del Vila-real davvero ospitali al
massimo. Le auto le parcheggiamo in strade prossime allo stadio non essendoci
un parcheggio riservato agli ospiti. Dopo qualche altra birra anche di troppo
viste le condizioni di qualcuno dei nostri ecco che iniziano alla spicciolata
ad entrare nello stadio dove gli attende una scalinata faticosa per raggiungere
l’anello superiore. Appena dentro si posizionano in primissima linea sulla
sinistra della porta subito dietro la vetrata. Vederli tutti assieme a fare
gruppo è stata una cosa molto bella. Hanno anche lanciato tantissimi cori per
sostenere la squadra. Rocco, Fabio, Antonio e Pasquale tra i lancia cori più
attivi dell’intero settore. Grandissimi! Il tifo del Villa-real??? Pensavamo
chissà che atmosfera ci sarebbe stata…ed invece il tifo organizzato degli
spagnoli è in mano ad un manipolo di giovani volenterosi che sembravano loro di
essere in trasferta vista l’esiguità del numero e soprattutto confinati in un
angolino dello stadio. Abbiamo fatto come detto un gran bel tifo. Da segnalare
la presenza delle nostre ragazze andriesi con Maria e Chiara oramai delle
veterane delle trasferte estere. Ma grandi tutti i nostri al seguito da
Riccardo Dell’Olio a Luigi Lomolino, da Massimo Matera a Michele, da Cristiano
a tutti gli altri sopra citati. Terminata la partita si lasciano immortalare
nella tradizionale foto di gruppo spalle al campo per poi recarsi subito fuori
a recuperare le auto. In uscita da Vila-real trovano un simpatico Pub dove
decidono di cenare. Altre birre altra golairdia altri cori assieme ad altri
italiani nel locale. Poi verso le 2,00 raggiungono l’aeroporto di Valencia per
dormire nelle auto e nel MiniVan tranne chi aveva preso albergo e volo nel
pomeriggio per Bologna. Fabio, Massimo, Pasquale, Antonio, Chiara, Cristiano e
Michele invece fanno rientro all’alba con un diretto per Bari. Grande bella
trasferta che in un periodo come questo, post pandemia, assume un valore ancora
maggiore. Bravissimi tutti. Da segnalare all’arrrivo in aeroporto a Bari il
marito di Chiara che attende all’esterno con un simpaticissimo cartello che
recitava “LA ROBA DA STIRARE TI ASPETTA
PIU’ DI ME…”. Nella serata di mercoledì
hanno fatto rientro ad Andria tutti gli altri soci rimasti a Valencia. Al Club
altra importante affluenza per la partita Champions con il tesseramento che ha
raggiunto quota 765 soci iscritti a questa stagione. Semplicemente unici! JC
ANDRIA, SEMPRE UN PASSO AVANTI, A MODO NOSTRO!
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PASSO INDIETRO NEL DERBY! FINISCE IN PARITA’ |
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Il derby da sempre una partita
importante per noi tifosi della gobba, si chiude in parità, un tempo e un gol
per uno: il primo per la Juventus, il
secondo per il Torino (che
complessivamente appare più in palla, bisogna riconoscerlo). Il risultato
rallenta la corsa bianconera verso la zona Champions in una giornata in cui si
sarebbe potuto fare un balzo avanti decisivo stante i risultati delle dirette
concorrenti. Nella Juventus appare sottotono Vlahovic, annullato da un
grande Bremer: ci pensa De Ligt a segnare la rete
del vantaggio. Il Torino ritrova invece il pareggio nella ripresa per una
dormita difensiva dei bianconeri. Solite preoccupazioni per Allegri in
chiave Champions. Quando arriva quella
stramaledetta Coppa ecco giungere puntuali tutti gli infortuni degli uomini
chiave. A Chiellini si aggiunge Dybala che
chiede il cambio dopo 8' del secondo tempo, mentre Rugani si era già fermato
nel riscaldamento e il suo sostituto Pellegrini ha alzato bandiera bianca
all'intervallo. In mancanza di centrali Alex Sandro va in mezzo, con Pellegrini a sinistra.
L'assetto rivisitato regala qualche scompenso ai bianconeri, che patiscono la
partenza veloce del Torino, che sfonda soprattutto sulla propria sinistra. Dopo
una decina di minuti, la Juventus mette la testa nella metà campo avversario.
Un contropiede si chiude con sinistro di Rabiot poco out e che andava sfruttato
meglio. Poi il vantaggio: su angolo di Cuadrado svetta
De Ligt e supera il portiere granata.
Un primo tempo che non offre altri brividi, eccetto una parata estemporanea di
pugno del portiere granata su sinistro di Dybala.
Juventus che perde altri pezzi nel secondo tempo come detto va subito fuori
Pellegrini (dentro De Sciglio)
per un guaio al ginocchio e quindi, all'ottavo, saluta Dybala, che chiede il
cambio dopo un tentativo al tiro. Il Torino inizia a guadagnare campo mentre la
Juventus quasi sparisce. Inevitabile arriva l’1-1. Se concedi campo se arretri
il baricentro è normale che rischi di subire gol. I granata sfiorano anche il
2-1 che per fortuna non arriva. Poi altri cambi ma la musica non cambia. Non è
giornata per la Juventus con la squadra che appare sfilacciata. Il risultato
non cambierà più con un pareggio denso di rimpianti che mette malumore
nell’ambiente. Arbitraggio molto discutibile, ma ci abbiamo messo molto del
nostro. Bella l’atmosfera che si è registrata allo Stadium con la curva che è
sembrata su buoni livelli rispetto agli ultimi tempi. Il derby è sempre il
derby, noi come sempre non potevamo mancare ed abbiamo presenziato alla
trasferta con ben 11 soci giunti tutti in aereo chi su Torino, chi su Malpensa.
Immancabili anche in questa partita Gaetano Maddalena e Cristiano Fino. L’auto
da Malpensa con Stefano Loconte si è diretta subito su Torino per un apericena
alla Boheme, solito nostro ritrovo pre-partita. Birre, pizza per poi entrare
dentro a sostenere i colori bianconeri. Un grazie a tutti coloro che sono stati
presenti da Vilella padre e figlio a Francesco Mastromauro, da Galante padre e
figlio a Benedetto, Ilario e Vincenzo. Dopo la partita si sono quasi tutti
soffermati in Hotel per fare rientro alla domenica. Gaetano Maddalena, Stefano
Loconte e Cristiano Fino sono invece rientrati con il volo dell’alba sempre da
Malpensa con la consueta notte trascorsa in aeroporto. Unici! Al Club altra
grande affluenza con delusione finale per un derby che andava assolutamente
vinto. Procedono a ritmo sostenuto le prenotazioni per la gara di ritorno di
Champions contro il Villareal che vedono al momento ben 92 soci prenotati tutti
con biglietto stadio ottenuto. Numeri semplicemente grandiosi! Onore a Noi per
quello che facciamo, per quello che siamo! Gli altri possono solo guardarci con
invidia. No social, no tag ma solo passione e mentalità.
JC ANDRIA, SEMPRE UN PASSO AVANTI, A MODO NOSTRO!
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A BERGAMO PAREGGIO ALL’ULTIMO RESPIRO! |
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Dalla trasferta di Bergamo
arrivano delle buone notizie per la Juventus: adesso
sembra più bella ed anche più forte. Ma ci sono anche delle cattive notizie,
perché in una delle migliori partite degli ultimi due anni, non riesce a
battere un'Atalanta, volitiva e
determinata come sempre, ma priva di giocatori fondamentali. Finisce 1-1 ed abbiamo anche rischiato di
perderla! Tuttavia, nonostante i rimpianti, Allegri non può non essere
contento di quello che ha visto a Bergamo. È
un'altra Juventus: intensa e propositiva, con un giro palla convincente e che,
nel primo quarto d'ora della partita, è a livelli di eccellenza come non si
vedeva da un bel po' di tempo. La trasformazione innescata da Vlahovic è impressionante,
perché è tanto repentina quanto profonda la metamorfosi di atteggiamento della
squadra, che si nota di più in giocatori come Morata e Dybala, ma coinvolge
l’intero gruppo. Era da un paio di stagioni che la Juventus non andava a Bergamo e aggrediva in modo
così determinato e incisivo l'Atalanta, avversario sempre molto sofferto.
Questa Juventus lotterà certamente per il quarto posto e non dovrebbe soffrire
troppo per conquistarlo e anche se questa Juventus, visto il pareggio di ieri,
difficilmente potrà sognare la clamorosa rimonta, è un progetto estremamente
convincente, che farà divertire i tifosi da qui alla fine della stagione,
quando lo stesso, verrà completato con il mercato. La partita è bellissima:
aperta e vigorosa, senza calcoli e nella quale le squadre si alternano in modo
quasi sistematico a dominare l'area di rigore avversaria. Parte benissimo la
Juventus, con tre occasioni nel primo
quarto d'ora: due con Vlahovic e una con Dybala, la più
clamorosa, perché l'argentino può liberare il suo micidiale sinistro da buona
posizione e la palla sfiora l'incrocio dei pali. Poi riprende campo l'Atalanta,
che accumula a sua volta un paio di occasioni importanti. La ripresa ritrova la
Juventus aggressiva e in avanti. Tante le occasioni e ancora Dybala ha la più
nitida, con un tiro a giro in mezzo all'area che richiede un miracolo al
portiere avversario. Ma, come nel resto della gara, le squadre si alternano
nell'aggredirsi, quindi c'è un ritorno dell'Atalanta che da una parte gioca il
suo calcio ruvido, a tratti violento, ma che con il castiga Juve Malinovskyi è sempre più
pericolosa sotto il profilo tecnico per poi portare addirittura in vantaggio
gli orobici con una splendida punizione da quasi 25 metri. Un tiro pazzesco,
teso e preciso sotto l'incrocio lontano per Szczesny. Il gol spezza l'equilibrio e
incrina l'entusiasmo della Juventus, che ci mette dieci minuti per riprendere
il passo e l'intenzione che ne aveva caratterizzato fin lì la prestazione. Vlahovic
cala leggermente e commette qualche imprecisione (un filtrante facile facile
avrebbe messo Dybala davanti al portiere, ma è corto), ma Allegri capisce che
in quel momento può cambiare la stagione e mette dentro Cuadrado, poi anche Akè e Kean, rovesciando la Juventus
nella metà campo avversaria. Il risultato è il gol del pareggio di Danilo, al 91°: uno stacco
imperioso su un corner di Dybala. Giusto così per quello che si è visto in
campo. Grande entusiasmo nel settore ospiti che accoglie come una vittoria la
rete del pareggio con i tifosi tutti a cavalcioni del vetro che separa dal
terreno di gioco per festeggiare con la squadra sotto al settore. Una trasferta
come sempre splendida quella organizzata dal nostro Club che immancabilmente non
ha fatto mancare il suo sostegno in questa trasferta da sempre considerata
“calda” per fattori ambientali vista la rivalità con i bergamaschi. Ci siamo
presentati in ben 12 unità con un minivan ed un auto al seguito. Fate voi. Non
propriamente dietro l’angolo di casa. Trovateci tifosi appassionati come noi
sempre disposti a compiere sacrifici su sacrifici, km e km pur di esserci al
fianco della squadra, in ogni situazione di classifica, contro qualsiasi
avversario, in ogni città dove la Juve giochi. Semplicemente unici. E’ stata
una trasferta come detto adrenalinica che ha visto i ragazzi lasciare Andria
alle 07,40 dopo aver fatto colazione tutti assieme. A bordo hanno caricato di
tutto, birre, vino e soprattutto tantissimo buon cibo. Salvatore Lomuscio è
stato alla guida per tutto il viaggio di andata con sosta a Giulianova è poi a
Parma dove si sono fermati per consumare il pranzo a sacco organizzato dal
nostro Nino Lotti. Gran bella presenza di persone storiche in questa trasferta
come Gianni Zagaria, Giuseppe Di Serio, gli immancabili Fabio Attimonelli,
Gaetano Maddalena e Cristiano Fino, Gianni Greco, Alessandro D’Ercole, Giuseppe
D’Azzeo oltre a Saverio e Piervito Tondolo e Alessandro Pesce. Dopo aver
mangiato di tutto e di più i nostri lasciano Parma per dirigersi verso Bergamo
dove giungono verso le 17,30 del pomeriggio. Nel parcheggio primi incontri con
gli amici di sempre come i ragazzi romani capitanati dal solito Luca Daje Rega’
e gli amici abruzzesi di Vasto capitanati dal grande Nicola. Attendono bevendo
tutti assieme la partenza verso lo stadio a bordo delle solite navette. Tutto
molto tranquillo. Arrivano allo stadio verso le 19,30, posizionano in basso le
pezze per poi sistemarsi nella parte bassa del settore. Tifo discreto, squadra
che sembra essere in serata ma la palla decidono di non metterla dentro. Alla
fine è gioia pura dopo lo spavento per una sconfitta che sembrava oramai cosa
certa. I nostri si arrampicano sulla vetrata per festeggiare con la squadra che
viene proprio sotto la nostra pezza. Spettacolo. Si canta e si balla ancora a
partita conclusa in attesa di essere ricondotti al parcheggio vicino il casello
autostradale. Non appena arrivano si mettono a bordo per raggiungere subito il
primo autogrill dove sostano per dare fondo alle ultime risorse alimentari
offrendo il tutto anche agli amici di Aosta con l’amico Luca che apprezza le
nostre prelibatezze. Insomma come sempre tutto all’insegna dell’amicizia con i
tanti complimenti ricevuti dagli amici di ogni dove che apprezzano i nostri
sacrifici per seguire la Juventus. Si chiama mentalità è ne abbiamo da vendere!
Viaggio di rientro faticoso come sempre per la stanchezza. Si alternano alla
guida prima Fabio, poi Saverio, poi ancora Fabio per poi condurlo ad Andria
Alessandro. Sempre grandi risate a bordo, momenti di musica e goliardia pura.
Alle 08,30 arrivano ad Andria tutti pronti per recarsi a lavoro. Da applausi.
Al Club grande affluenza, si vede che il periodaccio della pandemia sta
gradualmente andando alle spalle. Anche il tesseramento vede un ulteriore
incremento con il raggiungimento di quota 760 iscritti. Numero pazzesco se
rapportato alla stagione altalenante della nostra Juventus.
JC ANDRIA, SEMPRE UN PASSO AVANTI, A MODO NOSTRO!
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DUSAN CI PORTA IN SEMIFINALE A FIRENZE! |
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Partita difficile e complicata
quella contro il Sassuolo che si conferma una bella realtà del calcio italiano
di provincia. A due minuti dalla fine è Dusan Vlahovic lanciato in
contropiede, senza compagni che lo seguono e defilatissimo sulla sinistra con
il serbo che decide di provare a fare gol riuscendo incredibilmente
nell’intento. Neppure il quarantenne Pegolo,
in versione Buffon può fare niente dopo che aveva preso di tutto. Così punta la
porta, dribbla il difensore, si accentra per caricare il sinistro e
scaglia il pallone verso la porta: il tiro viene deviato da un calciatore nero
verde e carambola in porta. Grazie a questa invenzione, la Juventus è in semifinale, proprio contro
la Fiorentina la sua ex squadra oramai già
dimenticata. È un'azione clamorosa, quella di Vlahovic, un
gesto atletico e tecnico mostruoso per cattiveria agonistica e voglia di
vincere. Il modo con cui si è integrato nella squadra è sorprendente e il peso
con cui incide lo è ancora di più. Perché non solo segna e decide, ma energizza
la squadra. La Juventus di Vlahovic è una Juventus che ha visto impennare i
tiri in porta (ieri 13 nello specchio, 21 totali) e che nel secondo tempo di
ieri gioca un calcio offensivo, aggressivo e intenso. La Juventus, che soffre
di un blackout (il solito) di venti minuti nel primo tempo, nella ripresa mette
due marce in più e impone la sua superiorità. Era accaduto anche contro il
Verona domenica ed era tanto che non succedeva. È iniziata alla grande per la
Juventus: due minuti e arriva il gol di Dybala.
Strappo sulla sinistra di Alex Sandro, palla in area, McKennie tira, il pallone
viene respinto e ci si butta Dybala che lo infila di controbalzo. Sembra
l'inizio di un monologo, con il Sassuolo in confusione e che rischia subito di
subire il raddoppio, ma bastano dieci minuti agli emiliani per schiarirsi le
idee e ai bianconeri per confondersele in modo preoccupante. Il Sassuolo supera
con grande facilità il centrocampo della Juventus, allestito con uno
schieramento inedito, forse non bene assortito, certamente carente di intesa:
Zakaria, Arthur e McKennie non hanno quasi mai le distanze giuste in fase di
non possesso, faticano a riconquistare il pallone, si lanciano in iniziative
follemente solitarie che aprono corridoi in cui l'organizzatissimo Sassuolo si
infila con gusto. A questo si aggiunga un Cuadrado non
lucidissimo e un Bonucci che fatica a calarsi nel clima partita, da dove
mancava da un mese e mezzo. Subito l’1-1 la Juventus riappare negli ultimi 10
minuti del primo tempo, quando il Sassuolo tira il fiato, il centrocampo
bianconero si riorganizza e nascono due nitide occasioni sventate da Pegolo.
Insomma, anche se la Juventus non disputa certamente un buon primo tempo alla
fine potrebbe chiuderlo lo stesso in vantaggio, a riprova di una ritrovata
convinzione e una consistente superiorità tecnica. E dopo 10' della ripresa
arriva il palo clamoroso di McKennie. Quando è passata un'ora, Allegri butta dentro
anche Morata e ricostruisce il
tridente che ha battuto il Verona. E il predominio juventino si consolida,
nonostante un Sassuolo tutt'altro che chiuso nella sua metà campo. Arrivano
nell'ordine: un salvataggio sulla linea
su tiro di Morata, il palo di De Ligt e la conseguente occasione sprecata da
Vlahovic, la paratona di Pegolo su Morata tutto in dieci minuti (dal 65' al
75') di arrembaggio totale. Tutto culmina nel gol di Vlahovic che esalta lo Stadium e suggella il momento
magico dei bianconeri che intorno al serbo stanno ritrovando se stessi. Avanti così verso una doppia semifinale
ampiamente meritata dove affronteremo la rivale storica della FLORENTIA
VIOLA….ahahahhahahhaa, quelli che hanno il fegato nuovamente distrutto per
causa nostra. Speriamo solo di poterci essere al Franchi, se ne vedranno delle
belle. Nonostante la diretta televisiva del match su Canale 5 noi ci siamo
ritrovati in una trentina al Club esultando come matti alla rete di Dusan
quando i supplementari sembravano vicinissimi. Il vento sta cambiando, il
gruppo sta crescendo ma soprattutto la mentalità della squadra. Siamo contenti
così. Forza ragazzi, la gente come noi non MOLLA MAI! Allo Stadium l’unica
presenza è stata quella del nostro Gaetano Maddalena che ha fatto nuovamente
arrivare la pezza nella Sud esponendola con il solito orgoglio.
JC ANDRIA, SEMPRE UN PASSO AVANTI, A MODO NOSTRO!
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VLAHOVIC E ZAKARIA SHOW, NELLA NEBBIA BATTUTO IL VERONA! |
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E’ un’altra Juventus, quella
vista all’opera contro l’ostico Hellas Verona, una squadra apparsa sin da
subito sveglia e concentrata, quella che cancella le velleità di un Verona che
sperava di ripetere
la straordinaria prova dell’andata, quando abbiamo subito passivamente il
gioco degli scaligeri. E’ una Juve tosta, cattiva, affamata, talmente
trasfigurata da piombare su tutti i palloni con insolita veemenza e vincere i
duelli: una rarità quest’anno. E poi lì davanti c’è finalmente un riferimento,
un attaccante che punta la porta, una “bestia” per come azzanna il match. Gran
gol il suo con Dusan Vlahovic subito
protagonista che manda in estasi lo Stadium e la sede del nostro Club.
La prima della Juventus targata DV7 equivale
al primo monumento da costruire in onore del nuovo idolo che infiamma come
detto noi tifosi, spalleggiato da un generosissimo Morata e da un Dybala che s’accende a
tratti, ma quando lo fa sono dolori per gli avversari. Finisce 2-0, perché il
bis è servito dall’altra new entry (monsieur Denis Zakaria), e adesso la
corsa Champions, con l’Atalanta ingolosisce.
Juve quarta in classifica, davanti ai nerazzurri che hanno però una gara in meno.
Nel tridente d’attacco bianconero, con Dybala che
ondeggia tra il lato destro e il centro, più Morata bravo ad allargarsi, nel
cuore emerge un carrarmato. Mister gol ha il profilo massiccio di un serbo
approdato alla Juve nei tempi giusti. Gli stessi che consentono a Vlahovic di
prendersi la partita e portarla dalla sua parte in un amen. Tre minuti gli
bastano per il primo controllo, sette scarsi per il primo pallone
schiaffeggiato con il sinistro e respinto dal portiere, dieci per la prima
protesta per un fallo ai suoi danni, non fischiato, dodici minuti per la
palombella vincente dell’1-0 su assist sublime di Dybala. Primo gol da
juventino al debutto per l’ex Fiorentina:
come la Joya, Tevez, Higuain, Sivori, Charles e altre stelle nel
firmamento bianconero. Vlahovic è il simbolo inconfondibile di una squadra che
governa la partita a suo piacimento: attacca quando trova gli spazi, difende
con ordine e riparte con quei tre davanti, una minaccia costante. Zakaria,
altro debuttante, dà solidità e infonde sicurezza lì in mezzo, Arthur seduto
sulla sedia del regista fa il suo, Rabiot e De Sciglio governano
palloni scivolosi e leggono bene le mosse del nemico. Il Verona cerca di
pressare alto, la Juve quand’è costretta rimane bassa e difende in undici,
compatta e senza timore di sbagliare. E’ la versione “animalesca” dei
bianconeri, quella che troppo spesso è mancata in questa stagione: c’è
appetito, c’è fame, c’è il senso di qualcosa che si può ancora correggere come
un’annata del genere. Ed è tutto orientato, costruito, finalizzato a scatenare
la fisicità di Vlahovic, che meriterebbe anche un rigore dopo un contrasto al
limite. Morata fa il lavoro sporco diventando anche assistman. Il vizio però per la Juve di non chiudere le
gare nel primo tempo resta e così il Verona si arma di pazienza e coraggio,
mettendo Szczesny in
apprensione. Ma basta un
lampo per ristabilire le distanze, giusto il tempo che serve a Morata per
avviare una ripartenza con assist strepitoso per Zakaria. Solo soletto, lo
svizzero rompe il ghiaccio come Vlahovic e i decibel montano allo Stadium oltre che nella sede del
nostro Club, gremitissima. Sfioriamo più volte il 3-0 che però resta soltanto
in canna. Allegri tiene tutti in campo per tre quarti di gara, poi inizia la
girandola dei cambi. Tra un tacco e una scivolata, Vlahovic ne ha ancora. Nel
finale, applausi anche per Morata sostituito mentre Zakaria un po’ malconcio
viene rimpiazzato da McKennie.
Anche il texano va a un passo dal 3-0, come anche Kean, ma il portiere veronese
dice ancora una volta di no. Poi è solo
festa, con Vlahovic e Zakaria che cominciano a godersela sul serio così come
noi tifosi che usciamo dalla sede del Club dopo un applauso davvero convinto e
soprattutto soddisfatti di questa bella vittoria della nostra squadra.
Tutt’altra squadra. Stadi tornati ad una capienza del 50% con un quasi tutto
esaurito allo Stadium. Non avendo avuto molto tempo per organizzarsi soltanto 5
soci sono riusciti ad essere presenti sugli spalti. Onore a loro che dalla Sud
non hanno fatto mancare la nostra presenza anche in quest’altra gara
caratterizzata da momenti di nebbia. Veronesi presenti in buon numero seppur
più silenziosi del solito. La nostra Sud oramai ridotta ai minimi termini
organizzativi in quanto a tifo ha cercato di difendersi come meglio si poteva
con il solito tifo improvvisato ed a folate. Grazie ai nuovi innesti c’era un
maggior entusiasmo aumentato dai goal dei nuovissimi arrivati. Onore ai nostri
ragazzi che hanno raggiunto Torino in auto con l’immancabile pezza per il
nostro Alberto sempre in primo piano. Un grazie alla famiglia Alicino, a Fabrizio
e all’immancabile Gaetano Maddalena oramai onnipresente. Al Club come detto
gran bella atmosfera con la presenza dello zoccolo duro quasi al completo,
grande goliardia forse anche un po’ troppa. Alla rete di Dusan i decibel
dell’urlo del gol hanno messo a dura prova il quartiere…..ahahhahhaha. Procede
senza pause il tesseramento al Club che permetterà a chi si iscriverà adesso di
poter assistere a questo finale di stagione che si preannuncia davvero
interessante.
NON LI’ VEDI, MA CI SONO…SEMPRE!
VIENI ANCHE TU TRA NOI! JC ANDRIA, STILE DI VITA!
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LA JUVE PAREGGIA A MILANO, LA SOCIETA’ CI REGALA VLAHOVIC |
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A San Siro è andato di scena un altro big match
di questo gennaio così intenso per la Juve che non riesce però a conquistare la
prima vittoria (0-0 il risultato
finale) contro una delle attuali prime quattro squadre
della classifica. Ma a San Siro contro il Milan, la Juve conquista
altre certezze e ulteriore consapevolezza della propria crescita.
Il punto è
lo stesso ottenuto all’andata, ma stavolta i bianconeri si mostrano solidi e
maturi, rischiando quasi niente e confermando quanto avevano mostrato nelle
precedenti otto giornate, in cui avevano raccolto sei vittorie e due pareggi. Giunge
però anche la conferma che pecchiamo di incisività offensiva, chiudendo con un
bottino di appena 8 tiri in una partita tutto sommata sempre in equilibrio con
un maggior possesso palla per la Juve. A risolvere quest’ultimo problema,
però, ci ha pensato la proprietà che subito dopo la gara di San Siro ha
piazzato un colpo inaspettato sul mercato, portando
a Torino DUSAN VLAHOVIC il capocannoniere della Serie A e forse il nuovo
Ronaldo vista età e forza fisica oltre che capacità realizzative. Un colpo
sensazionale che ha lasciato tutti sorpresi compreso noi tifosi juventini ma
soprattutto tutti coloro che non amano i nostri colori che ancora una volta
stanno rosicando di brutto. A Firenze vogliono morire ahahahhahahah!
Dimostrazione che la JUVE NON MUORE
LETTERALMENTE MAI. Entusiasmo nuovamente alle stelle nella tifoseria
bianconera ed ovviamente sulle nostre chat subissate di messaggi, a colpi di
1000 ogni due/tre ore….ahahahahhaha, come qualcuno le definisce sembrano dei
frantoi a ciclo continuo. Si scrive di notte così come di giorno. La passione
che trasuda dalle chat è un qualcosa di impressionante. Ma torniamo alla partita di San Siro dove
Allegri si è affidato ancora a Rugani affiancato da Chiellini al
centro della difesa, mentre a centrocampo Bentancur (buona
la sua prestazione…..finalmente) vince il ballottaggio su Rabiot per
supportare Locatelli in mezzo. La Juve parte forte e subito Cuadrado impegna
il portiere rossonero direttamente da calcio d’angolo, guadagnato da
un’iniziativa di Alex Sandro e Morata. Il Milan replica, ma la Juve risponde
con un’iniziativa di Cuadrado chiusa da un sinistro a lato. Il colombiano
e Dybala,
scambiandosi spesso posizione, sono il fulcro delle ripartenze con cui la
Juventus allenta la pressione milanista, mentre Rugani e Chiellini evitano che
il possesso rossonero crei troppi pericoli a Szczesny a dire il vero poco
impegnato. Il primo tempo si chiude con le difese che hanno sempre la meglio
degli attacchi delle due squadre. La Juventus comincia
la ripresa assumendo l’iniziativa ma non trova mai la porta. Episodio da
moviola al 14° con Morata colpito da dietro in area, senza che né arbitro né
var rilevino il fallo. Arrivano i cambi
ma la sostanza non cambia con la netta supremazia delle due fasi difensive su
quelle offensive. Il risultato resta scolpito sullo 0-0. Non sappiamo se
considerare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto sta di fatto che in
classifica siamo li a -1 dall’Atalanta che deve però recuperare una partita.
Dobbiamo essere più incisivi, dobbiamo osare di più. Adesso con l’arrivo di
Vlahovic chiaramente i pronostici saranno dalla nostra parte ma la supremazia
andrà confermata sul campo a partire dalle prossime sfide di campionato contro
Hellas Verona e Toro allo Stadium e soprattutto nello scontro diretto di Bergamo
contro la Dea. A San Siro è andata di scena la seconda delle due giornate con
la riduzione del pubblico a 5.000 posti e la conseguente chiusura dei settori
ospiti che non ci ha permesso di partire. Il solito furgone con altri in aereo
erano pronti a farlo ma ancora una volta improvvise decisioni hanno mandato in
fumo spese già sostenute da molti. In 4 sono però riusciti ugualmente ad
acquistare i biglietti nel primo anello della tribuna Rossa laterale. Francesco
con Tonia e Ivan Leonetti con Giuseppe Luca Lombardi sono riusciti comunque a
rappresentarci inviandoci foto e filmati dallo Stadio. Non è ovviamente come
piace a noi ma va dato onore a loro per esserci stati e per la loro caparbietà
nonostante le restrizioni in atto. Si tornerà in pista da Juve – Hellas Verona
con gli stadi che tornano al 50% della capienza. Nel frattempo ci siamo
ritrovati in gran numero al Club per Milan – Juve, esaurendo la disponibilità
dei posti attualmente disponibili a causa delle restrizioni del Covid. Un
affluenza “vecchi tempi” condita dalla solita goliardia. E’ mancato solo l’urlo
del goal che se fosse arrivato per come si era carichi lo avrebbero sentito in
tutto il quartiere. Come sempre tutto si è svolto nell’assoluto rispetto delle
normative anticovid con controllo del green pass rafforzato e obbligo di
mascherina FFP2 oltre al solito distanziamento delle sedute.
In settimana inoltre si è svolta la
tradizionale pizzata dei gobbi andriesi che organizziamo nelle soste del
campionato. Un successone con una cinquantina di soci che vi hanno preso parte
nel Pub del nostro Marcello Fusaro che abbiamo ribattezzato per l’occasione
DUSAN PUB (invece che Denny’s). Birre che scorrevano a fiumi, entusiasmo alle
stelle per l’acquisto del nuovo attaccante, cori per Dusan e contro i Viola,
goliardia unica con il festeggiamento del compleanno del nostro CRISTIANO FINO
con tanto di torta celebrativa finale. Insomma una festa nella festa. Ci si
chiedeva se in testa alla classifica ci fossimo noi o altri…….a dimostrazione
di quello che siamo, di quello che altri non sono! Un gruppo il nostro a dir
poco UNICO, un gruppo stimato ed invidiato da più parti.
FATEVENE COME SEMPRE UNA RAGIONE!
VIENI ANCHE TU TRA NOI! JC ANDRIA, STILE DI VITA!
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CHE JUVE! RAGGIUNTA QUOTA 700 SOCI |
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Una serata in scioltezza per
il debutto della Juventus in
Coppa Italia: travolge 4-1 la Sampdoria e
accede ai quarti di finale del torneo, dove troverà il Sassuolo sempre in gara
secca. Una vittoria nel segno di Dybala, che
segna non appena entrato in campo nella ripresa e che attende il vertice con la
società sul rinnovo del contratto. Speriamo bene. Non ci si può assolutamente
privare di lui. La Juve si presenta come già accaduto a Roma senza Allegri in
panchina (squalificato) con Landucci al suo posto
con altre quattro reti segnate dalla squadra. Non sarà mica un talismano il
vice Allegri? Formazioni di partenza stilate pensando al
campionato, tra i bianconeri si rivede dall'inizio Danilo, al ritorno dopo
un'assenza di due mesi. La Juventus prende in mano la partita dall'inizio,
affidandosi alla regia di Arthur e
alla fisicità di Locatelli in
mezzo. Cuadrado è subito protagonista, con grande spinta sulla destra e con la
punizione del vantaggio al 25°. Su palla inattiva, non segnavamo dal 4 luglio
2020, con Cristiano Ronaldo nel
derby. Il 2-0 arriverebbe nell'azione successiva, con assist sempre di Cuadrado
per Morata, ma al VAR viene
annullato per un contatto di Rabiot che con
un fallo dà origine all'azione. Juventus che stazione in area doriana, prima
Rugani poi Morata sfiorano il raddoppio. Il tema non cambia nella ripresa.
Bastano pochi minuti per vedere Rugani rifarsi
di testa portando la Juve sul 2-0. Ma inaspettato arriva il gol ospite, in un
momento di stanca bianconero che permette ai doriani di sperare. Il blackout
dura poco e i bianconeri tornano subito aggressivi e Locatelli va in anticipo
al limite dell’area appoggiando per Dybala, che appone subito la sua firma sul
match. Entra anche Aké il promettente giovane,
che si procura da subito un rigore che Dybala lascia battere a Morata. 4-1 con la Juve
che continua a giocare e spingere. Prestazione e risultato possono far
sorridere Allegri, atteso domenica dal big-match in trasferta con il Milan sul
quale si potrebbe clamorosamente accorciare in classifica. Allo Stadium soltanto due i tifosi del nostro Club presenti, i fratelli
Alicino, obbligati ad andare nell’unico settore aperto ovvero la Est
Centrale, ovviamente senza pezze perché erano vietate (!!!) ma non le avremmo
mai esposte in un settore diverso da quello della nostra CRUVA SUD che speriamo
possa tornare ai fasti di un tempo, non così lontani. Se non si torna alla
normalità o parziale normalità come eravamo almeno sino alla partita contro
l’Inter a San Siro, come Club difficilmente decideremo di esserci in maniera
organizzata. Nel frattempo ci siamo come sempre ritrovati al Club anche per la
Coppa Italia, abbiamo organizzato una pizzata per giovedì 27 gennaio dal solito
Marcello (aperta a tutti, soci e simpatizzanti) e soprattutto abbiamo raggiunto
la cifra di ben 700 iscritti a questa
stagione al Club che era l’obiettivo prefissato ad inizio anno. Numero già
superato, siamo a 707. Non possiamo che sentirci orgogliosi di quello che
stiamo riuscendo a fare. Di anno in anno facciamo cose straordinarie. Il
tesseramento ovviamente prosegue ed entra nel rush finale. Iscriversi vi
garantirà di poter assistere alle partite della Champions, alle trasferte europee
e alle gare di qui a fine stagione della Serie A, ma soprattutto sosterrete il
Club che è ripartito alla grande dopo lo Stop del periodo Covid. Come noi
pochi! Fatevene una ragione.
Non fartele raccontare, le
emozioni le devi provare.
VIENI ANCHE TU TRA NOI! JC ANDRIA, STILE DI VITA!
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TRE PUNTI FONDAMENTALI, MA CHE FATICA! |
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Tanto faticosa ma
alquanto meritata e preziosa, la vittoria della JUVENTUS sull'Udinese per 2-0 che
ci rimette sui giusti binari dell'inseguimento al quarto posto,
dopo la sfortunata finale di Supercoppa di mercoledì a San Siro. Vittoria che
fa il paio a quella incredibile contro la Roma
e che ci proietta ad un solo punto dall'Atalanta (che ha però una gara in meno).
Non ha giocato bene, la Juventus, ma
è stata sufficientemente concentrata e
compatta e, quest'anno, è già un successo. Non era un avversario irresistibile,
questa Udinese, ma quest'anno la Juventus ha perso punti in modo anche più
clamoroso. Insomma, nell'ottica di una lenta progressione con la quale la
squadra dovrà tornare a essere competitiva, la gelida serata dello Stadium è senza dubbio un
passo avanti importante, il resto sono solo chiacchiere da bar. Tante se ne
faranno, di chiacchiere, sul gesto polemico di Dybala che spicca in una
gara dai pochi sussulti. Ma forse meritebbe una riflessone anche il fatto che
ancora una volta la squadra di Allegri non ha subito gol. In una stagione
difficile e nella quale poche cose funzionano come dovrebbero, i bianconeri
possono tenersi una solidità difensiva degna dei primi quattro posti come una
maniglia alla quale aggrappare le speranze di una qualificazione Champions. Per
il resto convincono i soliti (Cuadrado, De Sciglio, De Ligt, McKennie,
Bernardeschi e lo stesso Dybala), non convincono gli altri e soliti
(Kulusevski, Arthur e Bentancur) e gioca ancora una buona gara Rugani. Non è
una partita bellissima. L'Udinese veniva
dal focolaio Covid mentre
nelle gambe della Juventus ci sono i 120 intensi minuti della finale di
Supercoppa di mercoledì (anche se al primo minuto sono solo cinque i reduci da
San Siro). Il ritmo non è altissimo, l'Udinese si chiude dietro, la Juventus assedia cercando
nei pochissimi spazi a disposizione. Dybala brilla anche nella costruzione
offensiva, si intende con Arthur e scambia bene con Cuadrado. Ed è proprio la
Joya a portare in vantaggio la Juventus al 19'. Azione ben orchestrata, buon
assist di Kean per l'argentino che entra in area fra l'immobile difesa udinese
e con un gran sinistro fulmina il portiere. E a quel punto esulta in modo
polemico, senza abbracci e uno sguardo truce verso la tribuna, probabilmente a
cercare l'amministratore delegato bianconero Maurizio Arrivabene,
ultimamente troppo severo nei suoi confronti ed aggiungiamo che parla troppo
spesso a sproposito. Dopo la rete del vantaggio segue una mezzora piuttosto
blanda e, a tratti, perfino noiosa. La ripresa vede
una serie di cambi della Juventus, quasi che Allegri voglia mandare un
segnale di sveglia alla squadra. La partita continua in modo abbastanza stanco:
l'Udinese è più
intraprendente rispetto al primo tempo, ma poco incisiva; la Juventus alterna
fiammate agonistiche a pericolosi rintanamenti in difesa. Ma dopo una mezzora
bruttina, arriva il raddoppio bianconero: azione insistita, Dybala innesca De Sciglio
sulla sinistra che va sul fondo, pennella un ottimo cross e McKennie la incorna come
contro la Roma: 2-0 al 33° minuto. E tutto finisce lì, con l'esultanza da Harry
Potter dell’americano, sempre più decisivo, anche se di magico questa sera c'è
stato davvero pochino. Da segnalare la prima delle tre partite con il pubblico
ridotto a 5.000 unità così come il Governo aveva chiesto alla Lega Di Serie A,
provvedimento che riteniamo assurdo non fosse altro che allo stadio potevano
entrare i soli vaccinati con green pass rafforzato. A cosa è servito allora
sottoporsi a vaccinazione? Lasciamo perdere che di controsensi in questa
Nazione ve ne sono tanti. Questa storia del Covid e delle sue restrizioni ci ha
iniziato un tantino a stancare. Come sempre noi cerchiamo di non mollare mia e
nonostante il periodo di gran confusione con le vendite dei biglietti prima
aperte poi subito dopo chiuse, siamo riusciti ad essere presenti con 4 unità,
di cui tre soci in Sud ed uno Cristiano Fino in postazione privilegiata alla
sinistra della panchina della Juve. E’ stato uno spasso ascoltare i suoi audio
che inviava nella chat raccontandoci in tempo reale gli umori del Mister dalla
panchina. Ma la chicca arriva all’intervista finale a Dybala: avrete tutti
sentito ad un certo punto l’urlo proveniente dalla Tribuna oramai vuota del
nostro Cristiano che gli urla “PAULO
RESTA A TORINOOO” in maniera energica. Paulo interrompe e guarda sorridente
verso la Tribuna. Spettacolare il nostro Cristiano con siparietto ripreso da
diverse tv oltre che diventato virale sui social. I ragazzi in curva, Gaetano,
Antonio e Giusy hanno trascorso una serata diversa dal solito, con la curva
praticamente vuota ma loro tutti accorpati nel centro hanno cercato seppur a
sprazzi di sostenere la squadra. La pezza Alberto Vive era coma sempre li con
loro. Un grazie a chi anche in questa partita si è sacrificato partendo in
aereo al sabato per far rientro alla domenica. Soldi che si spendono, sacrifici
fisici in un periodo non proprio semplice. Speriamo prestissimo di poter
tornare almeno al 50% negli stadi. Il calcio è passione, gli stadi non sono dei
teatri!
FORZA RAGAZZI A MODO
NOSTRO SEMPRE AL VOSTRO FIANCO!
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SUPERCOPPA: BEFFATI ALL’ULTIMO RESPIRO! |
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A San Siro contro le Merde la Juve viene beffata all’ultimo respiro di
una partita oramai pronta a dare l’epilogo finale attraverso la lotteria del
calci di rigore, dopo che tutti i tempi parziali sia regolamentari che
supplementari avevano visto le due squadre in perfetta parità. Un erroraccio
clamoroso di Alex Sandro condanna la Juve, regalando agli accattoni un trofeo
che non vincevano da quasi 12 anni! L'episodio chiave del match al minuto 120,
dopo una partita che non si era sbloccata dall'1-1 fissato dal colpo di testa
di McKennie e dal rigore discutibile
assegnato ai merdazzurri. Allegri attendeva che la palla uscisse fuori o
qualche fallo tattico per far entrare Bonucci, in modo tale che potesse battere
dal dischetto la serie dei calci di rigore. Tutto inutile, perché le Merde
confezionano l'azione decisiva, con un cross su cui Alex Sandro va con troppa
sufficienza. Il suo controllo balordo è un assist perfetto, con la palla che schizza
verso un avversario, che ne approfitta mandando in estasi la parte di
stadio a noi avversa. Autentico regalo! Sin
dall’inizio si era consapevoli che sarebbe stata una partita difficile per la
Juve priva degli squalificati De Ligt e Cuadrado, a cui si aggiungeva il
pesante infortunio di Chiesa. Dybala fuori fa discutere con Morata centravanti,
supportato da Bernardeschi e Kulusevski. L'Inter inizia in maniera veemente,
con accelerazioni che mettono in difficoltà la Juventus. Ma appena la Juve
mette fuori il capo dalla propria metà campo colpisce con McKennie che salta
tra i centrali interisti ed infila di testa la rete del vantaggio che fa
esplodere di gioia la metà stadio bianconera. Il vantaggio dura comunque poco,
perché De Sciglio entra in ritardo (sarebbe da rivedere) ma l’arbitro punisce
il contatto: 1-1. Ritmi alti anche nel secondo tempo. Bernardeschi non sfrutta clamorosamente
un invito di Rabiot, con un sinistro che finisce sul fondo. L'Inter ci crede più della Juventus, che si
chiude in area per cercare la ripartenza. Cambiano gli attacchi, Allegri butta
in campo prima Dybala,
quindi Kean ma non ci sono però più occasioni fino al 90', con un contatto
sospetto nel finale nell’area interista.
Ma figurati se l’arbitro andava a rivedere o se dal VAR intervenivano….ma
quando mai! Si va ai supplementari che non regalano emozioni di sorta, fino
alla dormita di Alex Sandro che regala la Coppa alle Merde. Peccato sarebbe
stato più giusto giocarsela a quel punto alla lotteria dei calci di rigore ma
si sa quando non gira come dovrebbe si finisce per essere sempre puniti. Va
così in questo momento per la nostra Juventus ma noi non molliamo mai! La
squadra in campo ha come sempre meritato il nostro sostegno ed i nostri
applausi al termine della partita. In 26 unità siamo arrivati a SAN SIRO in
piena quarta ondata e con tutte le difficoltà del momento. Trovateci sempre voi
gente come noi che non si arrende dinnanzi a nessuna difficoltà. Anzi nella
difficoltà ci esaltiamo. Ben due MINIVAN organizzati con otto persone a bordo
per parte. I restanti 10 soci sono arrivati su a Milano tutti con volo aereo
del mattino. La trasferta dei nostri in furgone è stata davvero da raccontare.
Come sempre del resto. Appuntamento alle 07,00 in punto alla Caffetteria
Goodness di Via Vespucci dove hanno fatto colazione tutti assieme in compagnia
anche di altri ragazzi che pur non partendo hanno voluto salutare il resto del
gruppo. Il grande barman Frisardi ha poi donato loro due panettoni ed una
bottiglia che si sperava poter stappare al termine della partita per
festeggiare. Per la cronaca è stata comunque stappata. Pronti via i due furgoni
uno rosso ed uno grigio partono per Milano con quello grigio a fare l’andatura
con a bordo Pasquale Cipriani e Fabione Attimonelli. In quello rosso una
batteria pesante che vedeva Michele Di Schiena, Massimo Matera, Graziano
Palladio e Michelone Zagaria a fare da “autisti”. Prima sosta a Giulianova dove
ci aspetta il grande Elisiano per un saluto. Poi classica foto di rito prima di
ripartire. Ci si ferma a Faenza per la pausa pranzo dove ad attenderci troviamo
il grande Mauri che condivide con noi il gustoso aperitivo organizzato da
Michele Di Schiena. Da leccarsi i baffi. Birra e vinello a go go con risate su
risate. Quasi ci si piscia addosso. Poi si riparte per fare più avanti una
sosta caffè. Arriviamo alla barriera di Melegnano per poi sbagliare uscita ed
entrare nel traffico caotico della città meneghina. Ad un certo punto i due
furgoni si fermano per recarsi a comprare del pane per la sera. Qualcuno urla
ma siamo alla gita parrocchiale? Ahahahahahhaha Ripartono per l’ultimo tratto
verso San Siro ed eccoli arrivare finalmente nel parcheggio loro destinato dove
si fanno come sempre riconoscere. Consumano ancora qualche birretta, del
Borghetti e della Sambuca per poi decidere di fare ingresso. Il freddo non lo
sentono chiaramente……ed eccoli finalmente ai controlli dove salutano un pò di
amici prima di dirigersi verso le scale sempre faticose dello Stadio. Sono al
secondo anello blu e si posizionano come da biglietti assegnati nella parte
tutta a destra della porta come sempre in prima linea. Lanciano un paio di cori
contro gli interisti accompagnati dalla parte del settore in cui si trovavano.
Foto di rito con pezze è consueto saluto a Claudio Filippi preparatore dei
portieri che saluta idealmente il nostro ALBERTO! La partita inizia, il tifo
interista ha ovviamente più strumenti di noi per farsi sentire meglio.
Cerchiamo comunque di fare del nostro meglio. La gara va come tutti sappiamo ma
resterà per sempre la goliardia dei nostri durante tutta la partita con il
gruppo tutto coeso e compatto sia quelli in furgone che quelli in aereo con
risate a crepapelle. Prima della partita Marco Cavuoto uno dei nostri viene
inquadrato dalle telecamere in diretta televisiva con la sciarpa ANDRIA
PRESENTE in bella vista. Al fischio finale, praticamente subito dopo la rete
loro, i nostri abbandonano visibilmente incazzati e delusi gli spalti dello
stadio per recarsi immediatamente giù al parcheggio dove prima di partire si rifocillano
più dalla rabbia che dalla fame. I ragazzi in aereo raggiungono i loro
b&b/hotel mentre i “furgonati” ripartono verso l’autostrada con quello
rosso che si perde attardandosi un pochetto. Il grigio rallenta attendendo il
ricongiungimento. Di li in avanti viaggio come sempre in simbiosi sino
all’arrivo ad Andria verso le 9,00 di giovedì mattina con molti che subito dopo
si recano a lavoro. Delusione unica ma grande orgoglio per esserci stati, come
sempre a modo nostro, come sempre mai domi nonostante il periodo! Anche al Club
buona affluenza nonostante la diretta televisiva, entusiasmo iniziale e
delusione finale. Va così in questo momento, l’importante è non mollare mai!
CONTRO TUTTO E CONTRO
TUTTI, CONTRO IL COVID PERCHE’ LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI. NESSUN PASSO
INDIETRO.
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FOLLE RIMONTA DELLA JUVE A ROMA! |
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Dopo questa pausa per le festività natalizie purtroppo costellate dalla
ripresa dei contagi del Covid-19, una storia infinita dalla quale sembra non si
riesca più ad uscirne, noi nonostante tutto siamo stati sempre in piena
attività tra organizzazione in sicurezza della sede del Club e organizzazione
delle trasferte con le difficoltà del momento. Abbiamo però dovuto tralasciare l’aggiornamento di questo nostro sito perché
diventa davvero difficile stare al passo di tutto. Inutile cercare una chiave, perché una chiave
non c'è: la trama folle di Roma-Juventus,
3-4 il finale è tanto spettacolare quanto sgusciante ad analisi tecniche.
Divertente, anzi divertentissima, soprattutto per un tifoso neutrale, ma anche
sciagurata per errori ed omissioni da entrambe le parti. La Juventus vince una
partita che potrebbe diventare una svolta psicologica, ribaltare un 3-1 in una
partita giocata, fin lì, piuttosto male, come sempre del resto, può innescare
meccanismi positivi, attivare coraggio, infondere sicurezza. Allegri dovrà in
cuor suo, arrabbiarsi per quanto ha visto, almeno per i primi settanta minuti
di gioco, nei quali la Juventus è parsa confusa e perfino molle. Non sarà una
vittoria seppur bella oltre che folle a farci cambiare idea su questa Juve. Una
prestazione in linea con quella che aveva prodotto l'uno a uno contro il
Napoli: imprecisione, distrazioni, difficoltà nelle uscite. Il vantaggio della Roma,
arriva subito, ed è una fotografia abbastanza nitida di una Juventus sfocata.
La reazione della Juventus è una vampata d'orgoglio e, complice un madornale
buco difensivo giallorosso, consente il gol di Dybala subito dopo. Nella
successiva mezzora, fino all'intervallo, succede poco, ma c'è come sempre più
Roma che Juve. Oltre all'uscita di
Federico Chiesa, per il quale la stagione è purtroppo terminata qui. Una
sciagura il suo infortunio. Forza FEDERICO, saremo li sugli spalti ad
aspettarti. Tu non mollare mai! La ripresa è la fotocopia del primo tempo:
la Juventus entra con la testa altrove e la Roma punisce subito. La Juventus,
come spesso è accaduto in questa stagione, cade in catalessi e dopo cinque
minuti prende il terzo gol su punizione magistralmente battuta. La Juventus
sembra sotto un treno, ma qualcosa pulsa ancora nell'orgoglio della squadra.
L'ingresso di Morata è certamente una svolta della gara, insieme all'eccessiva
sicurezza della Roma, che perde concentrazione. E così arrivano i 7 minuti di
fuoco della Juventus. Al 70' Locatelli fa 3-2 su cross perfetto di Morata. Al
72' Kulusevski fa 3-3 tiro rimpallato e ripreso dallo svedese che in qualche
modo la butta dentro. E al 77' arriva il gol di De Sciglio: una deviazione
imperfetta di un difensore della Roma mette il terzino nella posizione ideale per
tirare da dentro l'area e segnare un gol storico. Finito qui? Macché! De Ligt
respinge un tiro con il gomito, il var assegna il rigore (più l'espulsione
dell'olandese) e così Szczesny si esalta e riesce a respingere il tiro. I tre
punti per la Juventus sono fondamentali per continuare l'inseguimento alla zona
Champions, anche perché conquistati contro una diretta concorrente mandata all'inferno
assieme a quel pagliaccio dell’allenatore Mourinho. La Juventus deve saper
prendere il buono di questo folle pomeriggio (che non si limita ai tre punti,
ma potrebbe allargarsi al consolidamento del gruppo) e riflettere sui tanti
errori e sull'atteggiamento. Ma è più facile farlo con l'euforia di una
vittoria del genere. Speriamo bene. Nel frattempo anche i nostri soci al
seguito hanno potuto assistere ad una partita incredibile passando dalle
imprecazioni all’euforia. Una trasferta che alla vigilia ha avuto tanti dubbi
in quanto si temeva fossero stati venduti già oltre il 50% dei biglietti. Dubbi
subito fugati dalla Roma e biglietti acquistati tutti confermati almeno quelli
nel settore ospiti. Arrivano in 18 nella
Capitale con tre auto, chi in treno e chi in aereo. Tempo bruttissimo con
pioggia a caratterizzare la giornata. Per fortuna quando si ritrovano sotto al
settore non piove più. Gaetano Maddalena raggruppa tutti. Ancora una volta
presente l’accoppiata Gaetano + Cristiano, i soci con più trasferte in assoluto
in questa stagione. Si posizionano nella parte medio nassa del settore con la
pezza per il nostro Alberto sempre al seguito. Si parte con il tifo, poi i
gruppi organizzati decidono di lasciare lo stadio a fine primo tempo per
problemi con la Polizia che non ha lasciato esporre loro le pezze. Situazione
non bella. La partita sembra incanalarsi verso un ennesimo risultato negativo
quando poi succede l’inimmaginabile. La Juve ribalta tutto zittendo le
polemiche di noi stessi tifosi. Anche al Club che ha registrato un pienone
vecchi tempi, l’atmosfera è stata di quelle elettrizzanti. Prima la delusione
mista a rabbia, poi l’incredulità per un risultato quasi insperato. Anzi
togliamo il quasi. Il boato alla rete del 3-4 si sarà sentito in diverse strade
limitrofe. Un grazie immenso a chi ha risposto presente in quest’altra
trasferta da sempre non facile vista la rivalità. Sabino Miccoli e Riccardo
Agresti su tutti per essersi messi a disposizione con le auto. Viaggio di
ritorno con non poche difficoltà viste le condizioni climatiche nel tratto
Avellino – Lacedonia. Continuiamo ad andare avanti in questa stagione molto
anomala. Adesso dopo la trasferta a Milano in Supercoppa, ci attende un nuovo
periodo di quasi stop per le trasferte stante la capienza degli stadi di Serie
A portata a soli 5.000 spettatori almeno per le gare di qui a fine gennaio.
Speriamo presto di tornare a fare quello che più ci piace fare: seguire la Juve
in ogni condizione, contro tutto e tutti, anche contro il Covid!
JC ANDRIA, LA GENTE
COME NOI NON MOLLA MAI.
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LA JUVE NON BRILLA CONTRO L’ASL NAPOLI 2! |
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Una trasferta così stressante
come quella organizzata contro i partenopei a memoria d’uomo non la ricordiamo.
Un continuo susseguirsi di news e soprattutto fake news per la maggior parte
arrivate dalla terra dei borbonici. Quello che ha fatto più arrabbiare tutti
noi sono state anche le notizie che trapelavano dalla Lega Calcio che come
sempre incurante di tutta la gente che si era già messa in viaggio o che stava
per farlo, assecondava a proprio piacimento le richieste che giungevano dalle
ASL prima e dai commediografi napoletani. Una pastina di informazioni che ci ha
fatto molto arrabbiare. Le ASL, lo ribadiamo con vigore….facciano le ASL….se ci
riescono visto che già hanno da occuparsi del loro ambito figurarsi se pensano
di poter decidere per una materia come quella del calcio dove ognuno dovrebbe
dapprima svestire gli abiti del tifoso fazioso. Poi forse se ne potrebbe
riparlare. Fatto sta che noi nel bel mezzo di tutta questa confusione, avevamo
un bus da far partire con ben 35 persone a bordo oltre a 32 soci che con auto e
aerei vari stava già raggiungendo Torino. In tutto questo metteteci anche gli
sfortunati soci (sei) che sono rimasti bloccati a poche ore dalla partenza da
casi di positività personali o nelle loro famiglie. Immaginate chi dei nostri doveva
gestire l’organizzazione di questa trasferta. Alla fine fortunatamente si è
giocato è dobbiamo dirlo è stata davvero una gran bella trasferta, forse di
quelle a Torino la più divertente. La partita delle polemiche infinite si è
chiusa alla fine senza vincitori né vinti. Non è una novità, in tempi recenti,
quando si incrociano Juventus e Napoli. Se all'andata avevano tenuto banco i
rientri (mancati e non) dei sudamericani dalle qualificazioni mondiali,
stavolta tocca di nuovo al Covid, con la situazione tesa in casa loro, tra
assenti per positività (come Spalletti) e giocatori che avrebbero dovuto
restare in isolamento e che invece si presentano come se nulla fosse,
regolarmente in campo. Ma qui le ASL poi dove erano? Non era più di loro
competenza? Sentite a noi se siete del mestiere…..fate il vostro mestiere! Finisce
1-1, risultato giusto di una gara nervosa quanto basta, sviluppata con poca
continuità dalla Juventus e con molto ordine dal Napoli. Un punto che rallenta
la corsa bianconera verso la zona Champions. Un'occasione persa dalla Juve che
si sarebbe potuta ritrovare a – 2 proprio dai borbonici. L'ufficializzazione
delle formazioni regala come una sorpresa. Invece di essere in quarantena in
hotel, come disposto anche dall'Asl di Torino in seguito a quanto deciso
dall'Asl 2 di Napoli, tre calciatori del Napoli compaiono niente poco di meno
che tra i titolari. Nessun colpo di scena in casa Juventus, invece, dove Chiesa fa il suo ritorno
dal primo minuto. Ed è proprio il numero 22 a rendersi subito protagonista, con
un paio di conclusioni che creano apprensione,
anche se il pericolo maggiore lo propone McKennie, con un colpo di testa
su angolo che va fuori davvero di pochissimo: un errore di mira assurdo. Era
più difficile sbagliarlo. Il Napoli mette fuori la testa dopo la sfuriata
iniziale bianconera e lo fa con la forza del fraseggio, quello che porta alla
rete del vantaggio. La Juve sembra accusare il colpo ed il Napoli continua a
rendersi pericoloso. Dopo l'intervallo
la Juventus riprende il comando del gioco, trovando quasi subito la rete del
pareggio: il merito è di Chiesa, pronto ad avventarsi su una palla deviata
da Morata su cross di
McKennie. La partita è piacevole, i ritmi diventano alti. I bianconeri vanno a
fiammate, il Napoli tiene maggiormente il pallone. Rientra poi Dybala, che fa il suo ingresso
dopo quasi un mese di assenza ma nulla cambia. Finisce così con la Juve come
sempre a recriminare per non aver saputo sfruttare questo scontro diretto
casalingo. Ma veniamo alla partita nella partita: ovvero il nostro viaggio
verso Torino. Alle 21,15 tutti i soci erano già pronti in Stazione ad attendere
il Bus della nostra storica Ditta Angelo Sassi. Come sempre l’adrenalina era a
mille soprattutto nei più giovani che non vedevano l’ora di partire. A
coordinare il tutto l’immancabile Sabino Chieppa, Andrea Leonetti, Fabio
Attimonelli e Francesco Lorusso meglio noto come quello della camiceria NODO
GORDIANO! Alle 21,30 lasciano la Stazione di Andria per l’ennesimo lungo
viaggio verso Turin. A bordo tanta euforia. Controllo del GreenPass, raccolta
delle ultime quote per poi dare il via alle danze……quali? Quelle dell’apricena
che viene organizzato come da tradizione a bordo dei nostri bus. Panini farciti,
focaccia, dell’ottimo formaggio, salsiccia cruda, capocollo, il tutto
accompagnato da un ottimo vinello oltre all’immancabile CAFFE’ BORGHETTI questa
volta offerto da Cristiano. Alla prima sosta il buon Sabino Chieppa festeggia
le sue 72 primavere con tutti offrendo un dolcino e dello Champagne omaggiato
da Domenico Cascione. Per chi legge questi articoli crediamo venga affascinato
ed inebriato dalla sola immaginazione di quello che si può provare a bordo dei
nostri viaggi organizzati. Senza presunzione non abbiamo davvero eguali. Si
riparte verso Torino e tra un pisolino ed una chiacchiera la truppa si ritrova
giù in orario colazione con un pastrotto di Andria offerto a tutti i
partecipanti autisti compresi. Che dire se non che la gente era davvero sorpresa
da così tanta organizzazione. Nulla vien lasciato al caso. Prima di giungere a
Torino la consueta lotteria vede aggiudicarsi la maglia ufficiale ed
autografata di Federico Chiesa dal socio Emanuele Tattolo, un altro
giovanissimo avvicinatosi alla nostra realtà in questa stagione. Solita
suspense con atmosfera thrilling creata ad hoc da Fabio, segretario tuttofare e
Francesco Lorusso il nuovo Presidente Pro tempore (ma solo a bordo
bus….ahahahhahaha). Giunti a Torino decidono quasi tutti di scendere in centro
proprio sotto la Chiesa della Gran Madre. Una bella giornata di sole seppur
fredda vede i nostri muoversi come un serpentone per le strade e piazze del
centro città. Una visita breve negli angoli più suggestivi sotto la Mole! Tutti
felici e contenti di questa organizzazione, una Epifania del tutto differente.
Dal socio più anziano Mario Bruno a quello più giovane Alessandro Colasuonno,
tutti si sono sentiti parte integrante del gruppo. Alle 12,30 in punto erano
tutti a bordo del bus in direzione Stadio, dove alle 13,30 nella solita
trattoria aveva inizio il gran pranzo organizzato dal nostro Chef Sabino
Chieppa. Al pranzo nel frattempo si erano aggiunti anche tutti i soci arrivati
su in aereo o auto. Ben 55 persone per una tavolata che definire davvero familiare
ci sembra troppo riduttivo. Il bello del Club è proprio questo, il
fraternizzare, lo stare assieme. Alle 17,00 il lungo pranzo termina con la mega
torta per Sabino e tra un bicchierino di ottimo Rum e della cioccolata
svizzera. Si torna tutti al bus per organizzarsi all’ingresso nello Stadio che
avviene intorno alle ore 19,00 con i nuovi soci che restano a dir poco
estasiati. Ci si posiziona tutti in fila 10 alla destra della porta, almeno il
grosso del gruppo che era presente in sud (ben 38 persone). Gli altri si
dirigono chi in Nord, chi in Est, chi in Ovest. Entrano anche i napoletani,
pochissimi per la verità rispetto ai loro standard. Come al solito cani sciolti
dei napoletani si registravano qua e la con un tipo in particolare nella Family
che infastidisce e non poco il pubblico presente nel settore e noi della Sud a
fianco. Alle volte pensiamo che noi veniamo trattati da ospiti mentre che lo è
per davvero venga trattato con i guanti. Basti vedere le tifoserie avversarie
che giungono a Torino con ogni strumento per fare il tifo. Per carità lo
riteniamo più che giusto. Ma pari diritti andrebbero secondo noi dati anche a
noi. Sappiamo di addentrarci in un argomento di discussione che crea troppe
divergenze ma non crediamo di aver scritto delle cazzate. Un nostro ragazzino
nel riscaldamento riceve un pallone tra le braccia, chiede a Perin di poterlo
tenere, lui alza il pollice è glielo lascia. Gli steward manco fosse un
criminale gli chiedono di mollarlo, lui spiega che era stato Perin a
lasciarglielo. Lo porta al proprio posto…..poco dopo apriti cielo, arrivano
steward, poliziotti in borghese per recuperare questo benedetto pallone a
chi??? Ad un minorenne alla sua prima volta allo Stadium! Non aggiungiamo
altro, ma queste sono storie che fanno male, non bene. Sappiatelo tutti! Per il
resto tifo molto a sprazzi ed improvvisato come spesso succede e delusione
finale per non aver vinto una partita che andava vinta. Si torna al Bus tutti
infreddoliti con Sabino che dispensa un panino e della focaccia per tutti prima
di addormentarsi. Alle 10,30 di giovedì mattina
il bus giunge in Stazione ad Andria. E’ stata come sempre una esperienza
fantastica vissuta molto intensamente da tutti i soci che vi hanno preso parte.
Noi siamo semplicemente orgogliosi di quello che facciamo. In un annata così
difficile per la nostra JUVE, vedere tutta questa passione che ci mettiamo nel
seguire la squadra è un qualcosa che riempie il cuore di tanta gioia! Chi
rimasto ad Andria si è ritrovato come sempre al Club per vivere la partita in
gruppo perché NOI NON SIAMO NAPOLETANI!
JC ANDRIA, LA GENTE COME NOI NON MOLLA MAI. NON PERDERE
TEMPO, CORRI AD ISCRIVERTI ANCHE TU PER VIVERE LE EMOZIONI DELLE TRASFERTE IN
PROGRAMMA IN QUESTI ULTIMI 4 MESI DI STAGIONE!
NON RESTARE FUORI, BUTTATI NELLA MISCHIA ANCHE TU.
P.S. NELLA GALLERY LE FOTO PIU’ SIGINIFICATIVE DELLA
TRASFERTA A TORINO CONTRO L’ASL NAPOLI 2!
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LA JUVE RIAVVICINA IL QUARTO POSTO. SERENE FESTIVITA’ A TUTTI! |
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Sono stati giorni
frenetici, con le partite che si sono susseguite ogni tre giorni, con le
prenotazioni in corso per le partite di gennaio (Juve – Napoli su tutte ma anche
le trasferte a Roma e Milano per la Supercoppa). Giorni in cui abbiamo dovuto a
malincuore giungere alla determinazione, prima ancora che ci arrivasse il
Governo, di non organizzare la tradizionale festa natalizia denominata “Natale
Black&White”. Dopo l'edizione del 2020 anche quella del 2021 non andrà in
scena ancora a causa del Covid che sembra proprio non volerci lasciare.
Purtroppo siamo in un periodo di influenze, di raffreddori, di tante situazioni
che associate alla nuova variante del Covid -19 non lasciano tranquilli tutti.
Le nostre feste sono sempre state contraddistinte da serate musicali e ballo.
Non potendo organizzarle in questo modo abbiamo preferito anche per quest'anno
tralasciare anche la più normale cena natalizia. Non ci sembrava il caso. Le
feste o le si organizzano a modo nostro oppure meglio attendere giornate
migliori come quelle estive. Ci siamo anche riposati, si fa per dire, non
seguendo dal vivo, l'ultima partita dell'anno 2021 a Torino contro il Cagliari.
Nessuno era nelle condizioni di poter partire a pochi giorni dal Natale. Ci sta
dopo tantissimo tempo di non essere stati presenti ad una gara. Questa volta
non per fattori terzi (covid/caro biglietti) ma per scelta nostra. Ci siamo
ritrovati tutti al Club per assistere alla partita è poi brindare tutti assieme
con la presenza anche del Sindaco di Andria Giovanna Bruno, nostra socia, prima
che Sindaco. La Juventus ha colto la sesta vittoria nelle
ultime 8 partite, che hanno prodotto 19 punti che dovevano essere almeno
21. Non è ancora una squadra esaltante, ma se non perde la continuità
che sembra finalmente aver ritrovato, potrebbe togliersi molte soddisfazioni
nel girone di ritorno, anche perché le ultime vittorie di questo filotto le ha
conquistate con una formazione in perenne emergenza,
senza Dybala e Chiesa, e anche senza Chiellini. Questo sta
responsabilizzando il resto della rosa che, piano piano, sta fabbricandosi
nuovi trascinatori e leader: Bernardeschi corona con
il gol un periodo di crescita continua, De Ligt sforna
un'altra prestazione di feroce agonismo, McKennie entra nella ripresa con la
testa giusta. È una formichina, questa Juventus, ma intanto non dilapida più i
punti che devono essere conquistati, come quelli contro il Cagliari.
Il problema più evidente di questa Juventus restano
gli attaccanti. Non che il gioco sviluppato sia effervescente o
particolarmente intenso, ma riesce comunque a portare il pallone nell'area
avversaria, dove però né Morata né Kean sono abbastanza
reattivi, impiegando troppo spesso un tempo in più per provare il tiro, questo
li rende facilmente marcabili e, in partite come quella contro il Cagliari, è
facile per chi difende, creare un ingorgo dove il gioco bianconero si intasa.
Un centravanti più efficace non risolverebbe tutti i problemi della squadra
di Allegri, ma probabilmente renderebbe meno faticose queste vittorie.
Anche perché è ormai assodata la soluzione dei problemi in fase
difensiva che, grazie a una generosa partecipazione collettiva, ha garantito
sei partite senza subire gol nelle ultime otto, nelle quali i gol incassati
sono appena due (uno dell'Atalanta e l'altro del Venezia, paradossalmente
costati ben 5 punti, i quali avrebbero oggi di fatto regalato altre prosepttive
a questa stagione in chiaro oscuro. Poi, certo, il centrocampo bianconero non
entusiasma: Rabiot e Bentancur anche stavolta tendono a
ingolfarsi, Arthur è indecifrabile. Il brasiliano ha indubbie qualità per
realizzare trame più fluide, ma appare fuori contesto in una squadra che non fa
certo del palleggio corto l'arma per organizzare il gioco. Tutto sembra più
naturale con Locatelli in campo (stasera solo negli ultimi minuti) e McKennie
(che entra nella ripresa e regala molte più bollicine di uno spento Rabiot). È
indubbio, tuttavia, che fra problemi, limiti ed equivoci,
la Juventus sta trovando una solidità caratteriale prima
ancora che tattica, intorno alla quale Allegri potrà innestare Chiesa,
Chiellini, Danilo e Dybala tutti rientranti dopo le feste. Se il mercato gli
portasse un centravanti lo scenario non sarebbe più così fosco come poteva
apparire qualche settimana fa. Anzi. La Juventus è solidissima in
fase difensiva, anche e soprattutto per il sacrificio di
Moise Kean a sinistra e Bernardeschi a destra: i due rientrano
sempre e il loro contributo consente di narcotizzare anche le poche velleità
offensive cagliaritane. Ma in generale è totale la partecipazione nei momenti
di non possesso, che durano tendenzialmente pochissimo, visto che dopo i primi
45' le statistiche parlano di un predominante possesso palla della Juventus.
Non è un dominio di intensità altissima, ma un'occupazione serafica
della trequarti dove il Cagliari è asserragliato con due linee di difensori
parallele e strettissime: far passare qualcosa è complicato, così i bianconeri
puntano sul logoramento del muro sardo. Ci pensa Bernardeschi a strappare verso
l'area trascinandosi tre avversari, dai quali riesce a liberarsi per calciare
verso la porta. Ne esce un tiro-cross che intercetta la testa di Kean, la cui
deviazione è fondamentale: 1-0 a fine primo tempo. Nella ripresa
la Juventus tiene sempre i ritmi bassi e finisce, nella parte
centrale della frazione, per soffrire una decina di minuti di pressione del
Cagliari, durante i quali per due volte il Cagliari sfiora clamorosamente il
gol. Film già visto a Venezia (dove abbiamo pagato dazio e Bologna). A quel
punto la Juventus si sveglia, riporta il fulcro della partita trenta metri più
avanti e trova il gol di Bernardeschi: tanto meritato (per l'eccellente e
generosissima prestazione) quanto bello, con un diagonale che fulmina il
portiere avversario. E a quel punto la Juventus deve solo gestire la
discesa verso il novantesimo. Siamo giunti a fine anno, come di consueto è
tempo di tracciare dei bilanci. Il nostro resta come sempre ampiamente positivo.
Abbiamo affrontato la bufera del Covid, la chiusura della sede sociale, siamo
stati in grado di ripartire ed anche alla grande visto l'entusiasmo di tutti
voi che sostendo il Club state permettendo di portare avanti questa grande
famiglia. Numeri incredibili quelli del tesseramento e della partecipazione ad
ogni trasferta. Pensate che per la partita JUVE – NAPOLI ad oggi abbiamo ben 64
soci prenotati con biglietto stadio acquistato. Adesso vedremo come si metterà
con questo nuovo decreto che stabilisce una riduzione del pubblico al 50%. A
Roma ben 21 i prenotati per la gara del 9 gennaio, oltre ai 22 per la
Supercoppa a Milano. In questo momento non possiamo che abbracciare idealmente
tutti i nostri soci, le loro famiglie, i nostri amici vicini e lontani, tutta
la gente che ci rispetta dando appuntamento al nuovo Anno 2022 che speriamo
possa definitivamente scacciare via l'incubo di questa pandemia e riportare
serenità nella vita di tutti. Noi comunque vada ci saremo sempre al fianco dei
bianconeri di Andria e della JUVE! Alla vigilia di Natale ci siamo ritrovati
come da tradizione degli ultimi anni, dopo il brindisi al Club, alla
Caffetteria Goodness di Via Vespucci. Goliardia, inno della Juve e Spritz a go
go! Grazie per chi è potuto esserci. Avremmo preferito organizzarci in maniera
differente ma questo è il tempo che al momento ci è dato di vivere.
BUON ANNO 2022 ANCHE A QUELLI CHE SOFFRONO PER QUELLO CHE
SIAMO! #fateveneunaragione #QUELLICHENONMOLLANOMAI
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