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LA JUVE FRENA ANCORA
 
Nella serata in cui la Juve doveva dimostrare di credere fortemente nella rincorsa al tricolore, si torna a casa con l'ennesimo pareggio della stagione, il secondo contro gli scaligeri. 1-1 il finale come già accaduto nella gara di andata. Era anche la serata in cui Cristiano Ronaldo tentava il suo assalto al Mito Pelè ed ai suoi 767 gol in carriera. Ma l’unico aggancio riuscito è proprio quello del Verona alla Juventus, grazie alla rete con cui a dieci minuti dalla fine sono riusciti a rimettere in equilibrio la gara rispondendo al 766° sigillo in carriera di CR7. Poco male per quanto riguarda la statistica per il campione portoghese, che ha tutto il tempo per raggiungere e superare O Rei, speriamo già contro lo Spezia. Molto male invece per la Juventus tutta, che di tempo ne ha molto meno per recuperare i 10 punti che ci separano dall’Inter (forse 7 se si vincerà il recupero contro il Napoli). Un inseguimento che si è fatto adesso ancora più difficile, colpa sicuramente di troppe imprecisioni, a ridosso delle due aree. Sia in attacco che in difesa. Al Bentegodi Andrea Pirlo risolve gli unici dubbi lasciatigli dall’emergenza (ben sette gli assenti) schierando Alex Sandro sul centro sinistra della difesa a tre e Ramsey come centrocampista incursore. Scelte inquadrate in quella più ampia di far fronte all’assenza di un terzino destro schierando un 3-5-2 puro, con Chiesa a destra e Bernardeschi a sinistra a coprire l’intera fascia. Con una netta preferenza per la metà campo del Verona, però, dove nei primi cinque minuti la Juventus schiaccia i gialloblù, arrivando al tiro con Ronaldo, Ramsey (il più insidioso), Chiesa e De Ligt ma non riuscendo a trovare subito il vantaggio. Appena il Verona riesce rompere l’assedio iniziale, sfiora subito il gol con Szczesny che salva tutto con l’aiuto del palo. Provato un altro brivido su una palla rubata, mentre la Juventus impostava dal basso, i bianconeri tornano a martellare, con Chiesa e soprattutto Rabiot che però calcia male dopo un numero di Kulusevski a destra. L’assedio dei primi minuti però è finito, con il Verona bravo ad assalire la costruzione bassa della squadra di Pirlo (contribuendo a due errori da brivido di Demiral e Bentancur) e bravo a compattarsi dietro in fretta quando la Juventus risale il campo. Così dopo i fuochi d’artificio dei primi 20 minuti la partita resta intensa e combattuta e troppo spezzettata da un arbitro troppo fiscale. Si arriva all’intervallo senza altri sussulti, con i bianconeri che faticano a innescare Ronaldo, bravo a liberarsi di due avversari a metà primo tempo, meno bravo nel sinistro da fuori area che finisce alto. Nella ripresa la Juventus torna in campo allo stesso modo. Anche nell’atteggiamento. Aggressiva come a inizio partita, stavolta alla prima occasione passa: anche perché stavolta la prima occasione capita sul piede giusto. Grande verticalizzazione di Ramsey per il taglio di Chiesa da destra a sinistra, che entrato in area attende quel tanto per dare il tempo a Cristiano Ronaldo di inserirsi sul secondo palo e servirlo sul destro. Il diagonale, si insacca alla destra del portiere. Il sorpasso a Pelè oramai nel mirino! Con il risultato sbloccato la partita offre più spazi e la Juventus ne approfitta riuscendo a giocare maggiormente in verticale. Ne beneficia soprattutto Kulusevski, che al 14' va via sul fondo a destra e arma il destro di Ramsey, ribattuto da un difensore. Al 23' il gallese lascia il posto a McKennie. Assurdo come si arriva alla rete del pareggio nata da un rinvio sbagliato di Demiral, da un contrasto perso da Bentancur, con Alex Sandro sovrastato nel gioco aereo dall'avversario che di testa insacca il gol del pari. Sembra di rivedere la partita dell’anno scorso proprio a Verona con Szczesny che deve superarsi per evitare la capitolazione. La Juventus ha l’ultima chance nel recupero, con una punizione che Ronaldo si procura con una grande azione ma poi calcia ancora una volta sulla barriera. Al Verona il sorpasso stavolta non riesce, ma alla Juventus questo pareggio fa sicuramente più male della sconfitta di un anno fa. Come era logico che fosse anche nelle chat del nostro Club l'arrabbiatura per l'atteggiamento avuto dalla squadra ha raggiunto i massimi livelli. Va bene le tante assenze che sicuramente incidono ma non è possibile non essere riusciti a mantenere quel prezioso vantaggio che si era raggiunto. Pirlo poi che ha sempre puntato sui giovani, in questa gara che ne aveva tantissimi in panchina, non ha voluto rischiare. Ma lo avrebbe dovuto fare visto che Rabiot e Bentancur ad un certo punto non riuscivano più a conquistare un pallone a centrocampo lasciando la squadra in balia degli avversari. Ma passata la rabbia e la delusione, assolutamente giustificabile, pian pianino già dalla domenica siamo riusciti a ritornare in noi stessi ritrovando quella forza che ci impone di crederci e lottare sino a quando ci sarà la possibilità di farlo ad iniziare dalla gara contro lo Spezia di martedì sera. Ma non serve solo la convinzione di noi tifosi, a crederci devono essere dapprima i calciatori e l'allenatore. Il mese di marzo ci dirà tutto. Potrebbe regalarci i quarti di champions oltre che rimetterci in corsa per lo scudetto. Siamo grandi gobbi, siamo un Club che ha sempre dimostrato di avere una marcia in più rispetto a tanti, seguendo la squadra con grande passione a prescindere dai risultati, pertanto continuiamo a crederci, ragioniamo di partita in partita, tra qualche settimana capiremo se davvero abbiamo fatto bene a farlo. Nulla è perduto, ricordando a tutti che siamo gli unici ancora in corsa per tutti i tre obiettivi stagionali mentre altri avendo perso tutto per strada possono giocare tranquillamente per un solo obiettivo. Un vantaggio non indifferente. Senza dimenticare delle assenze importantissime che stanno caratterizzando in negativo questo momento della nostra Juve. CREDERCI SEMPRE, ARRENDERSI MAI! p.s. nel gioco della JOFC LEAGUE, quando sembrava che il Club di Milano stesse per passarci avanti, siamo riusciti nell'ultimo turno a fare cinquanta punti in più di loro, portando il vantaggio in classifica a 156 pt. Non significa nulla ma dimostra che se tutti partecipiamo al gioco, possiamo difendere la prima posizione che manteniamo da oltre due mesi. Proviamoci anche in questo turno contro lo Spezia a mettere in campo tutto il meglio di noi.
 

 
 
 
             
 
 
 
 
             
 
 
 
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