Dopo il burrascoso momento vissuto
in campionato, la Juventus in Champions era chiamata ad un immediato riscatto e
soprattutto a raggiungere il primo, seppur minimo, obiettivo stagionale, ovvero
il passaggio del turno con largo anticipo. Così è stato grazie al 4-2 rifilato ai russi dello Zenit,
battuti anche a Torino dopo la vittoria di San Pietroburgo. Adesso l'importante
è non esagerare con gli elogi per il filotto europeo di vittorie conseguite da
una Juventus comunque trasformata
rispetto alle ultime uscite, nello spirito, nella personalità, nella voglia di
azzannare l'avversario. Gestire poco, correre, attaccare molto e vincere:
potenza dei primi giorni di ritiro forzato alla Continassa, aspettando conferme
a breve contro la Fiorentina in campionato. La Juve scappa nel girone di
Champions, qualificandosi agli ottavi con due giornate d'anticipo
contendendo al Chelsea Campione d’Europa, la palma del primato nel girone H,
decisiva sarà la sfida dello Stamford Bridge. Un leader su
tutti allo Stadium: Paulo Dybala, autore di una prestazione superlativa, da
capitano vero. Glielo chiedevano tutti, la Joya non ha tradito. Allegri ne cambia ben cinque rispetto alla sconfitta di Verona, con il
rientrante De Ligt, ribaltando il centrocampo e fidandosi
dell'ottima vena di McKennie (suoi gli ultimi due gol bianconeri, seppur
inutili) al posto di un inconcludente Bentancur. Lo Zenit cercava
l'impresa. Succede però che Dybala e soci alzino subito i ritmi, siano
costanti nella pressione, tengano il palleggio e il possesso senza sprechi e attese
passive dell'avversario. Paulo è il solito tuttofare, bravo anche ad attaccare
la profondità e con un Bernardeschi molto reattivo. Primi squilli dell’incontro
con un altro palo della Joya…..che sfiga! All'antipasto segue però da subito il
primo piatto sfornato al minuto 11, su azione d'angolo battuto da Bernardeschi
è decisiva la sponda aerea di De Ligt e il mancino di
Dybala è una sentenza. E qui il numero 10 si sovrappone a un altro numero 10,
perché Paulo esulta come Le Roi Platini fece l'8 dicembre 1985 a Tokyo in
Coppa Intercontinentale contro l'Argentinos Juniors dopo il famoso gol
annullato. La posa è praticamente identica e Dybala celebra
la 105ª perla in bianconero, superarando
il mito francese e agguantando John Charles. E' una partita a senso unico: l'argentino
conduce lo show, sua la sterzata e l'assist a Morata che non centra la porta da
due passi. È un gol sbagliato, lo spagnolo se ne farà una ragione. Ma la sfiga
ci vede benissimo e quando nessuno se l'aspetta ecco l'1-1 beffardo con Bonucci che
devia di testa un cross e la traiettoria del pallone è talmente ingannevole da
beffare Szczesny. È un lampo, perché poi la partita la fa sempre la Juve con
Locatelli che arma un poco fortunato Chiesa prima di un gol annullato a Morata
per il solito leggero fuorigioco. Si ricomincia nel ricordo dell'ultima
occasione sprecata da McKennie in coda al primo tempo. E si
ricomincia ancora con un mancino di Dybala lievemente largo. Ma è una Juve in
palla, brava a mixare il dinamismo di Bernardeschi e la vivacità di McKennie,
il senso della posizione di De Ligt e l'ordine di Locatelli. Manca il guizzo
di Chiesa,
che si fa attendere ma quando si accende sono dolori. L'esterno sprinta in
occasione del rigore per la Juve: stop irreale e fuga con
sgambetto evidente. Dybala prima mette il pallone a lato, ma
l'arbitro fa ripetere e allora la Joya sfrutta
l'occasione: 2-1 in archivio. Non gira bene ai bianconeri, visto che dopo i gol
sale a due anche il conteggio dei legni: la traversa di
McKennie grida vendetta per la splendida iniziativa condotta dall’americano. Ecco
poi finalmente Chiesa che mette a segno in maniera sublime la
rete del 3-1. Allegri regala il finale a Rabiot e Arthur,
che rimpiazzano Bernardeschi e Locatelli, poco prima della rete di Morata. Lo
spagnolo non segnava da 43 giorni (Juve-Milan 1-1). C'è tempo per la standing
ovation a uno strepitoso Dybala: dentro Kulusevski, oltre
a Rugani per
Bonucci. Il 2-4 dello Zenit nel recupero non cambia le cose. Esulta lo Stadium,
non succedeva dal 17 ottobre. Una vita fa, di questi tempi un po' bianchi e un
po' neri. Adesso continuiamo così caro Mister Allegri, non faccia ancora
esperimenti del cavolo. Ha visto di chi ci si può fidare, quindi avanti con
questi se non vogliamo perdere altro terreno dalla zona Champions, oramai vero
obiettivo di questo campionato. I 20 soci che hanno raggiunto Torino per questa
sfida allo Zenit sono saliti tutti in aereo, quasi tutti con quello del pomeriggio
che ha tardato anche nell’atterraggio. Trasferta comoda per i nostri con
pernottamento su in diversi alberghi. A
capitanare la truppa questa volta una donna, Riccarda Lotti, come sempre
portafortuna delle notti Champions e ragazza davvero precisa in tutto. Quasi
tutti i soci erano posizionati in Sud primo anello alle spalle della porta
nella zona centrale. Immancabile il nostro Gaetano Maddalena che in una
settimana ha presenziato a ben tre trasferte su tre (Sassuolo, Verona e Zenit).
Bellissima serata per i nostri soci su, soprattutto per coloro che erano alla
primissima volta come Ivan Leonetti che ha celebrato i suoi 18 anni con la
Juve. Siamo contenti di aver inculcato in tutti i soci una mentalità pazzesca
che va oltre il risultato, oltre il piazzamento, oltre tutto. Si segue la Juve
a prescindere. Siamo anche soddisfatti del fatto che si continui a regalare
soddisfazione a tantissima gente che sale su a Torino con una organizzazione a
dir poco impeccabile. Il mercoledì tutti hanno fatto rientro alla base con i
vari voli prenotati chi da Torino, chi da Milano. Adesso archiviato il
passaggio del turno in Champions, bisognerà pedalare e lavorare sul campionato
per cercare di rientrare nel gruppo delle prime posizioni. Non sarà una
sconfitta a farci abbattere come non sarà una vittoria, seppur importante, a
farci fare voli pindarici. Navighiamo a vista, consapevoli che siamo la JUVE è
che possiamo e dobbiamo fare sempre meglio. Al Club affluenza normalissima
stante la concomitante diretta in chiaro, ma comunque con numeri sempre
importanti. Il tesseramento ci vede
adesso attestati a 550 iscritti un altro passo importante è stato fatto
sulla strada verso le 600 iscrizioni, numeri davvero importanti che
testimoniano la grandezza e la qualità del nostro Club che ha pochi eguali.
Nella prossima trasferta ben 50 i soci che saliranno su a Torino, con bus e
aereo, per la sfida sentitissima contro la Fiorentina. Pensate un pò, decimi in
classifica con questo seguito incredibile. Al prossimo racconto di una storia
che non avrà mai fine. Nella Gallery del sito le foto di ogni nostra trasferta.
AVANTI JUVE, AVANTI JC ANDRIA, LA
GENTE COME NOI, NON MOLLERA’ MAI!
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