Dopo questa pausa per le festività natalizie purtroppo costellate dalla
ripresa dei contagi del Covid-19, una storia infinita dalla quale sembra non si
riesca più ad uscirne, noi nonostante tutto siamo stati sempre in piena
attività tra organizzazione in sicurezza della sede del Club e organizzazione
delle trasferte con le difficoltà del momento. Abbiamo però dovuto tralasciare l’aggiornamento di questo nostro sito perché
diventa davvero difficile stare al passo di tutto. Inutile cercare una chiave, perché una chiave
non c'è: la trama folle di Roma-Juventus,
3-4 il finale è tanto spettacolare quanto sgusciante ad analisi tecniche.
Divertente, anzi divertentissima, soprattutto per un tifoso neutrale, ma anche
sciagurata per errori ed omissioni da entrambe le parti. La Juventus vince una
partita che potrebbe diventare una svolta psicologica, ribaltare un 3-1 in una
partita giocata, fin lì, piuttosto male, come sempre del resto, può innescare
meccanismi positivi, attivare coraggio, infondere sicurezza. Allegri dovrà in
cuor suo, arrabbiarsi per quanto ha visto, almeno per i primi settanta minuti
di gioco, nei quali la Juventus è parsa confusa e perfino molle. Non sarà una
vittoria seppur bella oltre che folle a farci cambiare idea su questa Juve. Una
prestazione in linea con quella che aveva prodotto l'uno a uno contro il
Napoli: imprecisione, distrazioni, difficoltà nelle uscite. Il vantaggio della Roma,
arriva subito, ed è una fotografia abbastanza nitida di una Juventus sfocata.
La reazione della Juventus è una vampata d'orgoglio e, complice un madornale
buco difensivo giallorosso, consente il gol di Dybala subito dopo. Nella
successiva mezzora, fino all'intervallo, succede poco, ma c'è come sempre più
Roma che Juve. Oltre all'uscita di
Federico Chiesa, per il quale la stagione è purtroppo terminata qui. Una
sciagura il suo infortunio. Forza FEDERICO, saremo li sugli spalti ad
aspettarti. Tu non mollare mai! La ripresa è la fotocopia del primo tempo:
la Juventus entra con la testa altrove e la Roma punisce subito. La Juventus,
come spesso è accaduto in questa stagione, cade in catalessi e dopo cinque
minuti prende il terzo gol su punizione magistralmente battuta. La Juventus
sembra sotto un treno, ma qualcosa pulsa ancora nell'orgoglio della squadra.
L'ingresso di Morata è certamente una svolta della gara, insieme all'eccessiva
sicurezza della Roma, che perde concentrazione. E così arrivano i 7 minuti di
fuoco della Juventus. Al 70' Locatelli fa 3-2 su cross perfetto di Morata. Al
72' Kulusevski fa 3-3 tiro rimpallato e ripreso dallo svedese che in qualche
modo la butta dentro. E al 77' arriva il gol di De Sciglio: una deviazione
imperfetta di un difensore della Roma mette il terzino nella posizione ideale per
tirare da dentro l'area e segnare un gol storico. Finito qui? Macché! De Ligt
respinge un tiro con il gomito, il var assegna il rigore (più l'espulsione
dell'olandese) e così Szczesny si esalta e riesce a respingere il tiro. I tre
punti per la Juventus sono fondamentali per continuare l'inseguimento alla zona
Champions, anche perché conquistati contro una diretta concorrente mandata all'inferno
assieme a quel pagliaccio dell’allenatore Mourinho. La Juventus deve saper
prendere il buono di questo folle pomeriggio (che non si limita ai tre punti,
ma potrebbe allargarsi al consolidamento del gruppo) e riflettere sui tanti
errori e sull'atteggiamento. Ma è più facile farlo con l'euforia di una
vittoria del genere. Speriamo bene. Nel frattempo anche i nostri soci al
seguito hanno potuto assistere ad una partita incredibile passando dalle
imprecazioni all’euforia. Una trasferta che alla vigilia ha avuto tanti dubbi
in quanto si temeva fossero stati venduti già oltre il 50% dei biglietti. Dubbi
subito fugati dalla Roma e biglietti acquistati tutti confermati almeno quelli
nel settore ospiti. Arrivano in 18 nella
Capitale con tre auto, chi in treno e chi in aereo. Tempo bruttissimo con
pioggia a caratterizzare la giornata. Per fortuna quando si ritrovano sotto al
settore non piove più. Gaetano Maddalena raggruppa tutti. Ancora una volta
presente l’accoppiata Gaetano + Cristiano, i soci con più trasferte in assoluto
in questa stagione. Si posizionano nella parte medio nassa del settore con la
pezza per il nostro Alberto sempre al seguito. Si parte con il tifo, poi i
gruppi organizzati decidono di lasciare lo stadio a fine primo tempo per
problemi con la Polizia che non ha lasciato esporre loro le pezze. Situazione
non bella. La partita sembra incanalarsi verso un ennesimo risultato negativo
quando poi succede l’inimmaginabile. La Juve ribalta tutto zittendo le
polemiche di noi stessi tifosi. Anche al Club che ha registrato un pienone
vecchi tempi, l’atmosfera è stata di quelle elettrizzanti. Prima la delusione
mista a rabbia, poi l’incredulità per un risultato quasi insperato. Anzi
togliamo il quasi. Il boato alla rete del 3-4 si sarà sentito in diverse strade
limitrofe. Un grazie immenso a chi ha risposto presente in quest’altra
trasferta da sempre non facile vista la rivalità. Sabino Miccoli e Riccardo
Agresti su tutti per essersi messi a disposizione con le auto. Viaggio di
ritorno con non poche difficoltà viste le condizioni climatiche nel tratto
Avellino – Lacedonia. Continuiamo ad andare avanti in questa stagione molto
anomala. Adesso dopo la trasferta a Milano in Supercoppa, ci attende un nuovo
periodo di quasi stop per le trasferte stante la capienza degli stadi di Serie
A portata a soli 5.000 spettatori almeno per le gare di qui a fine gennaio.
Speriamo presto di tornare a fare quello che più ci piace fare: seguire la Juve
in ogni condizione, contro tutto e tutti, anche contro il Covid!
JC ANDRIA, LA GENTE
COME NOI NON MOLLA MAI.
|