La partita più attesa dopo
quella di Champions vede la Juve soccombere ingiustamente ad un Inter che con
il minimo sforzo e qualche aiuto di troppo porta a casa tre punti fondamentali
che la rilanciano in chiave scudetto. Assurdo ma vero, la Juve gioca forse una
delle migliori partite in stagione ma non raccoglie nulla, interrompendo anche
la lunga striscia di risultati postivi che ne avevano caratterizzato sin qui il
girone di ritorno. La Juventus prende
possesso pieno della partita, dominandola per lunghi tratti, ma i merdazzurri dimostrano di saper
soffrire. I bianconeri pagano una notte di rara sfortuna fra traverse, pali,
rigori contro sbagliati e poi ripetuti, rigori a favore molto sospetti e non
fischiati, uscendo sconfitti allo Stadium contro l’Inter dopo 10 anni. E’
il segno evidente che era inutile avere ambizioni oltre un quarto posto, posizione
del tutto meritata per quanto visto sin qui. Spiace ammetterlo ma è la nuda e
cruda verità. Piuttosto occhio alla Roma, Lazio e Fiorentina che
sono li in agguato. L’episodio chiave
che ha deciso l’attesa sfida è avvenuto nel finale del primo tempo, infiammando
gli animi già bollenti. Morata nella
propria area di rigore commette un intervento imprudente e con Alex Sandro in soccorso
del compagno, con l’arbitro Irrati che viene richiamato al
monitor dal Var Mazzoleni ribaltando
la decisione di non concedere il penalty.
Szczesny compie un altro miracolo parando il rigore e
sulla mischia successiva è ancora Irrati a fischiare un fallo del turco sul
portiere bianconero. Finisce qui? Macché. Altro “squillo” nell’auricolare di
Mazzoleni e altra decisione cambiata, perché De Ligt era entrato in
area prima di tutti gli altri e allora il penalty si ripete: semplicemente assurdo
e vergognoso, questa volta Szczesny viene spiazzato. A margine, ma non troppo,
lo “strip” di Allegri che
si toglie il cappotto urlando le sue rimostranze. Il tecnico bianconero se la
gioca con tutti gli attaccanti in campo più Cuadrado. Peccato che ne l’arbitro ne il Var siano
intervenuti su un possibile secondo giallo per l’attaccante delle merde che ne
avrebbe potuto condizionare l’esito della gara. Figuriamoci….
La Juventus svolge compatta le due fasi di gioco, difensiva ed offensiva, con
gli attaccanti pienamente coinvolti. L’Inter lascia sfogare la Juve, però
fatica a ripartire: così si dedica a una partita di sacrificio e quantità. Nel
primo tempo, non si contano le occasioni per i bianconeri, dalla traversa rocambolesca di Chiellini con
il ginocchio ai tentativi di Dybala, Cuadrado, Morata. Il secondo tempo
ricomincia con un altro giallo, quando un fallo su Zakaria viene sentenziato
dal Var come fuori dall’area. Assurdo! Nel frattempo, la Juve va vicinissima al
pareggio quando un gol che sembrava praticamente fatto in seguito a una
combinazione Zakaria-Vlahovic-Dybala viene
miracolosamente salvato dalla difesa avversaria. Il serbo, come
tutta la Juve nel collezionare occasioni non sfruttate, non ha fortuna: servito
da un buon Rabiot, si libera ma apre troppo il destro. I bianconeri trovano
meno spazi nella ripresa, i nerazzurri resistono, mentre Allegri le prova tutte
ma non cambia più nulla. Finisce 0-1 risultato immeritato per la Juve che ai
punti avrebbe meritato di vincere la sfida. Ma nel calcio si sa vince chi mette
la palla in rete. Rimbocchiamoci le
maniche ed andiamo a conquistare questo quarto posto fondamentale per la
prossima stagione che dovrà, speriamo, segnare la definitiva rinascita
bianconera con speriamo nuovi protagonisti dalla Dirigenza al campo. Se la Juve
sul campo ha perso una importante sfida contro l’avversaria di sempre, sugli
spalti il nostro Club ha ancora una volta vinto la sua di partita. In 130 i
soci al seguito (una cinquantina quelli in aereo o auto) per questa trasferta
che ha visto battere ogni record di presenza allo Stadium. Mai eravamo stati
così numerosi al seguito della Juve per una gara casalinga. Mai si erano
organizzati due pullman al seguito, al massimo si era saliti con un bus a due piani. Un qualcosa di incredibile se
pensiamo all’andamento stagionale della squadra. Grande entusiasmo quello che
ha contraddistinto i giorni che precedevano la trasferta, grande entusiasmo sin
dalla partenza in Stazione, dove alle 22,00 circa la marea dei soci in partenza
veniva distribuita sui due bus. Presenti anche tre soci del Club di Barletta e
sei del Club di Brindisi nostri Club amici. A bordo sul Bus n. 1 Sabino Chieppa
e Andrea Leonetti, sul Bus n. 2 Fabio Attimonelli e Francesco Lorusso. I
pullman si alternavano nel fare l’andatura, con telefonate di sfottò tra i vari
mezzi. Alla prima sosta, subito dopo la mezzanotte, dopo aver consumato a bordo
il tradizionale apericena equamente distribuito tra i due bus, venivano
celebrati ben tre compleanni, di Nicola
Guadagno, Annalisa Amorese e Christian Colia. Ognuno di loro per
condividere questo momento aveva portato un qualcosa da offrire a tutti.
Bellissimo vedere dei giovani che invece di festeggiare con parenti ed amici
preferiscono mettersi al seguito della Juve nel giorno del proprio compleanno.
Di questa trasferta ricorderemo per sempre la presenza di un numero
impressionante di giovani e giovanissimi al seguito, segno eloquente che siamo
riusciti ad aggregare in tutti questi anni tutte le fasce d’età iniziando quel
percorso tanto importante come il ricambio generazionale. Al mattino dopo
Piacenza sosta per la colazione con il solito pastrotto offerto a tutti. Poi a
bordo dei bus iniziano le lotterie che vedono assegnare le maglie della Juve a
due fortunati. Foto di gruppo sia in autogrill che sotto lo Stadio per poi
suddividersi tra chi al Museum, chi al Tour dello Stadium ripreso proprio in
questa occasione, chi allo Store, chi in centro e chi a bere birre nel centro
commerciale comodamente seduti come i nostri Fabio e Francesco con aperitivi a
contorno gentilmente offerti dalla location….ahahahhahahaha. Alle 14 ha
finalmente inizio il grande pranzo con ben 100 partecipanti un qualcosa di
assolutamente incredibile, un momento di aggregazione unico. Tutti
appassionatamente assieme con Sabino lo chef che ha come sempre organizzato il
tutto. I nuovi soci restano a dir poco estasiati dalla qualità
dell’organizzazione con uno che ad un certo punto urla…. “ma siamo ad un
matrimonio???” Si celebrano nuovamente i compleanni dei tre ragazzi per poi
alle 18 raggiungere i bus al parcheggio. Di li il plotone della Sud, circa 70
persone si dirige compatto verso i cancelli. Appena dentro si posizionano tutti
alla sinistra della curva, la posizione storica dei tempi d’oro. Si inizia con
un buon tifo che poi va scemando come sempre accade da qualche tempo a questa
parte non essendoci una organizzazione. Si rivede una coreografia ma su questo
aspetto preferiamo non dire la nostra. Saremmo cattivi, come preferiamo non
aggiungere altro sugli assurdi controlli attuati in Curva. Speriamo in tempi
decisamente migliori. Una curva non può essere ridotta così. Si spera nel
pareggio, i nostri cercano di sgolarsi, di non far morire quei cori sporadici
che di tanto in tanto partono o che fanno partire. Più di questo non si poteva
proprio fare. La squadra ne risente della mancanza della vera carica che una
curva sa dare. Si esce dallo stadio delusi ed arrabbiati, ancora una volta. Ai
bus si attende l’arrivo di tutti per poi sempre assieme ripartire in un
silenzio quasi surreale. Spiace più per i giovani al seguito che avrebbero
meritato ben altro risultato. Si arriva ad Andria poco dopo le 11,00. Abbracci
e strette di mano tra tutti, nonostante tutto è stata una grande trasferta.
Complimenti a Noi, per la passione che continuiamo instancabilmente a metterci.
Noi certamente non molleremo mai consapevoli di essere un grande gruppo. Non
finiremo mai di dimostrarlo.
Nella gallery come di consueto
troverete le foto più significative di questa grandiosa trasferta a Torino.
JC ANDRIA A MODO NOSTRO SEMPRE! LA GENTE COME NOI NON MOLLA
MAI. SEMPRE INSIEME A TE.
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